Addio sogni di gloria…
E’ arrivato l’amerikano. Piani, programmi, idee, disegni. I giocatori? L’ossatura del primo roster sarà composta dai migliori prospetti di Notre Dame. Gli Irish in Italia in primavera…incredibile.
Non è tutto, finito il giro per le città del vecchio Continente, Bob tornerà a Roma e scodellerà torta e ciliegina: i professionisti della Grande Lega di origine italiana. Qualche nome? Più di uno. Pronti a volare nella terra dei nonni e a giocare per un mese intero sotto il sole del paese dei mandolini e della pasta.
Vengono distribuite fotografie, inserite in alcune cartelline dall’aspetto professionale: Nick Buoniconti, linebacker, dal ’62 al ’69 con i Boston Patriots, dal 1970 con i Miami Dolphins (giocherà per 16 anni nella NFL, All-Pro nel 1964,1965,1966,1967,1969, titolare in tre edizioni del Superbowl); Doug Buffone, linebacker, dal ’66 ai Chicago Bears (un College All-stars con 14 anni da pro e 24 intercetti in carriera); Tom De Leone, center, dal 1972 ai Cincinnati Bengals (passerà nel 1974 ai Cleveland Brown, con un bottino di 11 anni da titolare, 2 Pro Bowls nel 1981 e ’82); Joe Scibelli, guard, Los Angeles Rams (15 anni di battaglie, Pro All-Stars nel ’69, Rams All-Time Team); Dante “Dan” Pastorini, quarterback, dal 1971 agli Houston Oilers (rimarrà nel Texas fino al ’79 e poi giocherà con i Raiders, i Rams e gli Eagles, con un tot di pass completati per oltre 18.500 yards).
Di tutto e anche di più.
Questi sono gli stemmi, i simboli, le divise, le cartoline. Il Texas è più vicino. Ecco il contratto di affiliazione, firmare-pagare (almeno un po’…) e aspettare l’inizio dei fuochi.
Due anni in giro per l’Europa, entusiasmi e diffidenze, altre idee, Madrid Toreros, Londra Big Ben, Stoccolma Vikings, Monaco Bears…
Uno sponsor come Pan Am alle prese con la crisi petrolifera, l’idea troppo in anticipo sui tempi e l’assenza in Europa delle TV commerciali, fanno tramontare il sogno. Salterà anche l’ultimo dei tanti progetti dei texani, quello di far disputare una partita tra due squadre della NFL (una sorta di American Bowl in anticipo) al Parco dei Principi di Parigi o allo Stadio Flaminio di Roma. Tutti a casa.
E’ rimasto un logo.