Prima scelta: David Wilson, RB

Il dato statistico era eloquente: ultima squadra sulle corse nella passata stagione.

Considerazione sui RB: Jacobs (in evidente declino da un paio d’anni), ai 49ers; Bradshaw, con piede e caviglia che assomigliano al quarto mistero di Fatima; Scott che ancora deve dimostrare tutto; Ware che mi ricordo di aver in squadra solo quando viene messo in campo, cioè quel paio di volte a partita, giusto per perdere tempo.

Con una dirigenza che in FA aveva lavorato quasi esclusivamente sulla difesa e aggiunto il solo TE Martellus Bennet in attacco, i reparti sospetti erano la OL e RB. Molti, con ancora Jonathan Martin or Cordy Glenn disponibili, avrebbero preferito un puntello in linea, ma obiettivamente la grande need, tra le tante, era un RB. Certo, vedere Doug Martin (da tutti considerato il secondo prospetto nel ruolo quanto a potenzialità dopo Richardson) andarsene alla 31esima, un soffio prima della nostra scelta e con Reese che già si fregava le mani, rode un po’. Ma la mossa di Tampa era prevedibile.

Wilson viene considerato unanimemente giocatore con ottime qualità. Gran colpitore dei buchi aperti in linea, veloce ed elusivo (non si esclude anche di provarlo come KR, col dubbio Hixon che ci portiamo dietro da due anni), capace di produrre guadagni di potenza e di rompere giochi, improvvisare e sfruttare la sua velocità.

Insomma, Reese ha sposato al meglio le necessità con quel che c’era al momento. Wilson è stato il terzo RB scelto e molti commentatori affermano essere giocatore con molto talento da sviluppare. Una cosa balza agli occhi: con l’addio di Jacobs e l’arrivo di Wilson, il sistema corse a NY cambia completamente. Le variabili sono di più, a mio modo di vedere, perché parliamo di un giocatore che a Virginia Tech è stato usato anche come slot WR. Vedremo.

Stamattina il coro a NY è: “In Reese we trust”. E per il momento ci è già stata affibbiata una A per la prima scelta, e del resto scegliere per ultimi (o come primi del secondo giro, fate voi) non dà spazio a voli pindarici. Si prende il miglior talento che c’è (quasi) indipendentemente dal ruolo. Se poi unisci tutt’e due le cose…

Come al solito, vincenti e perdenti del draft li conosceremo a partire da settembre e oltre. Per il momento… Benvenuto nella Grande Mela, David.