CardioJets

Poi, in uno dei tre match del Thanksgiving day, vincono senza troppi problemi con gli autolesionisti Bengals.

AFC East
Oramai, dovrebbero scrivere in sovrimpressione prima di ogni partita dei Jets: “sconsigliato a malati di cuore, ipertesi, donne incinte”. Le ultime tre performances degli aeroplanini newyorchesi prima del Thursday night sono di quelle da raggelare le vene ai polsi di ogni tifoso: due rocambolesche vittorie all’OT (Cleveland e Detroit), e quest’ultima, con 10 secondi sul cronometro, contro Houston. Ci pensa nuovamente il talismano dei Jets, Santantonio Holmes, in combutta con Sancho Sanchez, a confezionare la beffa perfetta contro i Texani, già in debito con la buona sorte (anche se ci hanno messo del loro, ovviamente). E dire che la partita sembrava ampiamente sotto il controllo di Ciccioryan, con un confortante 23 a 7 a inizio quarto quarto. Ma il comeback di Houston, propiziato da un fumble di Shonn Greene, aveva riportato in vantaggio 27 a 23 i texani, lasciando N.Y. con meno di un minuto sul cronometro per rimediare. Più che sufficienti, per l’oliata “macchina da ultimo respiro” di Ryan: 2 passaggi per LaDainian Tomlinson, e 42 yard guadagnate da Braylon Edwards, spinto fuori dal campo provvidenzialmente (per i Jets) per congelare l’orologio. Il resto è già storia: lancio nell’angolino, presa al limite (ma regolare) di Holmes, con due punte dei piedi dentro la endzone, e tutti a casa per la terza beffa confezionata agli avversari. Cicciobryan gongola, e non deve aspettare troppo (storia di questi ultimi giorni) per godersi finalmente una vittoria più tranquilla, sbarazzandosi dei poveri Bengals soprattutto capitalizzando i loro errori e le loro amnesie (in particolare, con gli special teams). E adesso nella AFC East convivono i due team col miglior record della lega.

Si, perché New England intanto, prosegue il suo cammino autorevolmente, vincendo una straclassica dell’NFL come è il confronto con Indianapolis. Ma ci è mancato poco che Manning non riuscisse a fregare nuovamente i Pats, con uno dei suoi celebri comebacks, salvo farsi intercettare da James Sanders sulle 6 di NE con 31 secondi sul cronometro. Malgrado la partita si annunciasse come uno scontro epico tra i due top-QB della lega, in realtà molta della gloria bostoniana è da attribuirsi a Danny Woodhead, tagliato a settembre dai Jets e autore di una prestazione maiuscola. Buone nuove per New England, che dimostra di avere la capacità di rigenerarsi (anche la difesa è mediamente molto giovane) pur rimanendo nelle sfere alte della lega. Insomma, non una squadra qb-dipendente, com’è apparsa invece Indianapolis, appesa alle gesta straordinarie di Peytone: un mago, si, ma non sempre capace da solo di togliere le castagne dal fuoco dei Colts. Da segnalare invece la seconda vittoria consecutiva dei Bills, capaci di recuperare da 28 a 7 a 49 a 31 grazie anche all’ottima prova di Fitzpatrick (4 TD passes per lui).

AFC North

Baltimore continua il suo cammino, interrotto la domenica precedente con una sconfitta maturata negli ultimi istanti ad Atlanta, avendo la meglio sui derelitti Panthers che vendono comunque abbastanza cara la pelle. Flacco lancia per 301 yard e un TD, ma è la difesa ancora una volta a fare la differenza, segnando anche un TD con il grande Ray Lewis (intercetto su St.Pierre e ritorno di 24 yard in endzone).
Pittsburgh dal canto suo tiene il passo e anche in questo caso è la difesa la vera protagonista della partita vittoriosa contro i Raiders. Su tutti, un certo signor Harrison, che con 5 tackles, 2 sacks, un intercetto e un fumble provocato, picchia duro Campbell costringendolo ad abbandonare la partita. E così Big Ben si deve limitare a raccogliere i frutti di quanto seminato dalla rocciosa difesa degli acciaieri, mettendoci comunque del suo con 3 passaggi in TD e un’altra segnatura personale. 35 a 3 e tutti a casa.

Per il resto, da segnalare la sconfitta di Cleveland contro Jacksonville, in una sfida tra squadre cui ultimamente la sorte ha riservato destini opposti. I Jaguars vincono per la seconda volta allo scadere, intercettando McCoy sulla goal line dopo aver vinto l’ormai famosa disfida contro Houston la settimana precedente. I Browns invece vedono nuovamente frustrati i loro sforzi, dopo la beffa perpetrata dai Jets in OT in week 10. Indubbiamente in credito con la sorte, i Browns sono una delle realtà emergenti della lega e, con un pizzico di fortuna e di organizzazione di gioco in più, l’anno prossimo potranno forse giocarsela in una division non facile.

AFC South
Tennessee gioca una partita sostanzialmente pietosa contro i Redskins, perdendo 19 a 16 in casa. Ma sono le bizze di Vince Young a tenere banco presso i Titans. Uscito per un brutto colpo al pollice, litiga con Fisher per rientrare e continua il suo circo personale anche nel dopo partita. Tutti da ritrovare gli equilibri per una convivenza che sembra piuttosto difficoltosa. Molto probabile a questo punto che come QB parta Rusty Smith, rookie da Florida Atlantic, in attesa di una pacificazione tra i due che sembra ancora lontana. Titans così al loro terzo ko consecutivo, incapaci anche di sfruttare il vantaggio del sorteggio in OT, e a rischio di dilapidare definitivamente un ottimo inizio di stagione. Di Indy si è detto, da qui alla fine della stagione bisognerà capire se Megamanning è capace, con la sua immensa classe, di compensare quello che gli infortuni hanno tolto a Indianapolis. Ora come ora, molti dubitano di poter considerare i Colts dei superbowl contenders, ma Peytone il Magnifico è capace di vincere qualsiasi partita (e quasi ci riusciva, nuovamente, contro i Pats). Incredibilmente in testa alla division si ritrova così, seppur in condominio con i Colts, Jacksonville, vincitori di misura con Cleveland grazie ad una ricezione da 75 yard di Maurice Jones-Drew (e successivo TD da 1 yard). Non penso che Jacksonville sia attrezzata per arrivare in testa alla division alla fine della regular season, ma è indubbio che i Jaguars siano una delle sorprese in positivo della stagione. Un po’ di sfortuna e molto da recriminare sui propri errori per Houston, come detto sconfitta incredibilmente dai Jets. Non basta il solito Foster, sempre più top rusher della lega, e una buona prova di Schaub (254 yard e un TD): Houston ora è in fondo alla division, e forse nemmeno quest’anno potrà coronare la stagione con i playoff. La secondaria, soprattutto, resta il vero tallone d’Achille della squadra texana.

AFC West
Kansas City continua la sua striscia vincente in casa (5-0 in questa stagione), dominando abbastanza nettamente i sempre più derelitti Cardinals all’Arrowhead. Sugli scudi in particolare Dwayne Bowe, che riceve due TD passes, e che nelle ultime sei gare colleziona 563 yard e 10 ricezioni in TD. I Chiefs approfittano così delle mazzate prese da Oakland all’Heinz Field in casa degli Steelers, per rimanere in cima alla division. San Diego e Denver si affrontano in casa dei “cavalli pazzi” e i Bolts si impongono nettamente con un perentorio 35 a 14 nel monday night, rispedendo all’inferno la squadra del Colorado, reduce da un’affermazione roboante proprio contro i Chiefs. Division strana, come si diceva nell’articolo relativo alla week 10, in cui Chiefs e Raiders sembrano aver perso l’occasione per staccare San Diego. La squadra di Rivers è attesa da un’impegnativa, cruciale sfida in casa di Indianapolis, ma oggettivamente sembra in crescita, e capace di allungare nel rush finale. Rivers a Denver imperversa, lanciando 4 TD passes (ed eguagliando il proprio record personale), e anche lo special team (più volte principale artefice delle sconfitte dei californiani) ci mette del suo, non abboccando ad un fake punt di Denver. Senza dubbio, a meno di sorprese clamorose, chiunque vincerà la division (e, lo ripetiamo, a nostro avviso San Diego resta la favorita) dovrà giocarsi fuori casa le speranza di Superbowl. Molto improbabile che dalla AFC West esca anche una wild card, vista la concorrenza terribile nella conference.

NFC East
Dopo la mattanza ai danni di Washington, Philadelphia (e Vick, in particolare) vince una partita molto importante coi Giants, valida per decidere chi è la squadra da battere nell’NFC East. La vittoria è meno roboante rispetto ai fuochi d‘artificio visti coi Redskins, ma almeno altrettanto significativa per gli equilibri della division. Succede un po’ di tutto, e il match mantiene le promesse della vigilia: rovesciamenti di fronte, alcuni big plays, un sostanziale equilibrio in campo quasi fino alla fine. Partono molto bene gli Eagles, che arrivano ad un vantaggio massimo di 16 a 3. Ma gli Eagles sono meno efficaci di altre volte, e concretizzano abbastanza poco in end zone, complice la prestazione della difesa di New York e la non perfetta forma dei ricevitori di Phila. E così il Minimanning ha modo e tempo per rientrare in partita, confezionando due TD passes che sembrano aprire ai Giants la strada per un inatteso comeback. Ma Vick, nel momento del bisogno, pur meno esploisivo del solito, riesce comunque a mantenere calma e freddezza e a portare sul 7-3 la sua squadra. Cruciali due giocate, in particolare: le 50 yard in TD corse da LeSean MCCoy s un quarto e uno da metà campo che gli Eagles decidono di giocare alla mano; la bella e sfortunata corsa di Eli, che riesce a chiudere un quarto e sei correndo da solo in mezzo alla difesa degli Eagles, ma perde rovinosamente la palla nella caduta, senza che nessun difensore avversario lo tocchi. Risultato: palla viva, Philadelphia ricopre, con 2:51 sul cronometro la partita finisce. E Vick porta a 5 vittorie su 5 il suo record alla guida degli Eagles questa stagione. Seconda battuta d’arresto consecutiva per i Giants, che perdono nuovamente dopo essere stati sconfitti dai Cowboys. Proprio Dallas, anche lei in campo nel Thursday night, domenica vince la sua prima partita casalinga dell’era Garrett contro Detroit, grazie anche a un ritorno in TD di Bryan McCann di 97 yard, Ma perde poi, sempre in casa, una partita pazzesca contro New Orleans, dimostrando tuttavia che la squadra è cresciuta tanto e che i rimpianti per il record di quest’anno sono molti. Saint in vantaggio per 17 a 0, poi Dallas recupera fino al sorpasso grazie ad un’ottima prestazione sia in attacco che in difesa e alla contemporanea improvvisa apatia offensiva dei Saints. Ma basta un drive da manuale a Brees per ristabilire gli equilibri e portare a casa una vittoria che sembrava insperata.

Chiude la rassegna sulla NFC East Washington, come detto vincente contro i Titans dopo due sconfitte consecutive. 4 calci tra i pali per Graham Gano (e due sbagliati), compreso quello dalle 48 yard per il definitivo 19 a 16 in OT. Note negative gli infortuni, con sette giocatori sulla side line compreso il RB Portis.

NFC North
Chicago, come detto in altra sede, vince facile a Miami. A parte Detroit sconfitta a Dallas, il vero dato saliente della giornata è la vittoria di GB che chiude l’era Childress (e, al tempo stesso, quella Favre). I Packers strapazzano i Vikings dominando grazie anche ad un Aaron Rodgers in grande spolvero (301 yards e 4 TD passes). Sugli scudi in particolare Jennings, che realizza personalmente tre marcature. I Vikings precipitano a 7 sconfitte, abdicando nei fatti da vicecampioni NFC. Ed ora inizia l’era Frazier. Per quanto riguarda la corsa playoff, discorso a due tra GB e Chicago, con le teste di formaggio a giudizio di chi scrive favorite rispetto ai Bears. Oltre ad un superQB, i Packers possono contare su una grandissima difesa, capace di superare i tanti infortuni che hanno reso complicato l’inizio della stagione. Staremo a vedere…

NFC South
Dopo aver riacciuffato all’ultimo i Ravens nella week 10, Atlanta vince autorevolmente in casa di St.Louis grazie ad una prestazione maiuscola dell’attacco. Ryan lancia 2 TD passes e completa 26 su 39. Ottimo anche Roddy White (9 ricezioni per 83 yards). Non basta a St.Louis la più che onorevole prestazione di Bradford, che stabilisce il record NFL per un rookie lanciando 169 passaggi consecutivi senza intercetti. Record interrotto da Moore che raccoglie sulle 2 un lancio del QB dei Rams con 3 e 24 rimasti sul cronometro. St.Louis interrompe così una striscia positiva di quattro partite consecutive vinte in casa, ed Atlanta (8-2) può continuare la sua corsa verso i playoff. I rivali dei Falcons però non perdono terreno: New Orleans, che gioca anche il giovedì successivo, vince prima in casa con Seattle e poi, come detto, a Dallas coi Cowboys. Contro i Seahawks però non tutto va per il meglio, malgrado un confortante 34 a 16 finale. Hasselbeck completa 32 su 44 per 366 yard contro la miglior difesa sui passaggi della lega, ma i Saints capitalizzano anche sulla scarsa capacità di Seattle di concretizzare entro la red zone. Brees con la prestazione della week 11 diventa il miglior QB di tuttii tempi dei Santi, completando il suo 1850esimo passaggio e superando un record di Archie Manning che resisteva da 28 anni (stagione ‘82). La successiva vittoria con Dallas, come raccontato in precedenza, lascia i Saints in scia dei Falcons, e il supermatch contro GB al Georgia Dome sarà particolarmente indicativo per capire come si evolverà la corsa per i play off nell’NFC South. Molto bene anche Tampa Bay, che vince senza ombre in casa 49ers per 21 a 0: è la prima volta dal 1980 che i Bucs vincono al Candlestick Park, e la seconda in assoluto nella loro storia. Freeman lancia per 136 yards e 2 TD, mentre Ronde Barber stabilisce il record della franchigia (40) quanto ad intercetti, raccogliendo un pallone di Troy Smith (alla prima sconfitta come starter per Frisco). I Bucs continuano a sognare..

NFC West
Perdono tutti e, gattopardescamente, nulla cambia nella division. Seattle, pur non sfigurando, deve arrendersi in casa dei campioni in carica, St.Louis come detto viene sconfitta in casa propria da Atlanta interrompendo una serie di 4 vittorie tra le mura amiche. San Francisco, sconfitta dai Buccaneers, riapre la questione quarterback lasciando Singletary con un problema in più. Avessero vinto la partita contro Tampa Bay, i 49ers avrebbero potuto sperare in un riaggancio in vetta, ma adesso la faccenda si complica non poco. Arizona delude ancora, perdendo malamente a Kansas City e portando a 5 la scia di sconfitte consecutive. Come già detto, chiunque la spunterà alla fine difficilmente potrà andare oltre il primo turno di playoff, anche se nell’NFL le sorprese non sono mai finite..

Articolo di Antonio Portanova, Foto: NFL.com