Goodbye my darling
Mi scuso per il tempo durante il quale sono stato out. Ma un po’ per gli impegni un po’ per i risultati della nostra passione-ossessione, mi è stato davvero difficile compilare le classifiche dei Top&Flop. Anche perché le cose da dire sarebbero state le solite ripetute, riviste, rilette, rimpastate a cadenza settimanale: il draft sbagliato, il coaching staff mediocre, i giocatori svogliati, ecc.
Si torna quindi con le ultime notizie dopo questa disastrosa stagione.
Iniziamo dalla fine. Quindi dalle notizie più recenti. È caduta la prima testa, forse dell’imputato principale nell’immaginario processo nel quale, a vestire i panni dell’accusa, si trovano i tifosi Big Blue. L’OC Kevin Gilbride ha annunciato il suo ritiro dal football. Una mossa che ha lasciato un po’ tutti spiazzati anche perché sembra veramente una strana coincidenza il fatto che, dopo 40 anni di football e nessuna avvisaglia di questo genere negli ultimi tempi, il buon baffone abbia deciso il ritiro dopo questa disastrosa annata dell’attacco. Noi non vogliamo essere complottisti per cui crediamo nella sua spontanea volontà di appendere le cuffie e gli schemi al chiodo. Da parte sua Gilbride si congeda con frasi che lasciano pochi dubbi:
“È molto difficile dire: ‘È il momento finalmente di farlo’, è una sensazione davvero strana. Per anni ho detto a mia moglie che lo avrei fatto. Lei si è spostata a Rhode Island (dove si prende cura dei nipoti quando la figlia è al lavoro), così io vivo in un hotel da tre o quattro anni. Sapevo che la soluzione era questa e che avrei dovuto farlo. […]”.
Mara, Tisch, Coughlin e Reese si spremono in vorticosi elogi al miele, dove si mettono in rilievo le vittorie ottenute e l’ottimo lavoro fatto sulla sideline dei Giants. Frasi che si possono semplicemente trovare nel più classico dei manuali delle frasi di circostanza. Ammesso che ne esista uno.
Un quarto di carriera dedicato ai Giants e due Super Bowls vinti (XLII e XLVI). Detta così si potrebbe pensare che una folla di tifosi Giants abbia implorato di ripensare alla scelta riempendolo di pacche sulle spalle. Invece, la folla gridava a gran voce la cacciata del coach e le pacche sulle spalle erano bastonate. Eloquente un commento di un tifoso alla pubblicazione su Facebook della notizia del ritiro: “Oh happy day”.
Infatti, l’ultima stagione dell’attacco è stata disastrosa: 28° per Yds/G (307.5), una media di 18.4 punti a partita (28°), -15 TO (31°), 17.5 primi down a partita (27°) e si potrebbe continuare così per ore. Numeri che identificano un evidente fallimento di tutto il reparto offensivo, numeri che sono supportati anche da scelte in campo spesso completamente sbagliate ed inspiegabili e da una filosofia di gioco molto conservativa e sempre poco adatta alla circostanza. Tutto questo va aggiunto al fatto che si è sprecato il gran talento dei giocatori che abbiamo in campo: Eli costruisce la sua peggiore stagione con 27 intercetti che lo portano al 4° posto nella classifica all-time dei QB con più intercetti in una stagione (anche se prima di lui c’è Brett Favre ed il suo fratellone Peyton), Nicks svogliato e mai in partita, una OL con buchi da tutte le parti, un gioco di corse disastroso e poi il caso Wilson ad inizio stagione. Come al solito in questi casi è già partita la corsa al “toto-OC”. I nomi che si trovano sul web sono frutto delle ipotesi dei vari blog di parte Big Blue, vediamo di riassumerli brevemente.
Il nome più pesante è quello di Mike Sullivan fresco di licenziamento a Tampa Bay ma ex WR e QB coach ai Giants. Proprio questo ultimo aspetto sembrerebbe la forza principale della sua candidatura anche se sono in molti a dire che, probabilmente, non cambierebbe nulla dall’era Gilbride. Non sarebbe una scelta di rinnovamento ma piuttosto una scelta per cercare di allacciarsi ai tempi che sono ormai andati. E si sa che, quando si fanno cose del genere, raramente il successo è assicurato. Poi ci sarebbe Rob Chudzinski, fresco anche lui di scatoloni appena chiusi a Cleveland, che potrebbe essere un nome importante. Un allenatore giovane e con mentalità di un attacco basato su lanci lunghi cosa che potrebbe adattarsi perfettamente alle caratteristiche dei nostri WR. Inoltre da OC di Carolina, Chudzinski ha portato i Panthers tra i 10 migliori attacchi. Insomma un nome da mettere in cima alla nostra shopping list. Altro nome importante è quello di Hue Jackson a cui è associato un carattere non proprio amichevole ed una personalità molto forte. Ma a cui va il merito di aver resuscitato l’attacco dei Raiders nel biennio 2010-2011, il primo anno come assistente ed il secondo come HC, facendo passare i californiani dal 31° attacco al 10° (2010) e 9° (2011). Non solo. Sempre grazie a Jackson, i Raiders sono passati da avere una situazione disastrosa nel reparto corse ad avere uno dei migliori attacchi di terra della lega. Proprio a riguardo di ciò qualche analista NFL gli attribuisce i meriti di aver trasformato Darren McFadden in un vero RB formato NFL. Insomma una risorsa che, per i problemi e le needs dei Giants, sembrerebbe perfetta. C’è chi dice che qualche possibilità potrebbe averla anche Bill Lazor, coach dei QB per Philadelphia. E qui qualcuno scomoda addirittura strane coincidenze astrali del tipo: l’ultima volta che i Giants presero un coach da Phila per fargli fare il coordinatore fece un ottimo lavoro (Steve Spagnuolo).
Ad onor del vero, rimane sempre possibile l’approdo di qualche nuovo coach direttamente dalla NCAA. Non ci sono nomi certi ma solo qualche voce di corridoio. Per cui attendiamo notizie dalla Grande Mela anche perché dei colpevoli di quest’ultima annata ne restano ancora molti in circolazione ed il ritiro, volontario o presunto tale, di Gilbride deve essere solo l’inizio di una seria restaurazione della dirigenza e dello staff tecnico.
Arriva in contemporanea anche il tweet di Brandon Jacobs con il quale saluta i suoi tifosi e decide di ritarsi dal football giocato. Un solo anno a San Francisco e poi tutta la carriera in Big Blue non possono che lasciare un vuoto. Non sarà stato Peterson ma il nostro trattore in tanti casi è stata una sicurezza nello sfondare la DL avversaria. Sanguigno, muscoloso ed arrabbiato. Buona vita, Brandon.