L’ULTIMO DEI NEURONI (BLU)
Lo so, sono un rompiballe incontentabile. E per giunta non sono il tipo che “tanto basta vincere e poi chissenefrega”. Questo per dire che anche se contro i Saints all’apparenza è arrivata una vittoria tale da farci gonfiare i muscoli, mi piace comunque vederla al netto di quel che è successo. Perché? Perché se davanti avessimo avuto una squadra con la testa a posto, convinta e che avesse giocato come sa e che quindi non fa errori a ripetizione, non so davvero se l’avremmo portata a casa. Ho visto molte cose che non mi sono piaciute, cose già fatte contro squadre appena più in palla anche se non trascendentali (Cincinnati e Washington) e ci sono costate la partita.
1) Per esempio, Brees (8 intercetti nelle ultime due partite, ma scherziamo?) ogni volta che è riuscito a mettere in piedi un drive decente ci ha affettato mica da ridere. Vuol dire qualcosa? Certo, che se uno gioca e in campo ha un briciolo di talento a supportarlo, concediamo ancora moltissimo. I Saints hanno fatto casini a raffica, eppure hanno messo in carniere 27 punti. Per me basta e avanza per preoccuparmi e lasciare lo champagne in frigo.
2) Per esempio una DL al limite del penoso. Ok, se incontri uno come Griffin è naturale che stai un po’ più sulle tue, ma Brees è un armadio piantato a terra e almeno una volta, una che sia una, devi arrivarci. I nostri DE sono stati portati a spasso per tutta la partita e le palate di frustrazione sulle facce di JPP, Tuck & C., non mi sono piaciute affatto. L’equazione è semplice e l’ho spiegata molte volte: se hai secondarie più che sospette (ma non toccatemi Brown, rientrato dopo l’ennesimo infortunio di Phillips e con 2 Int – qui lo dico e qui lo nego: abbiamo le tre safeties più forti della Lega), l’unica speranza contro QB da tasca è che la DL martelli per 60 minuti. Altrimenti ciccia.
3) Per esempio Eli. I primi due drive sono stati un incubo tanto che mi sono detto: “Sta’ a vedere che dopo resuscitare Cincy e tenere in corsa i Redskins, rianimiamo pure New Orleans”. Finché il lancio nel mezzo funziona e ci porta avanti, ok, ma il profondo non esiste più, è un dato di fatto, e quando prova è sempre fuori misura, come se gli si fosse rotto il giroscopio che ha nella testa. A parte il lancio lungo completato su Cruz, per il resto Nicks ha corso a vuoto (con la caviglia che è sempre ballerina) e gli altri si sono barcamentati senza produrre nulla di apprezzabile.
4) Per esempio Cruz. Non gli ho mai visto droppare così tanti palloni, e un paio sanguinosissimi in passato ci sono costati due vittorie. Vabbe’ che l’anno dopo gli onori (anche personali) è sempre complicato da affrontare, però qualcosa in più me lo aspetto da lui, anche se pure quest’anno ha superato le 1000 yds ed è in testa per i TD segnati in squadra, 9.
5) Perché il secondo, almeno fra i WR, è, udite udite: Martellus con 5. Altra prestazione monstre dello scarto texano, segno che se qualcuno vuol dargli la palla con continuità, il suo lo fa, e pure benissimo. Ovvio, sono felice che i Cowboys abbiano preso quella decisione (e comunque chi può biasimarli con Witten in squadra? Però penso anche che Witten ha 30 anni e Martellus 25, e mi va bene così), e sono felice che giochi per noi, almeno fino alla post season quando, probabilmente, lo lasceranno andare ai Memphis Vattelappesca per tre castagne, come d’abitudine.
(E se proprio vogliamo metterla giù pesante, le sue prestazioni sono un altro campanello d’allarme che qualcosa non funziona in squadra. Un TE che segna come un forsennato e riceve un mare di palloni a partita? Ai Giants? Ah, ah…)
6) Tynes ha sbagliato un altro FG, e pure più semplice della scorsa domenica. Avevo chiesto un esorcista ma ancora non s’è visto. Veloci, please.
7) Rolle. Un fumble provocato, un altro ricoperto, ubiquità ormai accertata. Goditi la vagonata di milioni che ti danno, ragazzo, perché li meriti. Anzi, ti dirò, se avessi i soldi per andare a Casablanca a operarmi lo farei, perché nella vita non avrei altro desiderio che venire a New York per concedermi a te.
8) E alla fine è accaduto quel che non ti aspetti, che stai lì a pensare ai Maya e poi scopri che è tutto vero, che loro l’avevano previsto. I New York Giants hanno spazzato via il record sui ritorni della franchigia. Ha fatto un gran ritorno persino Jernigan e un’agenzia ANSA dei Maya riportava che no, fin lì non si erano proprio spinti. Potrei dubitare vista la prestazione dello special team dei Saints, ma questa è troppo grossa per non godermela.
9) New Orleans Saints. Mi astengo dal commentare. Annata troppo assurda per dare un giudizio. Guardi la squadra, il roster e pensi: “Adesso ci fanno a pezzi”. Non c’è la testa, non c’è più il cuore e per quest’anno il nick The Big Easy è meglio lasciarlo negli spogliatoi. Alla prossima Santi, perché vedervi giocare è sempre stato un piacere.
10) Ave Wilson! Il ragazzo di Virginia Tech ha avuto lo spazio che chiedeva e, complice una difesa di Santi non proprio tirati a lucido (e dei loro ST), ha piazzato là la prestazione che ti fa strabuzzare gli occhi. Tre TD non si mettono in cassa tutte le domeniche, soprattutto se uno su ritorno. Ha dimostrato volontà, solidità e che se è coadiuvato può dire la sua. Questa settimana il monumento a Times Square non c’è dubbio sia il suo, alla grande. Ho sempre detto che di lui penso tutto il bene possibile. Non importa, ti aspettiamo ragazzo, il secondo anno sarà tuo.
In conferenza stampa Coughlin è stato di una semplicità disarmante: “Una vittoria cura tutto”, ha detto. Però se domenica torniamo sotto, potrebbe non bastare. Dietro, di riffa o di raffa, non mollano e le prossime partite sono tutte da giocare. Ci aspetta Atlanta, in casa sua, dove il record è di 6-0, per niente incoraggiante.
Ma a questo punto non dipende dagli altri ed è inutile tenere l’orecchio incollato alla radio. Se meritiamo i playoff, dovremo dimostrarlo adesso.