L’ULTIMO DEI NEURONI (BLU)
Tempo fa scrissi che la NFC East era un bagno di sangue, per blasone, rivalità, difficoltà tutte interne alla division e quant’altro. Gli scontri divisionali sono sempre una storia a sé ed essendoci squadre che da lungo tempo si sono posizionate su un livello qualitativo simile, il tutto è ancora più complicato. La partita di domenica non ha deviato da tutto ciò. Bravi Eagles, un po’ rincoglioniti noi nel finale, e spiegherò il perché.
1) Phillips, pronti, via… Rotto! Neanche il tempo di prendere il taccuino. Poi, inspiegabilmente, nessun altro infortunato. Ci sono quasi rimasto male. Solo un infortunato nelle secondarie? Non ci sono più le partite di una volta…
2) A dispetto delle previsioni, Rolle e Webster hanno giocato, uno col ginocchio che aveva più punti di questo articolo, l’altro con una mano (se l’era rotta la domenica prima, quindi non c’era bisogno di replicare) con tanto di tutore a mo’ di pagnotta. Devo ammettere che tutto sommato le secondarie hanno tenuto botta (vabbe’, di fronte c’era Vick, mica Rodgers…) e a parte un paio di belle ricezioni concesse a Jackson e qualcosa a Celek, direi che il temibile reparto WR degli Eagles è stato abbastanza limitato. A esclusione del TD di Jackson: nel replay si vede chiaramente Webster che, in crisi mistica, si ferma a raccogliere una margherita lasciando il bulletto libero di fare quel che più gli piace. Rolle, poverello, non ci arriva anche perché in quel momento stava controllando che lungo la sua traiettoria di corsa non ci fosse un cameramen.
3) Mi consolo col reparto WR. L’unico dove, ma non esageriamo, se si infortuna qualcuno la varietà e qualità sono eccelse anche in panchina. Domenica scorsa c’eravamo lustrati gli occhi con Barden, questa volta con Hixon, il figlio prediletto della sfiga (anzi, sono due gemelli, ci metto pure Thomas). Se potete, andatevi a riguardare la ricezione da circo alla fine del prima quarto. Sempre presente e puntuale. Gli/Mi auguro di vederlo arrivare fino al termine della stagione, se lo merita e da incassare ha un credito grosso come il Grand Canyon.
4) I nostri ST, mi sembra evidente, sono stati fulminati sulla via di Damasco. Insomma, ritorni sulle 40-45 yds, Randle bello pimpante e Wilson che sembrava Gigi la Trottola. Con un attacco non propriamente brillante, partire da metà campo e non dover come al solito fare 90 yds è stato fondamentale per restare in partita.
5) Ecco, il playbook. Continuerò a non capire per quale diavolo di motivo sia sempre necessario partire col freno a mano tirato. Poi sei con l’acqua alla gola e osi. Abbiamo una squadra che eccelle in un certo tipo di gioco, per quale motivo dobbiamo farne un altro? Per l’ennesima volta, quando sulla sideline CouBride si è reso conto che buttava male, ha innestato la quinta, Eli ha cominciato a mettere la palla in aria e il risultato s’è visto. Però non ne posso più di vedere i terzi e uno telefonatissimi; ce n’è stato uno, emblematico, e indovinate un po’, persino in Congo sapevano quel che avremmo fatto. Salvo poi dover rischiare sul quarto con Eli addirittura in shotgun e i commentatori sorpresi della scioltezza con cui abbiamo chiuso. Onestamente comincio a stancarmi dei gran bei secondi tempi dopo primi soporiferi. Siamo in grado di produrre un gioco aperto e spettacolare, e dobbiamo osare, non giocare di conserva.
6) Anche perché la OL sta giocando molto bene in protezione e di fatto contro una delle DL più forti Eli è quasi rimasto intoccato. Un vantaggio che dovrebbe essere sfruttato. Purtroppo abbiamo dei RB che a volte sono inguardabili in protezione, ma tant’è…
7) Ecco, Eli… Non m’è piaciuto molto. Per carità, i suoi numeri sono sempre lì, ma ho visto alcuni lanci un po’ fuori bersaglio (e lo dico perché col tempo che aveva da lui ci si aspetta di più). Poi l’intercetto, tutto farina del suo sacco, ha vanificato la concreta possibilità di chiudere lì la partita, o almeno di costringere gli Eagles a rincorrere forzando.
8) E veniamo all’aspetto dolente di tutta la gara (a parte il risultato). La DL sta giocando molto sottotono. O almeno le estremità della DL. I sack non arrivano, la pressione c’è ma spesso è all’acqua di rose, i QB sfuggono da sack fatti… E domenica s’è aggiunto un altro aspetto molto grave: il contenimento. Per tutto il primo tempo McCoy non ha fatto altro che sbattere contro DT e LB, poi nel secondo tempo qualcuno ha deciso di fargli accelerare un po’ oltre gli angoli. Sfracelli. JPP (che il suo l’ha fatto per quanto poco) si è fatto sempre tirare all’interno lasciando autostrade, con Tuck a fare la medesima cosa dall’altra parte. E Osi? È la tragedia di questo inizio stagione. Per ben due volte l’ho visto correre dietro a McCoy, lento, imbolsito, ansimante… E dopo che McCoy gli aveva girato intorno irridendolo. Così non si può, è evidente come, in attesa che la forma si degni di raggiungere certi giocatori, sia necessario mettere in campo un po’ più di rotazione, qualcuno che abbia un po’ più di sangue agli occhi e possa far respirare i tre che giocano sempre. Qualcuno ha detto Tracy e Ojomo? Non sono stato io…
9) E veniamo agli Eagles. Continuo a considerarla una delle squadre più attrezzate della lega, completa in ogni reparto e sempre rognosa. Di fatto le prime tre partite mi avevano lasciato interdetto perché, anche in caso di vittoria, avevano giocato male, davvero male. Oddio, noi non stiamo facendo faville, ma gli Eagles saranno una brutta bestia per tutti se i TO scompariranno. A proposito, dopo averne fatti 12 in tre partite, proprio con noi dovevano rinsavire? E poi, diamine, che ci dicano come si fa a vincere tre partite con complessivi quattro punti di scarto! Comunque a conti fatti, se riusciranno a trovare un po’ di continuità sono candidati al titolo divisionale vedendo le prestazioni che mettono in campo le altre.
10) Per ultimo mi sono lasciato il magic moment, quello che non ti aspetti da uno staff tecnico d’esperienza che, per l’occasione, ha esibito una performaces che nemmeno l’HC Joe Cotica di un qualsiasi campetto italiano si sognerebbe di fare. Riassumiamo: con il suo solito ultimo drive da antologia, Eli ci porta sulle 26 yds in campo avversario con venti secondi sul cronometro fermo e un terzo tentativo (grazie a un’interferenza a nostro favore che persino Mr. Magoo non avrebbe chiamato). Siamo sotto di due punti e l’affidabilità di Tynes mi infonde un senso di benessere che neanche in una beaty farm. La domanda è semplice: venti secondi bastano per una corsettina centrale senza danno e poi via con la FG unit? Suppongo il dubbio ci sia, quindi meglio non correre rischi, un HC sano di mente farebbe calciare il FG lasciando una quindicina di secondi scarsi sul cronometro. Che se la vedano gli altri poi. E no, noi invece chiamiamo un lancio a ridosso dell’endzone e per non farci mancare niente Barden, che ha una voglia matta di segnare un TD, decide che è giunto il momento di mettersi a fare un round di wrestling col CB in verde. Interferenza e dieci yds dietro. Ok, manteniamo al calma, mi dico, siamo sulle 36 e un terzo tentativo. Il FG è complicato, sia per la distanza (54 yds) sia per il fatto che ovviamente gli omini della città dell’amore fraterno non dispenseranno carezze e capriole, quindi direi che ci sta tentare (stavolta sì) un lancetto verso l’esterno per provare a guadagnare qualcosa; abbiamo 15 secondi, tutto il tempo quindi. E invece no, gli einstainiani decidono di calciare il FG, e neanche il regalo di Reid col time out sul primo tentativo sbagliato ci salva. E allora ditelo, voglio Joe Cotica…
Una considerazione finale. A questo punto della stagione un 2-2 non ammazza nessuno. Il grave è di aver beccato le due sconfitte con avversarie di division, quindi a parità di classifica ciccia, adios, sayonara, parbleu… Se non fosse che di bleu qua ci sono rimasto solo io.
Da più parti ho letto che queste prestazioni sono figlie di pancia piena, di ego sazio e chissà quale altra castroneria freudiana. Oh, be’, vorrei ricordare che con Dallas abbiamo perso di un TD, che abbiamo vinto con Tampa dopo un recupero clamoroso e rabbioso, che abbiamo vinto con Carolina strapazzandola e che con Philadelphia eravamo in vantaggio fino a due minuti dalla fine. Se questo vuol dire essere rilassati, superficiali e poco vogliosi allora è meglio chiudere baracca e burattini.
Come sempre confido negli aggiustamenti, nella forma migliore che dovrebbe arrivare, nel rientro degli infortunati… Storicamente siamo una squadra che è sempre partita in sordina (nell’unica occasione, dopo il SB del 2008, che ci presentammo ai playoff con un glorioso 13-3, fummo piallati alla prima di postseason) e poi, si sa, è la seconda metà della stagione che segna il campionato. Ora l’importante è mantenere la linea di galleggiamento fino all’arrivo di tempi migliori, se arriveranno.
Sennò amen.