Annichilita 36-7 Carolina in week 3

A seguito delle preghiere dei propri tifosi di limitare le sofferenze dopo la vittoria da cardiopalmo contro Tampa Bay in week 2, la squadra di New York fa ammenda con una prestazione praticamente perfetta, chiude la pratica ben prima del fischio finale e si presenta con il morale alto allo scontro divisionale contro i Philadelphia Eagles nel posticipo del Sunday Night del 30 Settembre.

Perchè in effetti, alla vigilia, in casa Giants i motivi di preoccupazione erano tanti: agli infortunati storici, dopo week 2 si aggiungevano Nicks (piede), Hixon (colpo alla testa), Diehl (caviglia), Bradshaw (collo) e un confronto non facile contro un attacco in grado di schierare il QB Rookie of the Year 2011 Cam Newton, il WR Steve Smith e la coppia di RBs DeAngelo Williams/Jonathan Stewart (quest’ultimo assente contro NY per un infortunio alla caviglia) e reduce dai 35 punti messi a referto contro New Orleans la settimana precedente.

L’epilogo? I backup QBs David Carr e Derek Anderson a scambiare snap per l’intera seconda metà del quarto periodo in pieno garbage time dopo una partita dominata fin dal fischio iniziale dalla squadra di New York.

Certo, un risultato così netto non è spiegabile solo con l’esplosione dei sostituti chiamati alla prova del campo (Ramses Barden, Martellus Bennett e Andre Brown su tutti) o con il ritorno di Prince Amukamara e Jayron Hosley (autore di un bell’intercetto sul finire del primo tempo) nelle risicate secondarie: impossibile ignorare  la pessima prova in tutti e tre i reparti della squadra di casa, in grado di concedere 5 turnovers (3 intercetti e 2 fumbles) e assolutamente inconsistente in difesa.

Detto dei sostituti, in assenza di Nicks e Bradshaw si chiedeva una prova di carattere sopratutto da Ramses Barden e Andre Brown: alla fine della fiera per il primo 9 ricezioni per 138 yds, mentre per il secondo 20 corse per 113 yds e 2 TD. Se a queste statistiche aggiungiamo le 6 ricezioni per 73 yds e il TD sul primo drive del TE Martellus Bennett, la solita produttiva prova di Victor Cruz (6 ricezioni per 42 yds, non c’era bisogno di fare di più…) e la quasi perfetta gara di Eli Manning (per lui a fine gara 27/35 per 288 yds e 1 TD), è facile spiegare i 20 punti messi a referto all’intervallo e i 4 drives a punti su 5 nei primi 30 minuti (2 TD e 2 FG).

Non pervenuta la difesa di Carolina, troppo concentrata a raddoppiare su Cruz (come ammesso da coach Ron Rivera all’intervallo) per coprire le praterie lasciate a Barden e Bennett e assolutamente incapace di mettere sotto pressione Eli e fermare le corse di Andre Brown, a segno sia nel secondo sia nel quarto periodo con due corse da 1 yd.

Ottima quindi la prestazione della linea offensiva in campo con Will Beatty LT e Sean Locklear RT (con quest’ultimo a concedere con qualche amnesia di troppo un paio di penetrazioni alla difesa di casa): è presto comunque per considerare risolta la cronica assenza di un running game decente, anche in virtù delle 110 yds raccolte da Pierre Thomas dei Saints contro questa stessa difesa in week 2.

E il tanto atteso attacco di Carolina? Anche in questo caso, sono le statistiche a parlare: Cam Newton 16/30 con 242 yds, 1 TD di corsa ma 3 intercetti, 4 possessi nel primo tempo finiti con 3 punts e il primo dei suddetti intercetti, 0 punti fatti fino all’inutile TD del 23-7 a metà terzo periodo da parte del Qb dei Panthers incapace, nonostante il divario di 16 punti, di evitare la triste esultanza da Superman e poi crollato psicologicamente nel quarto con due ulteriori intercetti in consecutivi drives ad opera prima di Michael Boley ad inizio periodo e poi del backup safety Stevie Brown a 6 minuti dalla fine. Intercetto quest’ultimo che ha messo fine alla sua partita con largo anticipo e dato via alla guerra dei backup.

Per Carolina bene solo le corse, con DeAngelo Williams a raccogliere 50 yds su 11 tentativi ma senza essere in grado di togliere un po’ della notevole pressione portata costantemente dalla D-Line dei Giants in primis con Jason Pierre-Paul (mezzo sack, due passaggi deviati e una prova sontuosa per lui), ma anche con i redivivi Justin Tuck e Osi Umenyiora (1 sack). Difesa dei Giants bene anche con Boley (per lui 5 tackles e mezzo e il sack condiviso con JPP) e Antrel Rolle (7 tackles) a placcare chiunque e ovunque.

Non fosse bastato tutto quanto sopra a rendere a senso unico l’incontro, ad aumentare il divario fra le due squadre ci ha pensato per ben due volte Joe Adams, ritornatore di Carolina: prima con un fumble (recuperato da Spencer Paysinger) sul ritorno del kickoff in avvio di terzo periodo capitalizzato da NY con il FG del 23-0, e in seguito con una mancata presa su un punt di Steve Weatherford (palla recuperata da Justin Tryon… sì, purtroppo è ancora vivo) a metà del quarto periodo con la partita ormai in ghiaccio.

In tema di Special Teams, da menzione speciale l’impeccabile prova di Lawrence Tynes, perfetto nel realizzare i 5 calci tentati in giornata, rispettivamente da 47, 49, 30, 36 e 27 yds.

Ora 10 giorni di riposo e poi sotto con le aquile: perdere terreno proprio negli scontri diretti sarebbe deleterio in vista dell’accesso ai playoff a fine anno in una division che si preannuncia, come sempre, molto combattuta.