Roma, Ottobre 1979 – Gennaio 1980
Marcello è sempre lì che ricorda…
“In quell’autunno del 1979 ero stato a Milano con Gianfranco Calistri per assistere ad una partita dei Rhinos che prendevano parte al Campionato della Basi NATO: persero l’ennesima partita tanto a niente, eppure rimasi affascinato dalla carica di quei ragazzi. C’erano Del Freo, Zoncati, Brambilla, Benezzoli e tanti altri che scrissero con noi la storia di quegli anni, la storia del football. Conobbi personalmente quel grande personaggio che fu Giovanni Colombo e ne rimasi affascinato, perché aveva qualità completamente diverse da Beneck, direi complementari, con quel suo principio legato al far giocare i ragazzi a prescindere da tutto. Beneck era un grandissimo organizzatore, capace di prevedere ogni cosa nei minimi dettagli, ed era chiaro che poneva lo spettacolo in cima alle priorità.
Insieme, Colombo e Beneck, avrebbero potuto portare il football a livelli impensabili già nei primi anni ’80, ma così non fu.
Quando tornai a Roma mi recai ben presto a rapporto da Beneck:
“I Rhinos sono già a buoni livelli” dissi al Presidente.
“Sciocchezze….” mi interruppe abbastanza infastidito “ci vuole altro che dei pali tirati su dalle porte da calcio per fare un campo per il football americano. Ed il pubblico, dove era il pubblico? E la televisione, i giornali? Pensi veramente che si possa far conoscere questo sport in Italia senza promozione, pubblicità, sponsorizzazioni?”
Come al solito, quel vulcano aveva ragione.
Poi Beneck si rivolse di nuovo a me, quasi sottovoce “Credi che siano già in grado di fare un campionato al nord con squadre solo italiane?”
“No… non credo… almeno….non penso che a Piacenza, nei dintorni di Busto…” Non mi diede il tempo per finire.
“Bene, allora vorrà dire che il 1° Campionato Italiano di Football Americano lo faremo noi!”
“Ma se abbiamo una squadra in tutto” ribattei.
“Sbagli! Abbiamo una Lega ed i marchi di quattro, anzi cinque squadre già pronti” incalzò il Presidente.
“I marchi, ma dove prendiamo i giocatori per fare quattro squadre!” replicai.
Per la prima volta da quando lo conoscevo, Beneck mi sembrò addirittura severo “Hai poco più di venti anni e già non sei più capace di immaginare, di sognare quello che vorresti veramente veder realizzato. Non abbiamo più di sessanta ragazzi che si allenano qui a Roma?”
“Sì… ma non sono sufficienti per formare quattro squadre….” risposi un po’ timidamente.
Dettagli, Marcello, questi sono dettagli…..divideremo i giocatori dei Gladiatori nelle quattro squadre che rinforzeremo con giocatori americani, con atleti provenienti dal rugby, giocatori di livello eccellente, come Marco Bollesan.”, eravamo alle solite, ormai il Presidente era partito come un treno e sapevo già che nulla sarebbe riuscito a fermarlo. Tantomeno le mie obiezioni.
“Faremo un Campionato a quattro squadre e a ciascun team abbineremo una delle quattro testate giornalistiche sportive, così avremo garantita la copertura sui giornali. Per la televisione me ne occuperò direttamente con i dirigenti RAI. Tu, intanto, comincia a dividere i giocatori a disposizione fra Gladiatori e Lupi; per i Tori e Diavoli ci penseremo in seguito”. Il sorriso tornò ad allargarsi sul suo volto.
“E quando dovrebbe partire il nostro campionato…….” mi limitai a chiedere.
“Presto, molto presto; al più tardi la prossima estate. Sfrutteremo l’idea del campo a Castelgiorgio e giocheremo tutte le partite lì!” concluse Beneck.
Quando uscii dal Palazzo delle Federazioni, avvertii una strana sensazione; un misto di gioia per l’idea di un Campionato Italiano che prendeva corpo e di delusione per quel progetto dei Gladiatori, di super squadra che stavamo costruendo ed inseguendo con tanta fatica e che necessariamente avrei dovuto abbandonare.”
L’entusiasmo per una giocata aerea o per una corsa selvaggia sopra a qualche raro filo d’erba di periferia, è finalmente approdato all’interno di una struttura “ufficiale”. Sette anni dopo la prima Federazione, il giorno 27 dicembre 1979 nasce una Lega nello studio del notaio Rossetti: si è costituita la LIF-Lega Italiana Footballamericano e i fondatori ne sono stati Bruno Beneck, Marcello Loprencipe. Daniela Beneck e Gianfranco Calistri.
Il treno è partito, è già stato delineato il progetto del centro tecnico di Castelgiorgio e del primo campionato; nulla è stato trascurato, dalle divise delle squadre alla crew degli arbitri (all’inizio, di provenienza NATO), dall’immagine alla comunicazione. In questo ambito viene realizzato un vero capolavoro con la brillante idea di dedicare il nuovo stadio a Vince Lombardi; una mossa finita sui grandi giornali degli Stati Uniti (e, notate bene, l’incapacità o l’impossibilità di sfruttare questo evento in grande stile sarà anche la più grande occasione mancata dai movimenti che si avvieranno nei primi anni Ottanta intorno alla palla ovale da un piede).
Il giorno della Befana del 1980 la squadra di Gladiatori, con indosso le divise e le protezioni arrivate fresche fresche dall’America, prova di fronte al Colosseo qualche schema di gioco, seguita dalle telecamere della RAI e dai fotografi della Capitale. Quella sera, nel corso del Telegiornale Sport delle 18,30 andranno in onda le prime immagini TV di giocatori italiani di football americano…