L’ULTIMO DEI NEURONI (BLU)

Vabbe’ che dovevamo recuperare dal mezzo infarto con Tampa, ma questa squadra proprio non ama le mezze misure. Commentare una partita simile è sempre difficile, quindi mi sforzerò di trovare qualcosa, qualsiasi cosa.

1) Per il solito angolo di Mr. Kleenex: a Randle è stata lanciata una palla, e l’ha pure ricevuta.

2) Stavolta alla difesa si può dire ben poco. Resta sempre il problema di stabilire quanto sia merito nostro e demerito loro, però mi piace ricordare come Carolina abbia fior di giocatori in ogni reparto, quindi, una volta tanto, prendiamoci quel che ci spetta (ma con la dovuta calma).

3) L’anno in cui da Arizona erano a spasso Dansby e Rolle, fui uno di quelli che recitò tre volte il rosario nella speranza che arrivasse il primo, anche perché, dopo l’addio di Pierce, avevamo bisogno come il pane di un LB centrale. E invece la dirigenza mi recapitò il secondo, e per giunta col record della safety più pagata della storia. Conoscendo quanto la proprietà tenga al portafogli e quanto Reese il più delle volte assomigli a un monte di pietà piuttosto che a uno squalo che nuota tra i free agent, pensai che nella Grande Mela qualcuno avesse inghiottito il verme tanto da strangolarsi. Dal 2010 a oggi in più di un’occasione il buon Antrel ha dimostrato il perché si becca quei soldi, e giovedì non ha fatto eccezione. Era ovunque, letteralmente, e perfino sopra il cameramen che gli ha aperto il ginocchio con l’attrezzo. Ma non è un problema, tanto là dietro siamo profondi come il suo taglio.

4) E facciamolo partire il lamento settimanale. Ultime da Iwo-Jima: Rolle ginocchio aperto, Webster mano rotta, Hosley legamenti ballerini, Rivers ricaduta ai legamenti… Si vocifera che a Disneyland persino a Topolino, mentre guardava la partita, sia venuta un po’ d’otite.

5) Sappiamo tutti che una panchina decente è fondamentale nel prosieguo della stagione (ehi, tu, lassù: ho detto prosieguo, sfiga boia, non l’inizio) e questa settimana ne abbiamo avuta la prova. Barden e Brown hanno fatto la partita della vita (sperando sia solo la prima), tanto da farci capire che il talento c’è anche là dietro se solo gli si dà una cavolo di possibilità di emergere (ehi, CouBride, non fare così, torna, dai, scherzavo). Anche qui ci sarebbe da capire quanto sia stata performante la nostra OL rispetto alla loro DL, e ricordando le prime due partite una mezza idea ce l’ho. Ma, come si dice, Brown ha preso e portato a casa. Proprio come Barden che indubbiamente ha beneficiato della presenza di Cruz. Anzi, dell’assenza dei CB e S che correvano dietro a Cruz. Mai visto il salsero così rilassato; pochi palloni, poche botte, in attesa del compare Nicks.

6) Torniamo a casa con tre sack, il risveglio Osi e JPP (altra partita da Star Wars, il lato buono) che questa volta si sono fatti sentire. E pure Tuck che s’è dato un bel da fare. Ok: OL loro e DL nostra, chi merita l’oscar? “Sinceramente, me ne frego…” come disse Clarke Gable in Via col vento.

7) Gli dèi benedicano i giocatori con la voglia di dimostrare qualcosa. Tre partite sono poche, ma Martellus Bennet, a parte un paio di drop, il suo l’ha fatto anche questa volta. Certo non si può sperare che continui alla media di un TD a partita, ma per l’utilizzo che ne fa la Premiata Ditta (cit.) è anche troppo. Inoltre per ora è un fior di bloccatore, che non guasta.

8) Lasciatemi vivere cinque secondi d’entusiasmo, almeno oggi. Jacobs, Manningham, Ballard… chi?

9) E veniamo ai Panthers. Troppo brutti per essere veri. Sì, la difesa abitualmente concede parecchio e sarà il reparto sul quale, suppongo, la dirigenza si concentrerà al prossimo draft. Per il resto guardo sempre le partite di questa franchigia perché trovo l’attacco uno dei più completi della Lega (sono un fan sfegatato di Smith, e Newton mi elettrizza ogni volta, che ci posso fare) e che quando le cose girano fa sempre vedere dei bei numeri. Pazienza ragazzi, se il lavoro fatto negli ultimi anni non verrà sprecato, da quelle parti il futuro è vostro.

10) L’ultima menzione spetta all’angolo in stile “C’è posta per te”, con Barden che a fine partita si avvicina timoroso a Manning e lo abbraccia da dietro per la giornata che gli ha regalato. Il nostro si volta e sorride con un’espressione imbarazzata come a dire “Figurati…” (“Eri l’unico libero…” mia aggiunta).

 

Mi accorgo solo ora che non sono rimasti punti liberi per parlare di Eli, ma a dire il vero non ce n’è bisogno. Partita solida e tranquilla, ma ovviamente non saranno tutte così. All’orizzonte già si profila la sagoma pennuta e non troppo felice degli Eagles. Nella NFC East sappiamo bene che gli aquilotti, malgrado la provenienza, sono sempre poco propensi a dispensare amore fraterno ai rivali di division. Meglio così, sarà una bella partita, o almeno lo spero. Del resto entro le prossime cinque partite sapremo di morte dovremo morire in questa stagione. E se ci sono nodi, verranno al pettine.

Si pone il solito problema delle secondarie. Proviamo a fare un giochino: “L’azzecca marcature”. Dunque, do per scontato che se Webster e Hosley non recupereranno bisognerà fare di necessità virtù, quindi Amukamara si beccherà Jackson, Tryon andrà su Maclin e per Avant… Dunque, chi abbiamo… Per Avant…

Scusate, mi sta squillando il telefono…