23 maggio 1987: l’epilogo
Secondo tempo. Si riaccendono le luci dei ricordi, quelli dell’halfback Giorgio Santoro.
“…3° e goal, tocca a me, 34 lead destra… Il cuore mi batte all’impazzata, guardo fisso nel vuoto per non farmi leggere dalla difesa, ma so che devo andare a destra dietro alla linea e a Bob, e sfondare a tutti i costi…
Hut hut, parto a 1000, metto le mani nel modo corretto e mi ritrovo la palla, lì dove deve essere, messa con maestria ed esperienza da Marcello, la stringo e seguo Bob, le gambe spingono come due pistoni, la linea si muove ed apre un buco, Bob ci si infila ed io lo seguo, ma con la coda dell’occhio vedo che sta rimontando l’OLB, lo colpisco con la spalla destra e mi giro su me stesso verso sinistra, un altro difensore mi cattura, ma un paio di yards troppo in avanti, cado in end zone, è TD!
Salto come un matto e corro verso la panchina, inseguito da tutti i miei compagni… E’ bellissimo! E’ stato bellissimo!…
Avevo segnato il mio primo TD in serie A, e, anche se i nostri avversari non erano i Grizzlies dei tempi migliori, avevamo vinto il derby.
Riapro gli occhi, mi accorgo che sono lucidi, sto respirando profondamente come per recuperare dallo sforzo. Ho lo sguardo fisso nel vuoto, non so per quanto tempo sono rimasto così. Mi prendo i polsi, come per togliermi la fasciature, ma non sono fasciati… Mi alzo ed esco in balcone, ho bisogno di un pò di aria.
In un istante ho riprovato tutte quelle sensazioni, forti ed intense, e mi sono passate davanti tutte quelle persone, avversari e non, uomini, amici, fratelli.
Si dice che non tutti possono far parte di questo mondo un po’ strano e folle, e forse è così, ma molti di noi lo hanno vissuto ed hanno provato quello di cui sto cercando di raccontarvi. Ognuno nella sua era, ognuno per i suoi colori, insieme ai suoi compagni, ha combattuto con onore e determinazione, ma allo stesso tempo con stima e rispetto, quelli che si trovavano dall’altra parte della linea, nemici ed avversari, ma in fin dei conti molto più simili e vicini, per spirito e modo di sentire, di tutti gli altri comuni mortali che ci circondano”.
Ricordi forti, saporosi e odorosi. Competizione e rispetto: la forza dello sport, a tutti i livelli e le latitudini. Una sosta gradevole, ai bordi della strada nella nostra storia. Ripartiamo.