Mal di testa? Fai il LB esterno

Una ventina di giorni fa una serie di geroglifici indecifrabili erano disseminati sulle lavagne della sala riunioni difensiva dei Redskins e la stagione non era ancora iniziata .

Tutta questa apparente confusione – 21 coperture diverse e 38 blitz , e stiamo parlando del solo pacchetto relativo alla difesa su down “terzo e yard” principalmente – doveva essere imparata e applicata sul campo da tutti i 25 giocatori difensivi, dai player con 14 anni di esperienza ai rookies appena arrivati.

Le combinazioni di lettere e numeri su quelle lavagne – tutti i blitz e coperture i Redskins che dovevano impiegare contro i New York Giants nella gara inaugurale della stagione, praticamente il 70 per cento del loro playbook difensivo complessivo – rappresenta l’essenza del sistema difensivo 3-4 studiato dal Coach Mike Shanahan e dal suo coordinatore difensivo, Jim Haslett. Ma rappresentano anche lo stato attuale del football professionistico.

La NFL non è mai stata cosi complicata. Trenta anni fa – quando Shanahan era ancora allenatore al college e Haslett stava ancora giocando linebacker della NFL – gli attacchi cambiavano le loro formazioni solo nominalmente,(ma le tracce erano sempre le stesse) e le difese giocavano quasi esclusivamente con copertura uomo a uomo.

Non c’erano sistemi che facevano correre quattro ricevitori e nessun running back su un gioco, due rb e due Wideout sul successivo, dettando drastici cambiamenti difensivi.

Le difese si sono evolute con blitz a zona sapientemente dissimulate, con coperture in stile basket in cui un linebacker passa la sua responsabilità per un ricevitore ad un safety, fino a schemi che usano fino a sei backs difensivi. Piani di gioco furono costruiti variandoli con idee immediate – magari si lancia di più del solito, forse faremo correre più a destra, – che su analisi da patologo , sugli script e Playbook che, ogni settimana, occupano centinaia di pagine.

Al giorno d’oggi qualunque giocatore proveniente dai College deve avere anche un elevato QI come football player, nessun giocatore per qualsiasi team per qualsiasi draft viene scelto senza considerare tali caratteristiche mentali e di concentrazione soprattutto per il Linebacker esterno, che come dice Shanahan., “è probabilmente il più duro impegno da svolgere – mentalmente”.

Quando un rookie arriva nella sala delle conferenze per quello che , in sostanza, è un colloquio di lavoro, lo si complimenta per quello fatto al college, dopotutto fa parte di una elite se è arrivato alla NFL ma ora è in grado di adattarsi a una nuova strategia, una posizione nuova, una nuova vita?

A differenza degli uomini di linea difensiva il linebacker esterno deve essere adattabili al massimo. Può finire aggrovigliato sulla linea di scrimmage in un placcaggio sul runner o inseguire per un sack il qb avversario nel suo territorio. Ma potrebbe finire anche 20 metri downfield inseguendo un tight end, o anche un running back. Data la variabilità degli obiettivi a secondo della situazioni di gioco i LB devono imparare quasi il doppio di quanto sia necessario agli altri difensori.

Alla domanda su quanto ci vuole per imparare l’applicazione della teoria , i vari schemi sul campo un LB della NFL vi risponderà che ci vuole un anno intero.

Viene da pensare che il vero fenomeno sia colui che impara tutti gli schemi difensivi in sei mesi o che almeno abbia un QI tale da fargli ridurre al minimo questo tempo studiando le 300 pagine del playbook, mentre, grazie all’intuito capisce che vedendo il casco del lineman avversario di fronte alzarsi è un passaggio!

Uno come Ryan Kerrigan.