Secondo e terzo giro: Randle (wr), Hosley (cb)

Lo so, il draft non è una scienza esatta e spesso le certezze sulla carta, lì restano.

Però, arrivare alla fine del secondo giro e vedere un WR come Randle (dato al massimo all’inizio del secondo giro ma col talento da primo) ancora a spasso, mi ha fatto bene al cuore. E anche a Reese, suppongo, tanto che non ci ha pensato un attimo. Certo è un innesto pesante, sia per il fisico che per caratteristiche. Nell’ultimo anno non ha avuto grandi statistiche a LSU ma la colpa, almeno a quanto affermano i commentatori, sta nell’aver avuto un QB decisamente scarso. Altra valutazione che si legge in giro e, a mio modo di vedere, molto importante: viene considerato un giocatore già pronto per giocare, molto maturo, che non ha bisogno di particolari sviluppi.

Ora possiamo dire che dopo le mani fatate di Nicks e la velocità di Cruz, abbiamo riempito il terzo tassello per un trio di WR di altissimo profilo. Stamattina un commentatore si chiedeva se i Giants avessero il miglior trio della Lega… Ciò non vuol dire che lo sia, ma che qualcuno se lo chieda è buon segno.

Terzo arrivato è il CB Jayron Hosley. Siamo ancora qua ad aspettare che si verifichi la previsione di tutti, cioè un uomo di linea offensiva. Niente, nada, orizzonte piatto. Vero è che i prospetti migliori se n’erano andati tutti (forse il coaching staff pensa di buttare nella mischia Brewer, scelto l’anno scorso ma considerato non pronto; e Mitch Petrus, che quando chiamato in causa ha sempre fatto molto bene), ma dopo la fatica degli ultimi tempi, malgrado lo scorso anno la protezione su Eli sia stata eccellente, un po’ di aria fresca ci voleva.

E invece arriva il ‘nanetto’ di Virginia Tech. Una sorpresa, una follia? Chi può dirlo. Anche qua vengono in soccorso le analisi dei commentatori che su due cose sono concordi (affidiamoci alla statistica): marcatore tenace e atletico nonostante le misure ridotte (5’10 per 178 lbs) e soprattutto un playmaker nato che gioca in modo molto reattivo quando c’è la palla dalle sue parti.

Vedremo. Gli analisti sono croce e delizia di tutti noi tifosi.

La valutazione, dopo tre giocatori accasati nella Grande Mela, non può che essere positiva.

Se n’è andato Jacobs, e abbiamo preso Wilson. Se n’è andato Manningham, e abbiamo preso Randle. In entrambi i casi sono scelte più che logiche e portate avanti coi migliori talenti disponibili e, anzi, almeno in un caso con un talento insperato. Ma Reese non sarebbe Reese senza la sua voglia di stupire, ed ecco spuntare Hosley. Certo, con Amukamara, Webster, Thomas e dopo l’acquisizione di Molden in FA, le needs da coprire forse erano altre. Ma è anche vero che in una Lega sempre più improntata al gioco aereo, i CB non sono mai abbastanza, in particolar modo se ci si trova a dover far fronte agli infortuni, come la scorsa stagione ci ha dolorosamente insegnato.