Luglio 1980: Gladiatori Roma vs. Tori Torino 12-14

In una splendida cornice di pubblico si avvia la seconda partita del campionato nazionale. Due touchdowns a testa e un errore in più per i Gladiatori ( che falliscono i due tentativi di punto addizionale, un calcio e una azione alla mano) rispetto ai torinesi.

Il quarteback Loprencipe disputa una gara di qualità (14 su 22 per 244 yards) illuminata da un passaggio in touchdown di 29 yards per Delli Poggi nell’ultimo quarto di gioco. Sul fronte opposto si è messo in luce l’halfback Militello (e qui permettetemi una auto-citazione da “Football in Italy”: “il runner dei Tori aggredisce il prato, si butta a testa bassa nei buchi, mira e finta i difensori, cambia marcia e direzione, ogni volta che cade giù e già in piedi…”) che ha registrato 13 portate per 145 yards, un bottino arricchito al momento della prima segnatura per i Tori realizzata con una selvaggia corsa di 66 yards!

Una menzione anche per lo straniero in campo, il tight end Alexander Livingstone Jones dei Gladiatori ( 9 per 114 yards per lui). Nel complesso una partita sempre viva, in bilico fino agli ultimi downs.

Ora, microfono aperto per Marcello, uno dei principali protagonisti:

Quasi per incanto calò il sipario su quella giornata d’esordio del Primo Campionato Italiano di football americano; si allontanarono i cori, i suoni, il vociare di quella grande festa, accompagnando il calare del sole.

Così, la sera della domenica, dopo quel 12 a 14 contro i Tori, ci trovammo al ristorante del “sor Raimondo” a stilare un primo bilancio di quel fine settimana. Per ogni incontro di quella prima giornata avevamo avuto un pubblico più numeroso dell’intera popolazione di Castelgiorgio.

Almeno una trentina erano stati i giornalisti accreditati; la RAI aveva confezionato servizi per i programmi televisivi e organizzato collegamenti in diretta per radio durante “Domenica sport”. Tele Regione, in virtù dell’esclusiva con la Lif, avrebbe trasmesso per intero tutte le partite, con il commento di Mario Mattioli, speaker ufficiale del Vince Lombardi.

Tutto aveva funzionato alla perfezione: le coreografie di Paolo Gozlino, il servizio d’ordine, gli arbitri ed i loro assistenti. Questi ultimi erano tutti americani, provenienti dalla grande base di Napoli, ad eccezione di Giacomo Nanni, allora assistente alla catena e poi arbitro di valore già a metà degli anni ’80.

Con lui era un ragazzo che mi colpì immediatamente per la sua prestanza fisica: gli arbitri lo avevano portato con la loro comitiva come una sorta di deterrente, assegnandolo alla catena, ben conoscendo il “carattere” dei giocatori romani. Indubbiamente la natura era stata generosa con quel ragazzo, sia in centimetri che in chilogrammi; scoprii anche che aveva una gran voglia di giocare e non fu difficile accontentarlo per via di quel suo fisico eccezionale. Dopo un’ora neanche dal fischio finale di quella domenica, Beneck aveva stabilito che quell’americano di colore avrebbe rinforzato da subito la squadra che aveva perso con il maggiore scarto di punti.

Alessandro Zehnder al "Vince Lombardi"Fu così che Carl Mobley esordì nei Diavoli.

In quel week-end dal nord Italia erano calati in forze i giocatori dei Rhinos, Frogs e Rams, ma anche ragazzi che avevano intenzione di formare teams in altre città. Avevo avuto modo di scrutare i loro volti, soprattutto il giorno prima, con quell’espressione fra la meraviglia, l’incredulo ed il rimpianto, come bambini cui viene presentato il più desiderato dei giocattoli che non può essere in alcun modo toccato.

A loro doveva apparire ancora più meraviglioso il tutto, abituati come erano a giocare su campi in terra battuta, con quattro pali a prolungare quelli delle porte di calcio, senza pubblico, senza promozione, senza organizzazione.

Molti di quei ragazzi mi chiedevano di poter parlare con Beneck o di farmi paladino della loro causa, perché volevano giocare a tutti i costi, partecipare a quel campionato, vivere anche loro quella festa da protagonisti.

Mi sentivo di un altro pianeta, a parlare con loro.

Accidenti a quelle corse di Militello che mi avevano rovinato la giornata ed un week end memorabile!

La memoria di alcuni dei protagonisti ci accompagnerà ancora nel raccontarvi l’avventura sportiva dei Gladiatori che, vedrete, si farà sempre più interessante.