Week 9: un finale hollywoodiano.

Quattro le partite che sabato 29 ottobre hanno visto impegnati atenei di Division I-A della California, tutte valide per le rispettive Conferences di appartenenza. Due i “derby californiani” di Pac12, entrambi giocati a Los Angeles: il rivalry tra Stanford e USC al Memorial Coliseum di University Park (poche miglia a sud-ovest di Downtown LA) ed il confronto tra le due University of California (at Berkeley, at Los Angeles) ovvero CAL – UCLA, disputatosi al Rose Bowl di Pasadena. Perla MWC San Diego St. ospitava al Qualcomm Stadium Wyoming, mentre perla WAC San José St. si è spostata fino a Ruston (Louisiana) per affrontare La. Tech. Vediamo come è andata.

 

Le partite

Stanford @ USC  56-48 (3 OT)

Fin qui la più belIa partita dell’anno di college football. Tre overtime ed un finale thriller alla maniera dei più bei film gialli hollywoodiani. E dato che la grande scritta “Hollywood” capeggia la collina a pochi chilometri di distanza, non poteva essere altrimenti. Stanford (8-0, 6-0 Pac12) resta imbattuta e riesce per la terza volta consecutiva ad espugnare il Coliseum, esaurito in ogni ordine di posto. Quattro anni fa (2007) i neonati Cardinal di Jim Harbaugh, quelli dell’avvio ricostruzione dopo la tremenda season 2006 (1-11), riuscirono nell’impresa di sconfiggere in upset i Trojans (24-23), allora numero 2 della nazione. Il QB di quella squadra, giusto al debutto nella gara di LA, era Tavita Pritchard, appena promosso assistant coach da David Shaw, l’allora OC, ora HC dei Cardinal. Due anni dopo (2009), la Stanford guidata dal sensazionale redshirt freshman QB Andrew Luck, promosso titolare all’inizio di quella stagione proprio al posto di Pritchard, inflisse invece a USC la più pesante sconfitta (55-21) in più di quarant’anni e la peggiore debacle dell’era Pete Carroll, segnando ben 55 punti, il massimo realizzato contro i Trojans negli oltre 120 anni della loro storia. Beh, quel record è stato cancellato sabato, anche se stavolta sono stati necessari 3 tempi supplementari, giocati alla maniera del college football, vale a dire con i rispettivi attacchi ad iniziare i drive offensivi sulle 25 avversarie. E dopo due touchdowns per parte (run TD del RB Stewart, 2 td-pass del QB Barkley per WR Woods e TE Telfer, td-pass di Luck per TE Toilolo) al terzo overtime, il primo utile da regolamento per tentare la 2 point covertion, Stanford finalizzava 8 punti, toccando così quota 56 totali, grazie all’ennesimo drive magistrale condotto da Luck e concluso dal RB Stepfan Taylor (lo stesso che aveva impattato la contesa a 38 secondi dalla fine del tempo regolare) con una corsa da 5 yards, prima del susseguente passaggio da 2 punti con uno zip centrale per il solito TE Coby Fleener. Sul possesso successivo il RB Curtis McNeal, autore tra l’altro di una gran prova (145 yards in 20 portate con 2 rush TD), veniva costretto al fumble (forzato dal DT Terrence Stephens) ed il pallone che rotolava in endzone era preda del LB A.J. Tarpley (artefice anche di 9 tackles e di 1 bell’intercetto in anticipo nel 1° tempo) per il touch back che valeva il trionfo dei Cardinal.

Andrew Luck (29/40 per 330 yardscon 3 td-pass, 1 int. e 1 rush TD) ha giocato una buona gara (considerati i suoi standard), pur commettendo un errore che poteva costare caro, un pick-six riportato per 33 yards in endzone dal CB Nickell Robey su un lancio visibilmente corto inteso per il WR Owusu a poco più di 3 minuti dal termine. Grande è stata però la sua capacità di reazione al mistake e la freddezza mostrata negli istanti cruciali del match: prima con il 76-yard drive che ha permesso ai Cardinal di impattare il risultato sul 34 pari a mezzo minuto dalla fine e successivamente nei 3 decisivi overtime.

Il primo tempo (10-6) è stato controllato abbastanza dalle difese. L’azione più bella è valsa anche l’unico touchdown della frazione, conquistato dal RB di San Diego Tyler Gaffney che ricevuto uno screen pass da Luck lo trasformava in un receiving TD da10 yards resistendo ad un doppio placcaggio e concludendo in tuffo ed in estensione sul paletto destro dell’endzone.

Il terzo quarto è stato invece davvero esaltante. Nella prima parte, i Trojans hanno segnato 2 TD su corsa in altrettanti possessi con il RB McNeal autore di sprint in endzone da 61 e 25 yardsrispettivamente. Entrambi i touchdowns, ma soprattutto il primo big play della serata, vanno attribuiti equamente all’effort della OL di USC (6-2, 3-2 Pac12) che ha creato i varchi esterni (sul lato del LT Matt Kalil, uno dei migliori prospetti in assoluto per il prossimo draft NFL) sfruttati fino in fondo dal veloce runner, nel primo caso anche grazie ad un gran placcaggio in campo aperto del WR Robert Woods. Quest’ultimo non ha prodotto la solita eccellente performance cui ci ha di recente abituati (9 ricezioni per 89 yards, con 1 TD nel primo OT) ma indubbiamente va dato credito alla secondaria di Stanford, che pur in emergenza (ancora assente lo SS Delano Howell per l’infortunio alla mano, mentre nel corso della partita si è infortunato anche il CB Terrence Brown) ha mostrato buone cose contro la miglior batteria di receivers di Pac-12 e forse del paese.

Nella seconda parte del periodo la reazione dei Cardinal ha prodotto a sua volta 2 TD in altrettanti possessi consecutivi. Sotto 10-20, Luck ha concluso un drive da 75 yards, nel corso del quale ha connesso 3 volte (pass da 14, 17 e 27 yardsrispettivamente) con il roommate WR Griff Whalen (6 ricezioni per 102 yards), con un td-pass da 5 yards per il FB Ryan Hewitt che si è sganciato sulla sinistra andando a ricevere liberissimo in endzone. Poi sul nuovo possesso offensivo, abbiamo assistito all’entusiasmante razzle-dazzle play da wildcat formation (video sotto) con Luck schierato da WR all’estrema destra che si è accentrato ricevendo un back pass dal RB Wilkerson (servito in hand-off dall’altro RB Gaffney che aveva preso il direct snap, per quella che inizialmente sembrava una sweep sul lato destro) e poi ha lasciato partire un missile da 62 yards per il true freshman WR Ty Montgomery, non concretizzato direttamente in TD solo grazie alla prontezza dell’ex Ju.Co. CB Isiah Wiley. Touchdown che è comunque arrivato qualche gioco più tardi (dopo che la power run di Stanford aveva pure convertito un 4° & 1) grazie ad un fake handoff che ha permesso a Luck di entrare pressoché indisturbato in endzone per il 2-yard run TD del 24-20.

All’inizio dell’ultimo periodo, USC è tornata avanti (24-27) grazie al QB Matt Barkley (28/45 per 284 yards, 3 td-pass e 1 int.) che ha pescato il true freshman WR Marqise Lee su una slant. Ma due possessi più tardi Stanford ha ottenuto il primo pareggio dell’incontro (27-27) con un FG da 29 yards del K Eric Whitaker, fratello minore del former titolare Nate, che ha debuttato in sostituzione di Jordan Williamson, infortunatosi ad un muscolo della gamba nel riscaldamento. Il tutto, prima del già raccontato elettrizzante finale.

Stanford, che ha così raggiunto quota 16 vittorie consecutive in NCAA (la striscia attiva più lunga della nazione), sabato prossimo sarà di scena a Corvallis contro Oregon State, dove ha vinto una sola volta nelle ultime 6 trasferte. Dovrà affrontare la cabala n° 17 anche senza il TE Zach Ertz, che si è infortunato ad una gamba nell’opening kickoff contro USC e ne avrà per almeno due settimane, saltando quindi anche lo show down contro Oregon del 12 novembre. La sua non sarà assenza di poco conto, considerato che si tratta del terzo ricevitore di squadra e soprattutto che il playbook offensivo prevede diversi giochi (25-30%) pensati appositamente per schieramenti a 3 TEs. Non è quindi un caso che Shaw stia già pensando ad uno spostamento del FB Hewitt in quella posizione (che ricopriva all’HS), con il junior Jeoff Meinken a subentrargli nel ruolo.

Per USC invece anticipo questa notte con la trasferta in Colorado. Singolare sarà l’assenza per la… prima metà dell’incontro del forte FS T.J. McDonald sanzionato così dalla Pac-12 a causa di un illegal hit ai danni del WR Chris Owusu nel finale della partita contro Stanford.


California @ UCLA  14-31

Il fratello minore di TJ, Tevin McDonald (sono i due figli del safety Tim McDonald, ex USC Trojans nonché più volte All-Pro e Pro-bowler NFL, selezionato dai Cardinals nel 1987 e protagonista negli anni novanta soprattutto nei San Francisco 49’ers con i quali vinse da titolare il Superbowl XXIX, quello dominato da Steve Young e Jerry Rice sui San Diego Chargers) è stato grande protagonista nel confronto di Pasadena vinto un po’ a sorpresa da UCLA (4-4, 3-2 Pac12) su California (4-4, 1-4 Pac12). Il redshirt freshman safety ha infatti realizzato ben 3 intercetti (i primi della sua carriera collegiale) che hanno propiziato 2 TD e 1 FG da parte dei Bruins.

Dopo un primo quarto stentato dei losangelini nel quale Cal andava pure in TD (1-yard run del RB Isi Sofele) a conclusione di uno short drive nel quale faceva fruttare un precedente fumble forzato al QB Prince (CB Steve Williams, ricoperto dall’OLB Dan Camporeale), UCLA nel secondo quarto metteva a segno 17 punti di fila. Prima otteneva il pari in un ottimo drive di corse nel quale il RB Johnathan Franklin realizzava il TD del 7-7 con una corsa da 11 yards, poi tramutava il primo pick di serata del FS McDonald ai danni del QB Zach Maynard (14/30 per 199 yards con 4 intercetti) in altri 3 punti con il FG da 32 yards del K Tyler Gonzalez, quindi sfruttava il fumble del RB Sofele sulle 20 di Cal (ricoperto dal DT Donovan Carter) per varcare di nuovo l’endzone con una 2-yard run del RB Derrick Coleman (3 TD alla fine per lui).

I Golden Bears rientravano immediatamente in partita (14-17) all’inizio del secondo tempo, tramutando un altro errore (un muff su punt del RB Jordon James ricoperto sulle 15 Ucla dal SAF D.J. Campbell) con un 1-yard TD dell’ex Ju.Co. RB C.J. Anderson appena due giochi dopo. Più avanti, nello stesso quarto, Cal aveva anche un occasione per impattare di nuovo il match, ma il tentativo di FG da42 yards del K Giorgio Tavecchio andava fuori sulla sinistra.

L’ultimo periodo invece si apriva con il secondo intercetto di McDonald sulle 20 di Cal e da lì bastava un solo snap affinché ancora Derrick Coleman corresse il touchdown del 14-24. Sul possesso successivo, i Bears arrivavano fino alle 22 di Ucla, ma il terzo intercetto di serata di McDonald ai danni di Maynard ridava il pallone ai Bruins sulle proprie 16. E da lì partiva un 84-yard drive di corse chiuso da un altro TD di Coleman, un rush da24 yards. 14-31 e partita chiusa.       

Molto efficace, ai fini del sistema offensivo attuato da UCLA, la prestazione del QB Kevin Prince che ha lanciato solo 9/18 per 92 yards ma ha corso 19 volte per 163 yards. In difesa invece, ottima prestazione delle secondarie dei Bruins che hanno limitato il gioco aereo di California (Maynard non aveva mai lanciato quest’anno per meno di 200 yards) e controllato bene il pericoloso WR Keenan Allen (7 ricezioni per 83 yards) che con 129.4 yards guidava la nazione per yards ricevute a partita prima del match. L’ultimo intercetto lo ha messo a segno il CB Aaron Hester. Brutto invece l’infortunio al collo subito dallo SS Dietrich Riley a causa del quale è dovuto uscire in barella anche se per fortuna non dovrebbe essere nulla di serio.

Da segnalare infine, il debutto collegiale del walk-on redshirt sophomore WR Jerry Rice Jr. favorito dalle note squalifiche successive alla rissa di Tucson: 2 ricezioni per17 yards, con la seconda valida per la conquista di un “primo down”, per il figlio di Jerry “World”.

In una sorta di redemption game, UCLA ha ritrovato il gioco (sicuramente la migliore prestazione stagionale, la pistol stavolta ha funzionato), la vittoria e ora ha addirittura la possibilità di giocarsi ancora una chance per approdare al primo Championship di Pac-12, a patto di battere purela favorita Arizona State nell’incontro di sabato prossimo sempre al Rose Bowl, situazione davvero impensabile dopo la clamorosa debacle di settimana scorsa in Arizona dove era arrivata una sconfitta a dir poco imbarazzante per il programma di Westwood. I Golden Bears di California ospiteranno invece i Cougars di WSU all’AT&T park, in un incontro da vincere assolutamente per mantenere vive le speranze di postseason.

 

Wyoming @ San Diego State  30-27

Inopinata sconfitta degli Aztecs al Qualcomm di San Diego contro i Cowboys di Wyoming. Nonostante due td-pass lanciati dal QB Ryan Lindley (13/27 per 247 yards, 2 td-pass e 1 int.) nel primo quarto, rispettivamente da 44 yards per il TE Gavin Escobar (4 ricezioni per 95 yards e TD nonostante abbia giocato con una mano rotta) e da ben 71 yards per il RB Hillman, autore di una splendida galoppata sulla sideline di sinistra, un terribile primo tempo della defense di SDSU e un inconcludente secondo quarto della offense hanno scavato una fossa di 17 punti, mandando a riposo i ragazzi di coach Rocky Long sotto 30-13.

A nulla è servita purtroppo la stupefacente prestazione del RB Ronnie Hillman che ha corso 224 yards in 25 portate con 2 touchdowns nel secondo tempo, con il primo run-TD da 99 yards che rappresenta anche la longest play from scrimmage di sempre per l’ateneo. Hillman, che ha pure ricevuto 2 palloni per 81 yards (con il già ricordato 71 yard catch-TD del primo quarto), supera così quota 1.000 rushing yards in stagione dopo appena sette partite. Solo l’HOF NFL Marshall Faulk ha raggiunto questo traguardo a San Diego in meno uscite (6 gare, 1992). L’incredibile performance consente altresì a Hillman di issarsi al primo posto nella nazione per rushing yards (151.00 a partita, giusto un filino sopra le 150.83 di LaMichael James..).

Nonostante la prova di Hillman ed il rilevante effort prodotto dalla difesa degli Aztecs, che nel secondo tempo ha tenuto a 0 punti Wyoming, il tentativo di recuperare il match si è arenato su due FG sbagliati del K Abelardo Perez che purtroppo nell’ultimo periodo ha calciato fuori (entrambe sulla sinistra) due conclusioni non impossibili da 39 e27 yards. Qui sotto potete vedere le migliori azioni dell’incontro prodotte dagli Aztecs.

Con due sconfitte nella MWC l’obiettivo di San Diego State (4-3, 1-2 MWC) è la partecipazione ad un bowl per il secondo anno consecutivo. Il restante calendario favorevole (a parte Boise State che sarà al Qualcomm il 19 novembre) dovrebbe permettere il conseguimento di questo obiettivo, a patto di non prendere sottogamba i restanti impegni della schedule. Sabato prossimo arriva a San Diego l’abbordabile New Mexico. Per coach Rocky Long è la prima volta da capo allenatore contro la sua alma mater, dove è stato HC per più di dieci anni (1998-2008).    

 

San José State @ Louisiana Tech  28-38

Gli Spartans hanno perso da pronostico a Ruston contro Louisiana Tech, ma hanno avuto le loro occasioni. Il QB Matt Faulkner ha lanciato 33/49 per 327 yards con 3 td-pass, ma è stato anche intercettato per 4 volte, con i primi tre picks che hanno portato a 17 punti dei Bulldogs, e con il terzo in particolare riportato direttamente in endzone dal LB Jay Dudley. Questo pick-six è arrivato appena due azioni dopo il touchdown di apertura del 2° tempo siglato su corsa dal RB Lennon Creer, dunque in pochi istanti il punteggio è passato dal 14-24 (sul quale si era chiuso il 1° tempo) al 14-38 che in sostanza ha segnato il confronto. Louisiana Tech ha prodotto ben 28 punti consecutivi tra metà del secondo (era sotto 14-10) e prima parte del terzo quarto, compreso un flea flicker da90 yards del QB Colby Cameron per il WR Quitton Patton.

San José State (3-5, 2-2 WAC) era passata due volte in vantaggio nel primo tempo, andando per prima in touchdown. Su azione di punt return lo special team aveva forzato un fumble riportato fino alla 1-yard line avversaria dal punter Harrison Waid, che dopo il calcio aveva anche recuperato l’ovale sulle 20 avversarie, e da lì il RB Brandon Rutley (appena 23 yards in 14 portate) aveva siglato il 1-yard run TD del 7-3. Poi nel secondo quarto botta e risposta, con La. Tech che segnava con una reverse da 21 yards corsa dal WR Richie Casey e SJSU che ritornava subito avanti grazie ad un td-pass da 60 yards di Faulkner per il WR Noel Grigsby (14-10).

Nella parte finale del match gli Spartans provavano l’improbabile comeback. Faulkner lanciava altri due td-pass, per il WR Chandler Jones (5 yards) e per il TE Ryan Otten (20 yards), quest’ultimo a conclusione di un drive da 99 yards. Purtroppo tra i due TD lanciava anche il suo 4° intercetto, che ai fini del risultato costava almeno quanto il fumble del DB Bene Benwikere sul successivo possesso: aveva appena ricevuto un passaggio da primo down del punter Waid su un trick play eseguito per tenere in vita il drive offensivo.

Sabato 5 novembre San José State ospiterà Idaho per un altro confronto di WAC, mentre Louisiana Tech giocherà a Fresno una partita cruciale per le speranze di qualificazione ai bowls da parte dei “Bulldogs”…sia quelli di Ruston, sia (soprattutto) quelli californiani.