Giugno 1985
Prima di raccontare la partita contro i Saints apriamo il microfono di Marcello e registriamo quello che ricorda di quella trasferta.
“Risultammo la migliore squadra della serie, con un record di 9 partite vinte e 1 sconfitta (0.900) con 245 punti fatti e soli 32 subiti (nettamente la migliore difesa del campionato) e tornammo trionfalmente in serie A, assieme ai Mastini Ivrea, Vikings Legnano e Saints Padova.
Ma c’era da giocarsi ancora il Silverbowl, un trofeo che mai più ebbe tanto lustro.
Avevamo il diritto a disputare in casa la semifinale contro i Saints, ma alla fine accettammo l’inversione di campo andando a giocare a Padova, ospitati al Grand Hotel di Montegrotto Terme; l’altra semifinale fra Mastini e Vikings vide questi ultimi spuntarla all’over time per un solo punto. I Saints erano la squadra di Lorenzo Fields, uno dei migliori running back venuti a giocare in Italia, ma noi eravamo i Gladiatori di Carl Mobley ed in 10 partite avevano incassato solo 4 touchdowns!
A Padova contavano molto sulle “distrazioni” offerte dal Grand Hotel ed in effetti, la notte che precedette la partita se ne videro di tutti i colori… in particolare ricordo una piscina coperta interna all’albergo, frequentata fino alle prime ore dell’alba da noi giocatori, e non solo…
Ma quella non fu l’unica arma usata nel tentativo di fiaccarci.
Rammento una cena luculliana e un ancor più pantagruelico pranzo il giorno della partita, con una brevissima pausa e una merenda a seguire che definire pranzo sarebbe un eufemismo. Ingurgitammo calorie sufficienti per un mese, secondo i piani predisposti dagli amici padovani, che però non avevano fatto i conti con la proverbiale capacità a banchettare dei romani.
La sera si disputò la partita e vincemmo noi per 13 a 6, ma che nessuno si lasci ingannare dal punteggio, perché i Saints segnarono solo nel finale, dopo un incontro che dominammo dall’inizio alla fine. A Padova un giornale di allora scrisse: I Gladiatori sono su un altro pianeta.“
Ci ha “rubato” il risultato, ma se lo può permettere e non paga censura. Dieci giorni prima dell’incontro su “Tuttofootball” (5 giugno 1985) era uscito un articolo che titolava così : La squadra rivelazione? I Saints. Il migliore? Fields. Ma è il pubblico la grossa sorpresa di questa serie B. E i Gladiatori? Solo una rapida citazione in negativo, legata al trafiletto su Mobley, indicato come “tecnico alla ribalta”, tra le tante voci dedicate “ai migliori”. A volte si è un tantino strabici o si può puntare in modo indecente sul cavallo sbagliato. Andiamo a vedere.
Prima della partita, pioggia intensa e pubblico numeroso e rumoroso (2.000 il dato ufficiale). Sin dall’inizio il campo è romano, il gioco dei Gladiatori si sviluppa senza sbavature, in difesa non lascia terreno e, in attacco, è sempre un pericolo; all’intervallo la pratica è chiusa, più del punteggio che segna 13-0.
I Saints continueranno, testardi, a puntare sul gioco alla mano e, soltanto nei minuti finali, riusciranno a realizzare 6 punti, ma erano già rassegnati alla sconfitta da almeno un quarto di gioco. Prossima fermata: Modena. C’è da disputare il SilverBowl…