Giugno 1985 – “The Mob rules”

Il Mob si ricorda di quella stagione brillante e si diverte nel suo slang, lingua madre e qualche parola quasi-italiana, fatte cadere ogni tanto con simpatica nostalgia della sua porzione di spaghetti-vita.

Apriamo volentieri anche il suo microfono e siamo già sul campo.

Durante la regular season perdemmo soltanto una partita contro Pescara e la volta successiva li battemmo. Fu la stagione che ci valse i play-off.

Ricordo che la mattina della partita qualcuno bussò alla porta della nostra stanza d’albergo con in mano un giornale che diceva che i Gladiatori avevano un buon americano, ma Pescara ne aveva uno migliore. Era il giorno che avrebbe deciso chi andava avanti verso il Silver Bowl.

Durante la partita, corsi una sweep a destra, ma il loro americano mi raggiunse e da dietro mi placcò facendo volar via la palla e causando un fumble. Poi si tirò in piedi e mi fece un gestaccio. Ricordo che gli spettatori si misero tutti a ridere. La cosa mi fece infuriare ma non dissi una parola.

Nell’azione successiva i pescaresi passarono la palla al loro americano che corse a sinistra, tornò a tagliare a destra e attraversò il campo da una parte all’altra; poi cercò di girarsi per attraversarlo di nuovo, ma io lo colpii dritto nelle costole.

Lo sentii fare ‘Uuuuhh!’. Prima di rialzarmi da sopra di lui, gli dissi: ‘E con te non ho ancora finito…’.

Lui non aggiunse una parola e non mi fece più gesti osceni.

Ricordo poi che Marcello chiamò una schema ma io lo fraintesi e andai nella direzione sbagliata; mi mise la palla alle spalle e io quasi la feci cadere… per prenderla persi una scarpa e poi corsi a quel modo per quasi 15 yards, finendo in touchdown. Quando la battaglia finì il punteggio era Gladiatori 13 – Pescara 3.

Avevamo strappato il biglietto per un’altra partita di post season.

La stessa partita vi è stata raccontata nella puntata 24, ma qui c’è un altro sapore, con il nitido flashback di un protagonista che, a quasi trent’anni di distanza, attraversa lo spazio e il tempo e ci regala qualche piccolo, grande momento.

A presto, Mob. Grazie.