Arizona Cardinals – Buffalo Bills 16-19 (OT)
I Bills passano a Glendale 19-16 dopo un tempo supplementare. È stata una partita molto più bella di quanto non racconti il punteggio, con colpi di scena imprevisti.
Si parte con Stephens-Howling titolare, Maui’a a sostituire l’infortunato Sherman e tanto entusiasmo visto che alla prima portata, Fred Jackson perde un fumble recuperato velocemente da William Gay. Kolb si muove davanti alla solita linea porosa che consente alla difesa dei Bills di metterlo sotto pressione per tutta la durata della gara. Così il primo drive frutta un FG, nonostante la buona posizione di campo, con i Bills che pian piano prendono confidenza e capiscono che in fondo, l’impresa è possibile.
Già perché con una arsenale offensivo di buon livello, Fitzpatrick può orchestrare un bel drive chiuso dalla corsa di CJ Spiller che consente ai Bills di andare avanti per 9-3, complice una safety concessa per un sack nella endzone subito da Kolb (Batiste battuto nettamente da Kelsay, alla fine sarà una giornataccia per lui).
Arizona mostra il solito gioco stagnante in attacco, mentre la difesa non appare performante come ci aveva abituato. Il primo tempo scorre così senza grandi sussulti: Stephens-Howling viene fermato per guadagni cortissimi, Powell corre poco e cozza contro l’ottima linea di Buffalo, guidata da un Mario Williams che dimostra finalmente il suo valore. A nulla sono valsi i tentativi di zone blocking in alcune circostanze provati dalla linea. Snyder si è fatto battere da Williams, Sendlein è apparso poco mobile, Batiste inconsistente nei blocchi sul secondo livello, con il risultato che di corsie apprezzabili non se ne sono viste. Quantomeno è incoraggiante il segnale che qualcosa nella linea offensiva si muove, anche se il livello medio resta inferiore a tutte le 31 franchigie NFL.
Il TD di Fitzgerald è giunto dopo un buon drive dove però le giocate principali sono state frutto di improvvisazione di Kolb, più che di schemi provati in allenamento. Fitzgerald è diventato così il secondo giocatore nella storia della NFL a superare le 10.000 yards ricevute prima dei 30 anni, eguagliando in questa classifica Randy Moss.
Il secondo tempo ha portato alcune buone notizie ma altre decisamente preoccupanti. La difesa ha confermato il trend negativo che la vede meno efficiente nelle riprese. Secondo noi le cause sono molteplici: Horton non ha variato molto gli schemi a sua disposizione, rendendosi vulnerabile una volta che Gailey ha capito le sue tendenze. Un atteggiamento che non ci si può concedere contro un coach come quello di Buffalo molto abile nel play calling, aspetto in cui Gailey è uno dei migliori della lega. Ciò ha consentito a Buffalo di esplorare favorevoli match-up in copertura, dove Jones e Stevie Johnson si sono trovati in marcatura anche con dei Linebacker, mentre Peterson è stato spesso isolato in uno contro uno con Johnson, che seppur non fisicamente dotatissimo, è uno dei WR che percorre meglio le tracce in assoluto. Gailey ha anche sfruttato l’iperaggressività di Horton chiamando tanti screen pass, soprattutto su Spiller, tendenza che credevamo Horton avesse studiato ma che invece si è rivelata una valvola di sfogo per Fitzpatrick, che quindi non ha dovuto forzare ed ha chiuso la gara senza grossi errori.
Ciò ha consentito a Buffalo di portarsi avanti nelle segnature fino ad inizio della quarta frazione, molto emozionante. Powell ha avuto delle belle corse, spesso delle toss dal lato di Batiste, aiutato dal buonissimo lavoro in pull di Colledge e Sendlein. Kolb ha messo in ritmo l’attacco con quattro grandi scramble che hanno dato ad Arizona l’opportunità di segnare un FG che ha stabilito il punteggio sul 16-13.
Buffalo ha avuto l’occasione di chiudere la gara correndo, quando a 4 minuti dalla fine, un paio di primi down non avrebbero concesso un altro possesso ad Arizona, che però aveva ancora tutti i timeout. Invece su una azione in Wildcat, Brad Smith ha lanciato in endzone ma è stato intercettato da Peterson (terzo intercetto in stagione), dando il là all’ultimo possesso dei Cardinals.
Kolb ha iniziato bene il drive, ma sull’ennesimo scramble si è infortunato (Costole) lasciando le chiavi dell’incontro a Skelton, apparso troppo poco mobile contro la pressione dei Bills sugli esterni che Kolb in qualche maniera era riuscito ad evitare con le proprie gambe.
Dopo un quarto down convertito con un millimetrico passaggio per Fitzgerald, Arizona si è trovata di fronte ad un altro quarto down, sulle 44 di Buffalo.
Scena che ci resterà nel cuore, Whisenhunt si gira verso Feely e gli dice qualcosa del tipo “Puoi farcela?” con il buon vecchio Feely che annuisce senza dire una parola. Si va in campo e Feely piazza un FG da qualcosa come 61 yards, per il pareggio. Restano pochi secondi, ma Arizona ha ancora 3 timeout da spendere, forzando Buffalo al punt: Bills che per evitare il ritorno di Peterson decidono di calciare out of bounds, dando palla a Skelton sulle 40 difensive. John pesca Fitzgerald che percorre tutto il campo fino alle 21 di Buffalo, da cui Feely prova il FG della vittoria, bloccato dai Bills e che finisce sul palo.
In overtime, dopo un primo drive di Buffalo ben tenuto dalla difesa degli Angry Birds, Skelton viene intercettato da Byrd (che aveva anche intercettato Kolb in precedenza) e Buffalo segna il facile FG della vittoria con Rian Lindell.
Aldilà del risultato, una partita che ha confermato alcuni dubbi. Primo su tutti quello di un passo indietro della difesa, apparsa impreparata tatticamente contro soluzioni che i Bills avevano sfruttato a piene mani nelle prestazioni precedenti. Poi gli ultimi dubbi sugli OT sono divenute certezze (negative) quando King da solo ha tenuto bene Mario Williams, mentre Massie è stato costantemente battuto dallo stesso Williams. Batiste invece, fra penalità e sack concessi, ha offerto la solita insufficiente prova (Massie guida la poco invidiabile classifica dei sack concessi in NFL. Indovinate chi è secondo? Pensato un attimo…Fatto? Già, Batiste).
Qualche timido segnale di risveglio si è avuto sulle corse, dove Powell ha sfruttato un lavoro almeno decente della linea, ma il gioco di corsa continua ad essere insufficiente e poco credibile, consentendo agli avversari di mettere in copertura a zona tantissimi uomini: è soprattutto così che Buffalo ha annullato Roberts e Doucet, ed è in questo modo che Byrd ha intercettato due palloni, di fatto essendo l’uomo addetto al raddoppio sul ricevitore designato e quindi consapevole della possibilità di anticipare il ricevitore avversario senza creare grattacapi ai suoi compagni.
Considerazioni che terranno impegnato Whisenhunt in vista della partita contro i Vikings, Domenica 21 Ottobre, alle ore 19:00, che si giocherà nel rumorosissimo Metrodome.