L’ULTIMO DEI NEURONI (BLU)

Ci sono spezzoni di partite, a volte, che vengono definiti “garbage time” data la loro inutilità. A volte ci sono dei veri e propri “garbage game”, tanto la partita nel suo complesso è inutile. Ok, noi avevamo ancora un briciolo di speranza, ma i risultati che dovevano incasellarsi erano tanti e tali da non lasciar volare troppo la fantasia e, in fondo, già la sconfitta di Detroit ammetto che mi ha consentito di guardare le altre rilassato, e godermele.

Phila è una squadra che ha mollato da tempo e che già da un mese pensava al futuro, quindi neanche ho la soddisfazione di poter dire che la nostra “spazzatura” sia meglio della loro. In realtà è stata una partita buona solo per rimpolpare le statistiche individuali quindi, va da sé, mi perdonerete se le pillole scenderanno da dieci a cinque. È fine stagione e pure il sottoscritto ha diritto a un po’ di ferie.

 

1) E ne abbiamo approfittato per dare un’occhiata a questi rookies. Lo dico da tempo che Wilson e Randle hanno talento e la speranza è che il prossimo anno siano utilizzati di più. Certo non vorrei che fosse a causa dell’addio di qualche altro, ma integrare giocatori e avere un’ottima profondità in panchina, più che in passato, sta diventando un’esigenza. E Randle con i due TD (molto cercato da Eli) e Wilson col gran bel finale di stagione, hanno messo un piede tenendo aperto l’uscio dei titolari. Del resto sono fermamente convinto che quando hai un QB come Eli e una linea che fa il suo lavoro, giocare con tre WR apre possibilità notevoli, se poi nel mucchio puoi buttare anche un TE come Martellus.

2) Non che sia da pensionare il reparto corse. Bradshaw è sempre lì a macinare yds (se poi segna un TD con 60 yds su ricezione vuol dire che le ferie sono già iniziate)  quando il piede glielo permette, Brown ha mostrato che può dire la sua con efficacia e Wilson è il jolly disponibile per qualsiasi variante. Dal mio punto di vista sono un trio ben assortito ed è arrivata l’ora di rinverdire qualche fasto neanche troppo passato.

3) Come ultimo monumento della stagione a Times Square permettetemi di farlo a Stevie Brown. Conclude la stagione con otto intercetti colui che era partito come backup di Phillips. Il ragazzone ancora una volta mi ha confermato che con lui, Phillips e Rolle abbiamo un trio di safeties di prima grandezza, forse insieme ai WR l’unico reparto davvero ottimo e abbondante.

4) La dolente nota è l’addio di Osi Umeniyora. Da tempo si era capito che qualcosa non andava e le sue prestazioni, sempre più di scarso livello, non lasciavano adito a dubbi. Per carità, non che il reparto abbia brillato, ma Osi spesso ha giocato in modo imbarazzante. Domenica l’emblema di quel che dico si è visto a un minuto dalla fine del primo quarto: Vick accenna uno scramble, Osi traccheggia indeciso, poi decide di seguirlo con la reattività di un bradipo, Vick dà la palla a McCoy che parte, Osi viene preso in mezzo come un collegiale, torna indietro e tenta un placcaggio ridicolo su McCoy allungando mollemente un braccio neanche dovesse fermare una ragazzina in preda a una crisi isterica.

Osi, grazie per quanto hai fatto in questi dieci anni e per i due anelli che porti a casa, merito anche del tuo impegno, ma se le cose stanno così è meglio che cerchi stimoli altrove. Noi ti ricorderemo sempre con gioia, ma non grazie a quell’ultima azione.

5) Vorrei chiudere con una buona notizia. Poco consolatoria, sì, ma che per un tifoso dei Giants ha un peso. Il record di sack di Strahan ha retto al duplice assalto di Watt e Smith e, ne sarei felice, ci sono voci su un suo possibile impiego nel coaching staff per fare da chioccia a JPP.

 

La stagione finisce qui. Direi che le premesse per migliorare ci sono tutte, ma affronteremo l’argomento più avanti, quando sarà ora del draft. Per il momento mi godrò i playoff, penserò a tutte le occasioni perse, alle uniche partite di rilievo da ricordare (le vittorie contro GB, SF, NO, DAL e WAS) e al fatto che se siamo rimasti a casa qualcuno meglio di noi è andato avanti.

I Giganti torneranno il prossimo anno.