L’ULTIMO DEI NEURONI (BLU)
Ecco il classico esempio delle partite che uno mai vorrebbe commentare. Se già perdere di un punto genera crateri mastodontici nel fegato, perdere a causa di un TD che neanche a Scherzi a Parte si sognano, non lascia altra possibilità che il classico lancio del telecomando e soprammobili vari verso la tv. E per fortuna che non me la sono vista in diretta, almeno ho salvato il cervello per il giorno dopo.
Sia chiaro, i Redskins non hanno demeritato di vincere, esattamente come noi non abbiamo meritato di perdere. Ci sono partite così e il verdetto del campo è l’unico che conti, al di là di tutte le chiacchiere.
In ordine sparso, che la voglia è poca.
1) Quando incontri squadre costruite in un certo modo, va da sé che ci sarà da soffrire. Di fronte c’era il primo attacco della lega sulle corse, e già c’era poco da sperare. E infatti i nostri LB si sono spesso fatti portare a spasso da Morris (merito senza dubbio anche della OL dei capitolini, brava ad aprire buchi grandi come quelli nel mio fegato) o all’occorrenza da RGIII.
2) Ed eccolo qua il punto dolente. Quando hai un gioco di corse che funziona a mille, se ci aggiungi un QB che corre divinamente (e se gli capita lancia pure bene) difensivamente il tutto si trasforma in un dilemma. Copri le corse? Dai la caccia al QB? Blitzi con le safties per aumentare la pressione? Il risultato è stato che la nostra DL è rimasta molto sulle sue finendo per fare poco o niente; i DE non sono pervenuti perché mai sono arrivati a spostare le treccine a RGIII, e le secondarie, visto il dramma shakespeariano che le ammanta da inizio stagione, si sono ben guardate dal rischiare qualcosa oltre le zone di competenza. Questo vuol dire che la difesa ha giocato male? No, perché a ben vedere abbiamo tenuto l’ottavo attacco della lega per punti segnati ben al di sotto della media, così come per le yds guadagnate a partita. Mediamente se tieni una squadra a 17 punti hai buone possibilità di vincerla, se il tuo attacco funziona.
3) Perché, l’attacco non ha funzionato? Ni. Alla fine Eli ha terminato la partita con statistiche migliori di RGIII (considerando anche la differenza fra i due), non ha sbagliato e spesso ha portato avanti drive credibili ed efficaci (anche se prosegue il problema nel profondo tranne che per la ricezione di Cruz; boh, sembra non avere più la necessaria confidenza mentre nel mezzo completa che è un piacere), molto lunghi ma che si sono chiusi con tre FG e un TD. E ciò lascia interdetti se si pensa che abbiamo chiuso il 60% dei terzi down, guadagnato più yds dei Redskins e avuto un possesso di palla maggiore. Ma allora dove diavolo l’abbiamo persa?
4) Azzardo alcuni aspetti: a) Siamo la squadra con meno penalità della lega, quattro a partita di media; lunedì ne abbiamo commesse nove di cui sei sanguinose in attacco, penalità che hanno vanificato drive con un’ottima inerzia; b) nel primo tempo Eli ha lanciato per 22 volte ed eravamo in testa, nel secondo 11 e abbiamo corso molto, rendimento calato e solo tre punti segnati (Giiilbraiiide…); c) siamo entrati in redzone solo due volte, e se anche la media di successo è stata del 50%, sono sempre poche per sperare di portare a casa una partita.
5) Che poi del gioco di corsa non possiamo lamentarci dato che Bradshaw ha passato le 100 yds. Però quando c’era Wilson il rendimento calava e a guardare la nostra OL non me la sento neanche di dare tutta la colpa a lui. Ma sarò un visionario o me li immagino solo io i buchi che con Bradshaw ci sono e con Wilson no?
6) La notiziona della settimana: Tynes ha sbagliato un FG (dalle 43!, distanza che fa in allenamento per riscaldarsi mentre legge il New Yorker). Bisogna trovare un esorcista. Accoppiate ciò al TD miracolato di Morgan, e fare la differenza nel punteggio è facile.
7) La brutta notizia è l’infortunio devastante per Locklear. Il ragazzo aveva ingranato talmente bene nell’OL da scalzare Diehl. Funzionava alla grande in pass protection come sulle corse e rappresentava uno di quei miracoli che ogni tanto a New York capitano. Miracoli (la bella notizia) che almeno per questa stagione hanno nome e cognome: Martellus Bennett. Se l’accoppiata CouBride non deciderà di mandarlo in vacca come tutti gli altri TE, per i prossimi anni siamo a posto. La notizia insignificante invece è che dopo cinque minuti di partita ho scoperto che a roster c’è ancora Jernigan.
8) Evidente passo indietro per gli ST. Mediamente siamo partiti dalle 15 yds, i Redskins dalle 26. E poi c’è il quarto Mistero di Manhattan che neanche Paolo Brosio saprebbe spiegare: perché ogni volta che Wilson fa un ritorno della madonna, qualche idiota commette un fallo stupido? Mai una volta che capitasse con un ritorno mediocre, ma forse è una delle tante leggi di Murphy.
9) Washington Redskins. Che vi devo dire: è una squadra che mi piace guardare, mi diverte e, malgrado le gravi assenze, dice sempre la sua e gioca. Non so se RGIII sarà il QB del futuro (per inciso, a me piacciono più i tipi alla Luck), ma di certo è una mina vagante e per i prossimi anni (con noi e Dallas vecchiotti nel ruolo) se sapranno supportarlo con scelte oculate il futuro nella division sarà per i capitolini, mettendo nel piatto anche quel furetto di Morris che ogni volta che lo vedo mi fa sbavare. Se andranno loro ai PO non mi dispiacerò troppo e li tiferò. Bella squadra e simpatica, ma in fondo chi come me è cresciuto con le corse di Riggins sa di cosa parlo.
10) Pochi hanno fatto rilevare un dato secondo me importante: sta finalmente attaccando la sfiga che tutti i cronisti ci chiamano addosso dicendo che siamo la squadra (Eli più che altro) dal grande recupero nell’ultimo drive. Bene, a parte il fatto che ciò non riesce più, nelle ultime quattro partite, tre le abbiamo perse pur essendo in vantaggio nel quarto quarto. A me la cosa preoccupa perché significa non gestire più i finali come sapevamo fare: l’attacco non segna e la difesa non tiene. Consolante.
Era una partita importante, per non dire fondamentale. Ora abbiamo il fiato sul collo di due squadre, il loro calendario è facile mentre il nostro da incubo, e dopo questa sconfitta bisogna vedere com’è il morale della truppa, così abilmente risollevato dopo la vittoria con Green Bay. Le ultime partite (considerazione profonda) saranno decisive, ma più che altro per capire di quale morte vogliamo morire e cosa intendiamo fare.
In conclusione, c’è qualcosa di positivo da dire? Certo. Come ha scritto un commentatore statunitense: intanto i Giants sono sempre davanti. Poi si vedrà.
Calendario giants: saints, @falcons (già ai playoff), @ravens, eagles
Calendario cowboys: @bengals, steelers, saints, @redskins
Saints per entrambe, i giants giocano due partite su tre con squadre che non hanno quasi più niente da dire, i cowboys tre partite con squadre in piena bagarre.
Piagnisteo ormai decisamente stucchevole.
Gentile anonimo,
hai ragione, ho usato il plurale in modo improprio quando invece intendevo solo i Redskins, anche perché Dallas proprio non m’era venuta in mente, come capita spesso.
Però, ti prego, se definisci i miei commenti come “piagnistei stucchevoli” vuol dire che li leggi spesso, e allora mi chiedo fino a che punto si spinge il tuo masochismo. Dammi retta, passa a “Chi” o “Novella 3000” di certo più consone alla tua pazienza.
Ma te guarda, ho pure sprecato otto righe per un anonimo qualsiasi…
alti e bassi… è tutta la stagione che va così… ma dopo i bassi arrivano gli alti allora… aspettiamoci sorprese ancora!
Gentile autore, non sapevo che fossero ammessi solo commenti firmati ed asserviti, mi scuso.
Seguirò il Suo consiglio e mi darò a letture certamente più impegnate, quali quelle che mi ha gentilmente consigliato.
Buon pianto.