NFL PREVIEW 2 (NFC)

 

NFC East

 

Philadelphia Eagles

Dopo la fine del lockout, gli Eagles si sono buttati a capofitto nel mercato dei free agency, portando a Philadelphia così tanti elementi interessanti, da legittimare l’uso del termine “Dream team”.

In difesa il colpo più clamoroso è stato quello del CB Asomugha, che andrà a fare coppia con l’ottimo CB Asante Samuel; il reparto cornerback gronda di talento, in quanto è stato preso pure Rodger Cromartie dai Cardinals, in una trade molto remunerativa che ha visto coinvolto il QB Kolb, la riserva di Vick.

Altri arrivi eccellenti sono il DT Jenkins (ex Packers) e il DE Babin (ex Titans), che andranno a rafforzare un linea difensiva che già annovera elementi di sicuro valore come Cole e Graham.

In attacco si è cercato di rimpolpare la linea d’attacco, con particolare riguardo alla protezione del blind side di Vick (vedi il RT Harris), al suo possibile sostituto nel malaugurato caso di infortunio (il QB Vince Young), oltre al WR Smith (ex Giants) e il RB Ronnie Brown (ex Dolphins).

Strada spianata verso il Superbowl? Può essere, ma restano alcuni elementi di perplessità, che bisognerà vedere se e quanto avranno influenza.

In primis l’infortunio del RT Harris, appena arrivato, che lascia aperto il problema di proteggere l’assoluto fuoriclasse Micheal Vick.

In secondo luogo, si è lasciato sguarnito il reparto LBs e il ruolo di free safety, con la cessione di Mikell.

Last but not least, la difesa sarà guidata da Castillo, un coach che non ha mai fatto in vita sua il defensive coordinator, essendosi sempre occupato di attacco. E per giunta il lockout ha ridotto gli allenamenti a sua disposizione.

 

New York Giants

Luci e ombre sulle prospettive dei Giants per la stagione che va a cominciare.

L’emblema è il QB Eli Manning, capace di partite eccezionali ma anche di pessime prestazioni; quest’anno poi Eli giocherà dietro una linea che per metà (quella destra) da enormi garanzie, mentre  l’altra metà, compreso il centro, è tutta in costruzione. Tra i suoi ricevitori, nulla da eccepire su Nick e Manningham, ma vi sono forti dubbi  su chi giocherà da terzo ricevitore e, soprattutto, chi giocherà TE, dopo la fuoriuscita di Boss. Per fortuna dei Giants, vi sono pochi dubbi su chi correrà con il pallone in mano, ossia Bradshaw e Jacobs.

La difesa non fa eccezione: assolute certezze, vedi l’efficacia della pass rush (Tuck e Umenyiora tanto per fare due nomi) ma panico totale più indietro in copertura, visto che un doppio infortunio ha appiedato per la stagione intera sia il CB Thomas che il rookie CB Amukamara. Se poi si aggiungono gli infortuni del rookie DT Austin e del LB Goff, il quadro generale è quantomeno allarmante.

 

Dallas Cowboys

Dopo la traumatica stagione dell’anno passato, in cui sono passati dalle velleità del Superbowl all’incubo delle innumerevoli sconfitte, quest’anno i Cowboys ripartono grosso modo con gli stessi giocatori dell’anno passato, ma con tanta voglia di riscatto. A cominciare dal QB Tony Romo, fuori scena a metà stagione a causa di una brutta botta patita contro la difesa dei Giants, e ora di nuovo al timone di comando pronto a lanciare per Austin, Dez Bryant e Witten.

Davanti a lui una difesa in piena ricostruzione (3 su 5 i nuovi elementi), che per lo meno vede  riconfermato l’ottimo LT Free.

Le corse, dopo il benservito al RB Barber, saranno affidate a Felix Jones, giocatore che non ha ancora avuto modo di esprimere tutto il suo potenziale. Ad aiutarlo è stato comunque reclutato, all’ultimo draft, il RB Murray.

La voglia di riscatto in difesa sarà affidata alle indubbie capacità di Rob Ryan, fratello dell’eccellente Rex (head coach dei Jets). Di personale a disposizione nel cosiddetto front seven ne ha (Ware innanzitutto, ma anche Ratliff, Butler, Spencer e James). Il grosso problema è che di buoni giocatori tra le secondarie, in fase di copertura, se ne trovano con il lumicino.

 

Washington Redskins

Il coach Shanahan, al suo secondo anno a Washington, ha deciso di proseguire la sua avventura senza il QB McNabb, che solo un anno prima era stato strappato a caro prezzo dagli Eagles. Il posto da titolare sarà così conteso da Grossman e Beck, 2 QB che non hanno mai dimostrato doti eccezionali; i 2 disporranno di in un attacco popolato di gente interessante (tra gli altri si citano gli arrivi di Gaffney e del rookie Hankerson), ma con una linea offensiva senz’altro migliorabile.

Da verificare anche i giochi sulle corse: dopo la definitiva fuoriuscita del RB Portis, martoriato dagli infortuni, il reparto sarà affidato alle cure dei nuovi Hightower (ex Cardinals) e Helu (rookie di buone prospettive), oltre a Torain.

Passando a disquisire sulla difesa, non si può non notare il grosso lavoro compiuto in offseason alla ricerca di un miglioramento di performance dopo i mezzi disastri del 2010.

Il centro della linea è stato affidato a Cofield, buon giocatore di provenienza Giants. Molto interessanti sembrano essere anche le prospettive della pass rush, in cui il rookie Kerrigan andrà ad affiancare Orakpo. Upgrade anche tra le secondarie, in cui arrivano a dare man forte il CB Wilson (ex Ravens) e il S Atogwe (ex Rams).


NFC North

 

Green Bay Packers

La logica vuole che si ragioni in questo modo: se i Packers con 15 infortuni, di cui 6 titolari, sono riusciti a vincere il Superbowl giocando dei playoff quasi perfetti, quest’anno senza grossi infortuni non possono che rivincere il titolo.

Il ragionamento ci sta: il QB Rogders, MVP dell’ultimo SB, dopo la sua terza stagione da starter è già da annoverare tra gli “elite quaterback” per la sua straordinaria bravura e di certo sa come condurre la propria squadra verso i traguardi più ambiti.

Il problema principale però è la protezione fornita dalla linea offensiva:  l’anno scorso ha retto, anche grazie all’aiuto dei blocchi del RB Jackson;  nella stagione che sta per iniziare però Jackson non ci sarà più e il LT Clifton, con i suoi 35 anni, è ad alto rischio infortuni.

I Packers devono pertanto sperare di trovare sia un altro buon bloccatore oltre i 5 della offensive line (il rookie TE DJ Williams?), sia validi rimpiazzi a Clifton, nella malaugurata ipotesi che si faccia male davvero (il rookie Sherrod ? il sophomore Bulaga?).

In difesa i dubbi sono molti di meno. Green Bay può infatti contare su un ottimo defensive coordinator (Dom Caper) e ottimi giocatori: l’OLB Matthews su tutti, ma anche il NT Raji, i LB Bishop e l’intero reparto secondarie, in cui spadroneggiano i CBs Tramont Williams e Charles Woodson, sempre che quest’ultimo, ormai in là con gli anni, non abbia anche lui problemi con l’infermeria.

 

Chicago Bears

Sarà dura per i Bears ripetere i risultati dell’anno scorso, in cui sono arrivati inaspettatamente ad un passo dal Superbowl.

Il QB Cutler anche nella stagione entrante dovrà infatti lottare e non poco dietro la peggior linea offensiva della NFL, orfana tra l’altro del suo elemento migliore, ossia del centro Kreutz. L’unica speranza da questo punto di vista è l’immediato adattamento tra i pro del promettente rookie LT Carimi, ma non sarà una transizione semplice.

Facile presumere che Cutler trovi ancora più difficoltà a connettere con un corpo ricevitori che non pare essere particolarmente performante (a parte Knox), e per giunta dovrà fare anche a meno delle mani del TE Olsen (passato ai Panthers).

Minori criticità nel reparto corse, dal momento che Chicago potrà contare su 2 validi elementi come Matt Forte e  Barber , ex Cowboys.

Buone garanzie sembra offrirle anche la difesa, che l’anno scorso è stata determinante per raggiungere il championship; in questo reparto i Bears possono schierare giocatori di livello assoluto come il DE Peppers e l’ILB Urlacher, oltre al LB Briggs. Tra le secondarie qualche perplessità per la cessione di Daniel Manning ai Texans.

 

Detroit Lions

Dopo l’annata disastrosa del 2008, i Lions hanno costruito una nuova squadra, mattone dopo mattone, agendo molto bene in fase di draft, tanto da sembrare pronti al ritorno ai playoff, dopo un’assenza di ben 12 anni.

In attacco ritorna in campo dopo il lungo infortunio il QB Stafford, (prima scelta assoluta 2009) che andrà ad inserirsi in un attacco aereo già molto rodato il quale annovera, tra gli altri, il fenomenale WR Calvin Johnson e il promettente rookie Titus Young.

Le corse saranno affidate ancora una volta al RB Best, che al suo primo anno da rookie però non ha convinto molto. Accantonata l’ipotesi di affiancargli il rookie Leshoure causa grave infortunio di quest’ultimo i Lions, oltre a contare su Morris, hanno pensato di optare per 2 giocatori in cerca di riscatto: Harrison e Bell.

Punto debole dell’attacco è costituito dalla linea offensiva, unico reparto a non essere mai stato upgradato negli ultimi 3 anni.

La franchigia di Detroit potrà però fare affidamento su una linea difensiva che appare devastante. La presenza di giocatori come Suh,  Fairley e Avril (DE), hanno mandato in visibilio i tifosi, che sotto l’impulso di coach Schwartz hanno ribattezzato la defensive line “Silver crush”.

In offseason è stato upgradato notevolmente anche il reparto linebackers, con l’innesto dei veterani Tulloch (ex Titans) e Durant (ex Jaguars); tra le secondarie invece, ancora una volta, non si registrano rinforzi di rilievo.

 

Minnesota Vikings

I Vikings vengono da una stagione clamorosamente fallimentare, in cui hanno dovuto abbandonare presto i sogni di gloria di approdare al Superbowl, a causa principalmente del crollo prestazionale di Brett Favre, eccellente nel 2009 ma falcidiato dagli infortuni nel 2010.

Ritiratosi il leggendario Favre, i Vikings hanno puntato per il ruolo di QB su un altro veterano doc: ossia Donovan McNabb (ex Eagles e Redskins), in attesa di veder maturare Ponder, scelto all’ultimo draft.

Il pericolo per McNabb però è quello di trascorrere un’altra stagione incolore (dopo quella a Washington), visto che il miglior ricevitore della squadra, Sidney Rice, se n’è andato in quel di Seattle.

Mal che vada i Vikings possono sempre far affidamento sul miglior RB dell’NFL, Adrian Peterson, anche se quest’anno dovrà fare i conti con una linea offensiva sempre più calante, privata tra l’altro di uno dei suoi migliori elementi, il LT McKinnie, passato ai Ravens.

La difesa, storico punto di forza della franchigia, è pressapoco quella della stagione precedente, al netto del DE Edwards, passato ai Falcons. Il reparto offre ancora buone garanzie, se non fosse per le secondarie e per la sanzione al DT Kevin Williams, che salterà le prime 2 partite stagionali.


NFC South

 

Atlanta Falcons

Avendo concluso la passata regular season con il seed numero #1 in NFC, forti delle loro 13 vittorie, i Falcons si apprestano ad affrontare la nuova stagione con ottimismo ed entusiasmo.

Per garantire di nuovo l’approdo ai playoff, e possibilmente la partecipazione al Superbowl, la dirigenza ha compiuto gesta clamorose, come la mossa all’ultimo draft di assicurarsi le prestazioni del promettentissimo WR Julius Jones, al costo di numerose scelte offerte ai Browns.

Con questo innesto i Falcons sperano così di dare maggiore profondità all’attacco aereo, aumentando le armi a disposizione dell’ottimo QB Ryan, al 4° anno in NFL.

Le prestazioni dell’attacco sono però legate a doppio filo alle performance del RB Turner, sempre che si tenga lontano dagli infortuni; per alleviargli il lavoro, gli è stato affiancato il rookie Rodgers.

In difesa si è tentato di upgradare la pass rush, con l’aggiunta di un valido DE come Edwards (ex Vikings), in attesa che Whiterspoon, al suo secondo anno, abbia completamente recuperato dall’infortunio.

Constatata la presenza a roster di 2 buonissimi CB (Grimes e Dunta Robinson), resta da vedere se linebackers e safety miglioreranno o meno in fase di copertura sui passaggi avversari.

 

New Orleans Saints

Dopo il titolo vinto 2 stagioni or sono, i Saints hanno leggermente smarrito la via, a causa di qualche infortunio e qualche errore di troppo; nella stagione entrante possono però contare su recuperi importanti e nuovi arrivi interessanti.

Partendo dall’attacco, si registra il recupero del fondamentale RB Pierre Thomas, a cui sono stati aggiunti il rookie RB Ingram (così da garantire il supporto sulle corse) e il RB Sproles (per incrementare le possibilità di ricezione del reparto running back).

Leader incontrastato della fase offensiva sarà ancora una volta il QB Brees, che potrà disporre degli stessi ricevitori dello scorso anno; Il problema però è rappresentato dalla protezione offerta dalla linea, che appare un po’ in calando.

La difesa dei Saints è un rebus difficile da risolvere: il defensive coordinator Greg Williams da 2 anni sta gestendo bene i fragili equilibri del reparto. Quest’anno però, al di là degli innesti di 2 ottimi DT (Rodger e Franklin), saranno molti gli aspetti da monitorare:

–          la produttività in fase di pass rush, che si spera abbia un upgrade dal rookie DE Jordan;

–          le prestazioni dei linebackers, non sempre ineccepibili;

–          le prestazioni delle secondarie, che nel 2010 sono state parecchio carenti in fase di intercetto.

 

Tampa Bay Buccaneers

Tutti gli occhi saranno puntati sul QB Josh Freeman, dopo che nel 2010, al suo secondo anno in NFL, ha fatto vedere cose strabilianti. Attenzione anche sugli altri giovanissimi elementi dell’attacco, come il WR Mike Williams e il RB LaGarrette Blount, per verificarne la continuità nella stagione da sophomore.

In difesa la speranza dei tifosi è di un miglioramento della pass rush, speranza che verrà riposta sui rookie DEs Clayborn e Bowers, potenzialmente devastanti ma troppo portati all’infortunio. Mal che vada, i Bucs possono sempre sperare che in fase di copertura il CB Talib riesca a mettere qualche pezza.

Ad uno sguardo più generale, la franchigia di Tampa desta più di qualche perplessità, legata in particolare alla gestione della offseason, in cui la dirigenza ha deciso di giocare troppo al risparmio.  In fase di entrata si registra praticamente il solo punter Koenen da Atlanta (bravissimo, per carità!), mentre sul fronte cessioni lascia la squadra l’importante ILB Ruud.

 

Carolina Panthers

I Panthers affidano le loro speranze di riscossa alla più grande incognita del draft 2011: il quaterback Cam Newton. Trattasi di un giocatore dalle doti fisiche e tecniche indiscutibili, ma con un’esperienza limitata in NCAA e un carattere parecchio difficile. Nei Panthers dovrà fare i conti con un reparto di ricevitori piuttosto limitato, ma quantomeno potrà fare affidamento sugli ottimi TEs Olsen e Schokey, a cui si deve aggiungere una linea offensiva di prim’ordine.

Se Newton dovesse fallire, sarebbe un mezzo disastro per Carolina, dal momento che in panchina siedono due giocatori di scarso valore come Derek Anderson e Jimmy Clausen.

Viste le premesse suddette, vien da sperare nel completo recupero dei running backs titolari, ossia DeAngelo Williams e Jonhatan Stewart.

L’offseason dei Panthers è stata caratterizzata, al contrario di quella dei Buccaneers, per una quantità abnorme di denaro speso, destinata in gran parte  al rinnovo dei contratti dei migliori giocatori difensivi.

La difesa si presenterà così al via al gran completo, forte del DE Charles Johnson e dei LB Beason e Anderson, ma dovrà risolvere i problemi legati alle scarse prestazioni dei DTs. A Rivera, nuovo HC arrivato da San Diego, il compito di sbrogliare la matassa.

 

NFC West

 

Seattle Seahawks

Il primo anno di rifondazione ha portato in dote l’accesso ai playoff, seppur con un record negativo (7-9).

La rifondazione continua, ma viste le mosse in offseason non è cos’ sicuro che Seattle possa tornare a fare capolino in post season anche nella stagione entrante.

I maggiori dubbi sono individuabili, anche in questo caso, nella posizione di QB: ceduto infatti il veterano Hasselbeck ai Titans, i Seahawks si affideranno al duo Tavaris Jackson – Whitehurst.

Altri dubbi provengono dalla linea d’attacco, mezza ristrutturata, che si spera quantomeno possa resistere agli infortuni.

I tifosi possono comunque sperare di vedere buone cose dai ricevitori, reparto che registra l’entrata dell’ottimo Rice (ex Vikings), a cui si deve aggiungere l’innesto del TE Zach Miller, da Oakland.

Da verificare i runningback, con un Lynch che ha tutte le carte in regole per fare una stagione da boom or bust.

Tanti dubbi e poche certezze anche in difesa: Seattle necessita anzitutto di vedere migliorare le prestazioni dei propri CBs, che troppe volte nel 2010 hanno concesso yards ai ricevitori avversari.

 

St. Louis Rams

I Rams tenteranno l’approdo ai playoff, sfuggiti per un soffio l’anno passato, confidando in un’altra stagione su alti livelli del QB Bradford, che nel 2010 ha fatto vedere cose che raramente si sono viste fare ad un quaterback al primo anno tra i pro. Il suo upgrade sembra garantito da una buona linea offensiva e dal recupero dei principali WRs dagli infortuni (Clayton, Gibson), nonché dall’innesto di giocatori interessanti come il WR Sim Walker, il rookie WR Pettis e il rookie TE Kendricks.

Grande interesse suscita poi l’ingaggio come offensive coordinator di Josh McDaniels, tanto disastroso come head coach quanto talentuoso come OC: se dovesse riuscire nell’impresa di costruire un attacco aereo efficace, ne beneficerebbe anche il RB Stephen Jackson, la cui età comincia a destare un po’ di preoccupazioni connesse con il rischio di infortuni.

Passando al reparto difensivo, bisogna necessariamente riscontrare il buon lavoro fatto da coach Spagnuolo, già campione con i Giants: nel giro di un paio d’anni infatti la difesa ha cambiato completamente volto, grazie soprattutto alle buone prestazioni del DT Robbins, dei DE Hall e Long e del giovane ILB Laurinatis.

Rimane ancora qualche dubbio sulla solidità delle secondarie, reparto che comunque quest’anno vedrà l’innesto di uno dei migliori S in circolazione: Quintin Mikell, provenienza Eagles.

 

Arizona Cardinals

L’anno scorso il problema più macroscopico per i Cardinals è stata l’assenza di QB in grado di fornire sufficienti garanzie nel ruolo di QB, ragion per cui in offseason la dirigenza è andata alla ricerca di un valido passatore, bravo quanto basta per assicurare un buon numero di lanci in direzione del miglior WR dell’NFL, ossia Larry Fitzgerald. La scelta è ricaduta su Kevin Kolb, tanta panchina a Philadelphia ma buone potenzialità, che tuttavia non giustificano il salatissimo prezzo pagato per averlo,  al termine di una trattativa che ha visto anche il sacrificio del CB Rodger Cromartie.

Kolb, che si troverà a giocare dietro una linea alquanto traballante, oltre a Fitgerald non avrà però bersagli di comprovata abilità, vista la cessione di Breaston ai Chiefs, ma potrà quantomeno contare sull’arrivo del TE Heap dai Ravens.

Il running game, affidato a Wells, è anch’esso tutto da verificare, vista la contemporanea cessione di Hightower e il grave infortunio al rookie Williams.

In difesa, detto della cessione di Roders Cromartie, si sottolinea l’acquisizione via draft del talentuosissimo CB Peterson: di lavoro in copertura ne avrà visto che i LBs non sembrano offrire grandi garanzie in termini di pressione ai QBs avversari.

 

San Francisco 49ers

Ennesimo cambio d’allenatore per i gloriosi 49ers dei tempi che furono. Questa volta tocca a Jim Harbaugh, pescato direttamente in NCAA, dove ha fatto grandi cose in quel di Stanford, agevolato dalla presenza in squadra di quell’Andrew Luck che viene unanimamente indicato come prima scelta assoluta nel draft del prossimo anno.

Sarà una dura lotta per aggiudicarselo, però viste le prestazioni del 2010 e l’offseason di quest’anno, San Francisco parte tra le favorite (insieme a Cincinnati, Buffalo, Seattle e, perché no, ancora Carolina).

Il pessimismo proviene anzitutto dallo smantellamento della difesa, che lascia l’ILB Willis orfano di Franklin (DT), Spikes, Lawson (LBs) e Clemens (CB). Tutto da vedere se i giocatori in entrata (il rookie DE Aldon Smith, il CB Rodgers e  il S Whitner, ex Bills) riusciranno a colmare le perdite suddette.

Passando all’attacco, lo sconcerto dei tifosi è catalizzato sull’ennesima annata da starter del QB Alex Smith, cui è stata rinnovata la fiducia in attesa di far maturare il rookie Kaepernick, che però nelle prime uscite stagionali si è già rivelato disastroso.

La linea è migliorabile e i ricevitori pure, con un Crabrtree altalenante anche a causa degli infortuni e un Brandon Edwards che costituisce la più classica delle scommesse.

Va da sé che,anche quest’anno, le speranze di accumulare TD sono riposte soprattutto sul RB Gore. Se dovesse infortunarsi è sempre pronto un rookie di buone prospettive: Kendall Hunter.