2011 Steelers Roster Analysis, Needs and Projection Picks (Part I): Offensive Lineman

Inauguriamo questo spazio tutto dedicato ai Pittsburgh Steelers con una analisi panoramica delle necessità del roster 2011 integrata da uno zoom sulle performance ’10 dei pacchetti che necessitano di potenziamento, e con una proiezione verosimile degli eventuali rookie che potrebbero essere selezionati con i sette giri B&G tra il 28 e il 30 di aprile entrante.

La mirabile stagione giallo-nera conclusasi con la tragedia sportiva di Dallas, ha chiaramente soprassegnato limiti e handicap che dovranno essere almeno parzialmente livellati in sede di draft.
Sebbene la squadra per tutta la trascorsa season abbia ampiamente dimostrato di essere solidamente ipercompetitiva, tra le valutazioni globali legate al calcolo di rinforzo che Kevin Colbert e Mike Tomlin faranno da qui ai giorni immediatamente precedenti alla grande serata di apertura del draft ’11, ci saranno di certo quelle che qui in breve cercherò schematicamente di esplicare attraverso singoli contributi.

Unit Analysis: Offensive Line (Guard/ Tackle)

Relazionando tutti i componenti della Linea Offensiva alle prestazioni stagionali del gioco d’offesa Pittsburgh, in primo luogo non si può fare a meno di notare come, stats alla mano, sia notevolmente decresciuto il livello di pressione che le difese avversarie hanno portato fino a compimento sull’immenso Ben Roethlisberger. Il QB black&gold ha chiuso la sua brillante Regular Season completando 240 dei 389 tentativi aerei totali, che si sono accatastati in un bottino da 3.200 pass-yards (avg. 8.2/ rate 97.0) e 17 splendidi TD.
Ma se a questi numeri il #7 ci ha ben abituato da ormai sette anni a questa parte, risulta interessante notare come siano invece fortemente scese quest’anno le sue passive stats, ossia quelle relative ai dati negativi connaturati e interferenti al gioco di ogni Quarterback.
I soli 5 intercetti stagionali sommati ai 32 sacks subiti da Ben (parliamo sempre di regular e al netto delle prime 4 gare di assenza da squalifica), testimoniano di una cresciuta maturità della Offensive Line Pittsburgh, che non va risolta e liquidata con la semplice, per quanto parzialmente fondata, tesi di un super QB che da solo, con la sua dinamicità, forza e convinzione, sfugge ad ogni pericolo da pressione nemica.
Solo un anno fa (stagione 2009) furono ben 50 i sacks subiti dal regista, e 12 gli intercetti lanciati, e se si guarda globalmente agli ultimi cinque anni la musica non cambia affatto: 46 sono i sacks incassati nel 2008, 47 nel 2007, e ancora 46 nel 2006; 15 gli intercetti lanciati nella stagione 2008, 11 in quella 2007, e l’impressionante numero di 23 in quella 2006.
E’ vero, Bigben è parecchio maturato in questi ultimi anni. Ha accresciuto una capacità di galleggiamento nella tasca come nessun altro QB NFL. Sa mantenere una lucidità e una determinazione pre-rilascio eccelsa anche quando è messo nelle condizioni di costruire gioco sotto l’assedio alimentato da un backfield già ampiamente saccheggiato di uomini di linea. Ma è assai risibile l’ipotesi che riconduce tutta la positività dei numeri ricordati soltanto alle sopraddette proprietà del QB B&G.
Lo stesso discorso naturalmente è valido quando si discutono le dinamiche e i dati statistici relativi al gioco downfield.
Senza entrare troppo nel merito (tratterò l’argomento con maggiore approfondimento in un altro momento), Rashard Mendenhall ha terminato la sua regular con 1.273 yards corse per 324 portate (average 3.9) e 13 pesantissimi TD. Un Work-Horse HB di prima scelta dunque, che per il secondo anno consecutivo (in verità parliamo di un true 2-years player avendo a pie pari saltato la sua stagione da rookie per infortunio) si è guadagnato la piena fiducia di compagni, coach e fans. Anche in questo caso il “Bazooka” non ha fatto tutto da solo.
A ben guardare le performance del pacchetto di Linea Offensiva Steelers ‘10, non si può fare a meno di constatare un incrementato collegamento tra i singoli, una maggiore intesa legata anche alla “scarnificazione”, all’alleggerimento del play-book, e una aumentata capacità di soccorso reciproco tra i componenti.
Il portato del nuovo Offensive Line Coach proveniente dai Buffalo Bills alla prima stagione B&G, Sean Kugler, ha tirato fuori il meglio dai nostri attivi dieci “manzi” di linea, e questa positiva tendenza, con un anno in più in bagaglio, non potrà che maggiorarsi sensibilmente in futuro (almeno, è quello che ci auguriamo).
Di certo il fulcro di queste modificazioni meccaniche e psicologiche catalizzanti il gioco armonico del cinque OL-man sul campo, si è personificato nel talentuoso Rookie Pro Bowler Center, Maurkice Pouncey (selezionato al 1° round 2010, 18esima assoluta). Il suo immediato impatto è stato a dir poco entusiasmante. Non c’è voluto molto al Coaching Staff per capire che si trovavano di fronte un diamante purissimo da 304 carati alla sua prima apparizione presso il Saint Vincent College di Latrobe, Pennsylvania . Provato in RG spot all’inizio del training camp con il buon Doug “The Dog” Legursky in C position, “The Quicksand” Pouncey ha presto dimostrato di poter ottenere lo spot nel cuore della OL con autorità (non mi dilungo in questa sede circa gli aspetti prettamente tecnici: li tratterò capillarmente all’interno di una successione seriale di monografie dedicate ai nostri fenomeni). L’equilibrio stabilizzatore del reparto si è acceso proprio con il #53 fisso nel mezzo, e a giovarne sono stati in primo luogo i compagni che lo hanno affiancano direttamente a sinistra e a destra.
L’iniziale starter RG, Trai “Eminflex” Essex, perdendo il passo causa infortunio alla seconda week, ha lasciato strada al 25enne Ramon “Amon” Foster che ha condotto un proseguo di stagione inimmaginabile. Dalla parte opposta, in LG, “L’Asfaltatrice” Chris Kemoeatu, ha prodotto il meglio, soprattutto in block-to-run (come era facile prevedere), nonostante l’assenza stagionale del suo “storico” fiancheggiatore in LT, Max “Borderline” Starks, a cui è subentrato il più che discreto Jonathan Scott proveniente dai Buffalo Bills in sede di Free Agency. A cernierare e compattare il gioco delle due Guardie, sempre lo stratosferico Maurkice.
Ma anche nell’estremo lato destro della OL si osservato un decisivo cambio di marcia. Sempre in FA è arrivato dai Dallas Cowboys il veteranissimo (35enne alla sua 13esima stagione NFL) 5 volte Pro Bowler, Flozell “The Hotel” Adams, che tutti (o quasi) davano per bollito. La gravissima esclusione stagionale di Willie “Sciagura” Colon (rottura dei legamenti della caviglia sinistra durante un test atletico in sede di training camp), che aveva ammaliato tutti rispondendo da campione anche ai più scettici (me compreso) confermandosi il più performante uomo di linea B&G della stagione 2009 (soprattutto come traino del gioco in right-run di Mendenhall), ha dato aria al gigantesco Adams che si è dimostrato all’altezza delle aspettative supplendo meravigliosamente alla voragine in RT position.

Un ulteriore importante appunto da espandere è quello relativo agli infortuni occorsi nell’iter stagionale.
Se Colon è stato tagliato fuori dai giochi prima che cominciasse la regular ’10, e Starks è stato incluso in IR dopo sole 7 gare (e parliamo dei due starter Offensive Tackle giallo-neri, mica di robetta), in corso di stagione si sono abbattuti nefasti gli infortuni su Jonathan Scott (ancora quindi in LT), a cui si è dovuto tamponare con il maldestro (eufemismo) Tony Hills; su Chris Scott, rookie Tackle da Tennessee (5°round pick, 151esima assoluta); Sulla G Ramon Foster, a cui è subentrato il poliedrico Legursky; e ancora, tanto per chiudere in bellezza, su Maurkice Pouncey, sempre coperto da “The Dog”.
Appare chiaro che si sono fatti i miracoli per tenere insieme e mettere sul campo una Offensive Line degna di questo nome settimana dopo settimana. Ma ciò è pienamente riuscito al nostro coaching staff se è vero che la squadra alla fine è arrivata dritto e forte sul “Grande Ballo” di Dallas.

Need Analysis: Offensive Line (Guard/ Tackle)

Dopo questa breve scorsa sulle prestazioni e sulle vicissitudini della nostra OL targata 2010, andiamo ad esaminare dove e come si può migliorare il comparto in vista del draft prossimo.

Prefiguro due scenari diversi. Entrambi, credo, mantengono una buona chiave di logica.
La prima è quella che porterebbe gli Steelers a pensare di piantare un tassello robusto in RG. La seconda è quella che condurrebbe a riassestare definitivamente l’estremità sinistra con un LT futuribile.

1) GUARD

La RG Trai Essex è in FA, e francamente non credo che la sua storia in Pennsylvania abbia un seguito dopo la buona crescita di Foster in questo specifico spot. Quest’ultimo, sebbene abbia dimostrato di essere un buon player in fase di pass protection avendo una base rocciosa ed una più che buona forza nel frame superiore, non ha quella dinamicità e quella mobilità che gli possa permettere di essere un apri pista d’eccellenza per il gioco a terra (mai vista una pull del ragazzo in stagione, questo dovrebbe dirci molto). Per lui prevedo quindi un futuro da buon back-up. Ma alle spalle di chi? Questo è il quesito capitale. Perché se è vero che Willie Colon rientrerà in squadra avendo gli ultimi giorni di recupero da scontare dopo il grave infortunio, è vero anche che la rottura dei legamenti di una caviglia è il più preoccupante e infido incidente fisico in cui può incappare un giocatore di linea offensiva.
Come ho avuto modo di ricordare tempo addietro all’interno del nostro forum, questo tipo di infortunio potrebbe seriamente inficiare il completo, totale, risanamento dell’arto leso, e il gioco di una OL-man è fondato sulla fermezza e sulla possanza della tenuta sul duplice punto d’appoggio dopo lo snap: stabilizzazione in balance, distribuzione del peso, adattamento della linea di orientamento dell’equilibrio al contatto, forza di trazione in spinta massiva. Sono questi gli elementi fondanti del gioco di un Offensive lineman.
Ipotizzando per un attimo che Colon rientri a pieno regime (e ce lo auguriamo tutti), il nostro Offensive Line Coach si troverà a dover fare i conti con un bel problema, quello relativo al posizionamento dello stesso in seno ai cinque “capodogli” black&gold. Benché Colon abbia giocato splendidamente in RT per tutta la season 2009, nasce come G naturale, e potrebbe prendere la RG position lasciando il fantastico Adams in RT. Ecco come apparirebbe la OL Steelers 2011 se si materializzasse questa ipotesi:

F.Adams (RT) – W.Colon (RG) – M.Pouncey (C) – C.Kemoeatu (LG) – M.Starks (LT)

La soluzione, con tutti gli elementi al 100% del potenziale fisico-atletico, mi pare più che buona, ma non guarda certo al futuro. Adams ha firmato un prolungamento contrattuale che lo legherà a Pittsburgh per un solo anno, e non è difficile immaginare che, ormai alla veneranda età di 37 anni, andrà in pensione con tutti gli onori una volta conclusa la sua esperienza in maglia Steelers.
L’estremità destra della OL potrebbe quindi tornare già nel 2012 nelle mani di Colon, e allora la necessità di pescare al draft prossimo una Guardia da far maturare con un anno di apprendistato, sarebbe operazione mirabile anche con l’investimento della 31esima assoluta.

2) TACKLE

La seconda alternativa per il rafforzamento della OL è quella che naturalmente porta dritto ad un Offensive Tackle.
Max Starks in questi sette anni a Pittsburgh non ha mai dimostrato la fermezza che ci si aspetterebbe da un LT di alto rango. Un 6’8” per 345 libbre, Max è un player ben attrezzato per affrontare i difensori più corpulenti e fisici, quelli che hanno nella pressione in bull rush la loro arma prima, ma quando si trova di fronte giocatori che posseggono un pass rush package più variegato e completo, supportato da una poco più che discreta agilità, finisce per smarrirsi fin troppo facilmente. Ma del resto questo è il genere di Tackle che piace agli Steelers: grande, robusto, forte. Peccato che queste qualità, che dovrebbero servire per ottimizzare il gioco run-to-daylight tanto caratteristico dei B&G, non sono coniugate, nello specifico caso del nostro starter LT, a una quanto meno sufficiente mobilità. Il gioco run-oriented fatica da anni a scatenarsi dalla parte sinistra (complici anche le caratteristiche tecniche di Willie Parker prima e Rashard Mendenhall ora) e potrebbe essere giunto il momento di compiere una decisa inversione di tendenza.
Come ho già ricordato, Flozell Adams verosimilmente andrà in pensione nel 2012, e Pittsburgh non può permettersi di colmare questa profonda, importantissima, lacuna sul momento.
Colbert è abituato a programmare con largo anticipo scegliendo i ragazzi da far crescere per uno/due anni alle spalle dei titolari (Maurkice Pouncey è l’eccezione che conferma la regola), e quindi non mi stupirebbe affatto se, già col primo giro di chiamate, gli Steelers scegliessero di puntare sull’uomo da T spot.
Tutto naturalmente dipenderà da cosa i B&G troveranno con la 31esima assoluta. Ad ogni modo, ecco come apparirebbe la OL Steelers 2011 se si palesasse l’alternativa su descritta (dando per buona l’ipotesi di un impiego immediato del rookie Tackle tra i cinque di linea offensiva):

Rookie[?](RT)- W.Colon (RG)- M.Pouncey (C)- C.Kemoeatu (LG)- F.Adams (LT)

Qui Adams si è riappropriato della sua naturale posizione, quella di Left Tackle (scalzando quindi Starks), e il nuovo arrivato farebbe un buon anno di formazione giocando dal lato debole accanto ad un uomo di linea di già buona esperienza come Colon.
In ottica futura, con il ritiro di Adams, si potrebbe ancora materializzare così una nuova need alternativamente in G o in T position. Con il rookie ’11 a prendere il lato forte, tutto dipenderà ancora dalla successiva sistemazione di Colon (in RT o in RG). Ma la nostra OL va rinverdita profondamente in un ciclo che è già partito con Pouncey e che pare destinato a proseguire in un programma di integrazione almeno triennale.

Projection Picks: Offensive Line (Guard/ Tackle)

Per quando riguarda la G spot i nomi caldi per il 1° giro B&G sono ben noti. Il primo della lista è Danny Watkins da Baylor. Dando ormai per certa l’ascesa in top 20 (almeno) del gemello del nostro Maurkice, Mike Pouncey da Florida, questo 6’4” per 310 libbre è l’uomo che fa per noi poiché integra uno straordinario pass protection stage ad una brillantissima uscita in block-to-run (pull e trap block di buonissima fattura). Dotato di grande mobilità, resistenza al punto d’attacco ed equilibrio, Watkins è una Guardia molto fisica attrezzata di mani violente che usa con grande naturalezza tecnica sia quando tira di leva per costruire il blocco, che quando esce per cercare il secondo livello ad aprire la luce per il suo ballcarrier. Drive blocker d’elite dunque.Ottimo lavoratore, competitivo, buon carattere.
Meno fisico ma più atletico pare essere invece Stefen Wisniewsky, C/G da Penn State (Ht. 6’3”/Wt. 313). Dotato di un grande motore, è un ragazzo versatile, intelligente, che conosce bene il gioco e che sa muoversi con sapienza avendo esperienza in Center position e in Guard position (ma molto meglio in G). Buon bilanciamento alla base. Può muoversi con rapidità riallineando il corpo e adattarsi così allo sviluppo del play. Maturo il bagaglio tecnico: buona leva bassa, buona meccanica di piegamento delle ginocchia, ottimo foot-work. Performante Running-lane-Opener. Buonissimi gli intangibili.
Nonostante il Nittany Lion appaia complessivamente più completo, forse non mostra la stessa consistenza e tenacia di Watkins come run blocker, e questo mi porta a credere che nel testa a testa tra i due il ragazzo da Baylor alla fine potrebbe per un soffio avere la meglio in ottica B&G.

Danny Watkins Higtlights
http://www.youtube.com/watch?v=RVyyt5-S88E&feature=relmfu

Più incerte le soluzioni circa il T spot, dove molto, o meglio, tutto, dipenderà da ciò che combineranno le franchigie che saranno chiamate a scegliere prima della 31 Steelers.
Il nome buono potrebbe essere quello di Derek Sherrod da Mississippi State. Ragazzo dalla struttura possente (Ht. 6’4”/Wt. 321), è in grado di gestire e manovrare a specchio l’avversario con decisione avendo una buon ancoraggio e uno splendido foot-work move. Arm extension fantastica. Naturale flessibilità nella meccanica di piegamento delle ginocchia. Non ha in equipaggiamento un leva straordinariamente potente ma è comunque un position blocker d’eccellenza poiché ha una struttura del quadro superiore compatta e forte, che sa ben controllare per una ottimale stabilizzazione quando porta il blocco. Grande flessibilità e reattività allo snap. Run blocker devastante, capace di aprirsi bene il varco per affondare al livello successivo. Carattere solido. Gioca sempre al massimo.
Se le quotazioni di questo ragazzo stanno pian pino salendo in questi ultimi giorni pre-draft, scendono per converso (e pesantemente) quelle del mio Offensive Tackle prediletto, Cabe Carimi da Wisconsin. Chissà che non possa davvero succedere un miracolo. Ma ci credo poco. Io continuo però a pregare.
Crolla invece Nate Solder da Colorado (Ht. 6’8”/ Wt. 320) che potrebbe addirittura finire (almeno a leggere un po’ in giro) out board dal primo giorno di chiamate (palesa una struttura poco massiva in rapporto all’altezza nel telaio superiore). Potrebbe certo essere ancora sul piatto dunque (anche in questo caso ci credo pochissimo), ma non sarebbe comunque affatto l’uomo giusto per il modo di offendere black&gold e per la tipologia di Tackle che piace al duo Colbert/Tomlin.
In definitiva mi pare di potere affermare che, o ci si trova in piazza Derek Sherrod o si prendono altre strade al 1° round.

Derek Sherrod Hightlights
http://www.youtube.com/watch?v=ju-J_2oajto&feature=related

Buonissimi profili tra Tackle e Guard si possono scovare anche col 2° round, ammettendo che gli Steelers, come reputo fortemente plausibile, sceglieranno di tuffarsi sul miglior Cornerback a tiro con la 31esima (altra primary need che tratterò con un pezzo specifico appresso).
Ed ecco allora che Pittsburgh potrebbe trovare la misura ideale in G position in Benjamin Ijalana da Villanova (Ht. 6’4”/Wt. 319), nel mastodontico Marcus Cannon da TCU (Ht. 6’5”/ Wt. 358), nel ragazzo di casa Jason Pinkston da Pittsburgh (Ht. 6’4”/ Wt. 318), o ancora nel possente Clint Boling da Georgia. Tutti “perfect fit” B&G.
In T position invece l’ideale sarebbe uno tra Orlando Franklin da Miami (Wt. 6’5” / Ht. 316), e Marcus Gilbert da Florida (Ht. 6’6”/ Wt. 330), ma poco altro, considerato che non mi piace affatto il 6’4” per 321 libbre James Carpenter da Alabama (piuttosto scendere e pescare Joseph Barksdale da LSU che mi pare parecchio underrated).

Chiudo la mia analisi specificando come sia necessario un rinforzo importante in G o in T spot (alternativamente a quanto argomentato in precedenza) da chiamare tra 1° e 2° round e non oltre. La crescita del comparto di linea offensiva va sostenuta ed alimenta in questo comunque felice momento di sviluppo. Non devono e non possono esserci vie alternative, tranne che queste non portino dritte ad uno straordinario DL-man su cui non si possa assolutamente passare la mano.

*A seguire, Primary Team Needs (Part II): Cornerback