NFL Draft 2014 – Round 1, Pick 1-16

1 – Texans
Clowney, Jadeveon (DE)
Jadeveon Clowney rimane il miglior giocatore del Draft nonostante i problemi fisici che lo hanno inseguito in stagione: lo specchio rimane comunque l’ottima combine che ha messo insieme, soprattutto 4″53 sulle 40 yard, meno la prova sui tre coni. È a tutti gli effetti un giocatore pronto per la NFL, con una rara combinazione di velocità, forza, esplosività ed atletismo, a cui aggiunge la risposta fulminea allo snap ed il sesto senso del pass-rusher. Può spintonarsi con una linea, penetrare per fermare una corsa o abbattere il QB con lo stesso grado di bravura.  Teoricamente, senza alcun intervento di potenziamento, che spesso porta più danni che benefici in giocatori così straordinariamente bilanciati, Gedeone potrebbe mantenere fede ai continui riconoscimenti che ha dai tempi della High school e diventare un giocatore di cui ricordarsi lungamente anche in NFL.

2 – Rams
Robinson, Greg (OT)

left tackle che cade ancora in qualche ingenuità ed è costretto ad “arrangiarsi” sull’avversario, frutto del fatto che è un cucciolo (rSo alla fine della fiera) ma ha un’ottima posizione del corpo e crea devastanti varchi per le giocate su corsa, cosa che sono sicuro potrà fare anche contro i pro. Grosso, forte, atletico, potente, chiaramente deve migliorare quella che è l’area della tecnica individuale: l’uso delle mani, il gioco di gambe; e nella lettura dell’ambiente attorno a sé, per cautelarsi meglio contro i blitz. Di estremamente buono ha, nel complesso di un corpo eccellente, le braccia lunghe, ed un ottimo controllo del corpo a partire da gambe, anche, parte superiore, senza considerare che in lui si scorgono ancora ampi margini di miglioramento. Una scelta eccellente.

3 – Jaguars
Bortles, Blake (QB)

Bortles è uscito alla distanza come una lietissima sorpresa. I detrattori di solito fanno presente che ha giocato contro nessuno (con tutto il rispetto per la AAC) ma si dimenticano che pure lui non ha potuto lanciare su Calvin Johnson… Credo che in fin dei conti, il suo 68% di completi sia figlio di una situazione che sta a metà strada con quanto detto: buonissimo fisico, buone qualità di corsa, leadership, braccio adeguato ma ha alcune piccole sbavature da sistemare come i piedi fuori dalla tasca, la precisione, il tocco ancora da sgrezzare, ed in parte la meccanica di lancio anche se è accreditato di una buona postura, non brilla per i lanci in fase di spostamento. Un pregio/difetto è il non aver paura di prendersi dei rischi, e questo lo espone a prenderli troppo grossi, problematica che di solito la NFL tende ad amplificare. Io personalmente starei molto attento a sceglierlo in ottica starter sicuro, rischio di trovarmi un ragazzo che mi scoppia in faccia se non riesco a mettergli attorno una squadra presentabile. Tuttavia una o due stagioni a studiare potrebbero renderlo un QB temibile, il fatto è che la sua grandissima competitività potrebbe farlo maturare anche prima, magari anche subito.

4 – Bills
Watkins, Sammy (WR)

Prospetto completo in ogni sua sfaccettatura, arma potentissima da mettere in mano a EJ Manuel.
Punte di velocità da primato della classe, maestro dei cambi di direzione, capace di verticalizzare sul ‘lungo’, come pure di tagliare nel ‘breve’, tecnicamente dotato di mani eccellenti. Personalità da Top Player e buona attitudine sia per la giocata ‘semplice’, che per Big Plays da ovazione prolungata (decisamente un suo patrimonio, queste ultime). Futuro Playmaker?

5 – Raiders
Mack, Khalil (OLB)

Khalil Mack ha fatto una carriera collegiale da togliersi il cappello ed è segnalato da alcuni siti come il miglior pass-rusher puro della covata. Ha alcune caratteristiche che lo elevano dalla media come la capacità di avere sempre il bersaglio ben puntato, anche se questo a volte lo distrae dal mantenersi “pulito” nel traffico, fisicamente ha la parte superiore del corpo eccellente comprese braccia e mani. Se vogliamo trovargli dei difettucci bisogna iniziare a guardare la parte di copertura, dove denota una certa titubanza: non eccelle in fluidità e deve migliorare il suo senso della posizione in relazione a quello che succede attorno a lui. Tuttavia escluderei il reimpiego come DE, mi sembra che il lunghissimo lavoro fatto su di lui a Buffalo (4 anni da starter non li fanno tutti) lo renda più difficile da riadattare, anche perchè la struttura fisica forse lo penalizzerebbe a DE. Segnalo che ha avuto alcuni problemini di condotta nella stagione da junior.

6 – Falcons
Matthews, Jake (OT)

a mio avviso, assieme a Mike Evans, è stato un potente additivo al fenomeno Johnny Football, come protezione nel gioco di passaggio è veramente di ottimo livello. Non ha i piedi svelti di Joeckel ma è più forte, specialmente nelle braccia, e più possente come run-blocker, difficilmente lo vedremo spostarsi dal blind side in NFL.
Di eccellenze se ne intravedono diverse: l’esplosività allo snap, la velocità, la mobilità specialmente nelle ginocchia, tecnica, grinta. Grazie a questa combinazione, nel momento in cui riesce a mettere le mani sull’avversario, io gioco è praticamente fatto. Punti deboli sono la situazione a piedi fermi, in cui non eccelle nell’equilibrio, ed alcune situazioni limite come lo scontro di pura forza o l’opposizione a bull-rush di potenza.

7 – Buccaneers
Evans, Mike (WR)

‘Wide Out’ fisicamente poderoso. Pregevole tecnica di ricezione, per uno che, pur potendolo fare, non sempre ricorre alla sponda del tronco. Qualche interrogativo di troppo su velocità e rapidità nel breve (soprattutto), ma non potrebbe essere altrimenti per un atleta della sua stazza. Ricevitore dall’utilizzo completo, buono sia per gli inneschi nel traffico, dove fa inevitabilmente valere centimetri e muscoli, dei quali dispone in abbondanza, come da lanciare sul ‘lungo’, dove riesce a diventare a tratti devastante. ‘Big Plays’ sempre dietro l’angolo con lui. Ottimo bloccatore, sarà sicuramente “una scusa in meno” per Glennon nel caso non ottenga i risultati sperati.

8 – Browns
Gilbert, Justin (CB)

A mio avviso, sono essenzialmente tre le caratteristiche che fanno di Justin Gilbert un gran cornerback: prima di tutto la capacità di non farsi staccare dal diretto avversario e che gli permette di essere al posto giusto per gli anticipi e le sporcate, poi la “zampata” che riesce ad imprimere anche in situazioni di equilibrio tutt’altro che facili, infine lo spirito da duro, da uno che vuole e cerca il contatto. A questo aggiungo rapidità e fluidità davvero eccellenti che emettono lampi di pura classe soprattutto, a mio avviso, quando retrocede spalle alla direzione di marcia, misure antropometriche eccellenti. Nei del ragazzo? Troppa foga nell’accorcio che lo rendono vulnerabile alle giocate trucchetto, tecnica di placcaggio assai rivedibile (abbassa la testa troppo presto rischiando di essere eluso).

9 – Vikings
Barr, Anthony (OLB)

Anthony Barr a me piace un casino, e fa questo mestiere da due anni, non da una vita. Ho quasi paura per i QB quando esce dai blocchi, le immagini al ralenty degli attacchi al portatore sembrano usciti da un documentario sui leopardi in caccia. Barr è esplosivo, ha il senso dell’inseguimento e con tutta probabilità ha la predisposizione mentale per diventare un grande giocatore, e perchè in due anni ha stravolto la sua carriera passando da fullback a OLB, e perchè ha avuto l’intelligenza di tornare per fare il senior e veder aumentare ancora le sue quotazioni (anche se ad UCLA potevano farne un giocatore più completo in un anno di lavoro con una spugna del genere). Se non avete bisogno di uno che alla prima week della stagione 2014 vi spacca le partite, ma avete un pochino (poco poco, secondo me) di tempo da investire, lui è perfetto, occorre aggiungere un po’ di massa muscolare anche se normalmente sono contro le crescite muscolari sproporzionate, ma guardategli il fisico: credo ci sia spazio in lui per un tipo di massa che gli permetta di difendere il suo spin e diventare tremendo anche tra i pro.

10 – Lions
Ebron, Eric (TE)

Il miglior TE della classe, capace di grandi Big plays ma assolutamente deficitario come bloccatore, rappresenta un tipo di TE che ingolosisce gli occhi ma non soddisfa appieno la bocca dell’esperto. Le doti in cui eccelle sono tutte in zona WR: bravo ad eludere gli interventi dei difensori avversari grazie ad un’agilità fuori dal comune ed una velocità temibile in campo aperto, ottimo nel traffico quando sovrasta da dietro gli avversari. Di contro gli si può attribuire una sorta di “protagonismo” nel senso che ha cali di concentrazione quando non si vede direttamente coinvolto nel gioco e deve ancora prendersi carico seriamente delle sue responsabilità in fase di gioco di passaggio.

11 – Titans
Lewan, Taylor (OT)

a me non piace. Sensazione a pelle. Certo ha praticamente tutto, anche una capacità di sviluppo invidiabile, oltre ad un fisico strabordante unito a doti atletiche improbabili per la sua stazza, piedi veloci, buona agilità laterale e forza per bloccare l’avversario, esplosività e bravura nell’uscire alla ricerca del secondo livello. Tuttavia secondo me ha alcune caratteristiche negative: oltre al normale neo della tecnica, ancora da implementare, ha problemi di concentrazione, eccessiva affinità con le infrazioni e un istinto che non gli dice certo sempre la cosa migliore, per cui non eccelle contro i giocatori rapidi e furbi. Per carità so che sbaglio, probabilmente i pro riusciranno a tirargli a lucido la capa e lo trasformeranno in un LT formidabile

12 – Giants
Beckham, Odell (WR)

Pregevole tecnica di ricezione, rapidità e velocità non comuni, tali da garantirne sovente un utilizzo, con pieno successo, tanto sui lanci lunghi, quanto sul ‘corto’ e nel mezzo. Ottimo nello smarcamento dal CB avversario e dotato di notevoli cambi di direzione, sicuramente farà dormire sonni tranquilli a tutti quelli che rimpiangono la batteria di ricevitori dell’ultimo SB di New York.
Grande ritornatore. Considerata la stazza, non certo titanica, ricevitore non particolarmente indicato per un’esecuzione frequente di bloccaggi a beneficio dei compagni di reparto.
Possibile futuro da Playmaker.

13 – Rams
Donald, Aaron (DT)

Se fosse stato più grosso, probabilmente non correrebbe le 40 yard in 4″70 (in assoluto la miglior prova sulla distanza tra tutti i prospetti presi in considerazione in questa puntata) e non farebbe i 3 coni in 7”11, ma sarebbe tra i primi venti prospetti del primo giro. Nell’uno contro uno alla caccia del QB è veramente eccellente, al Senior Bowl ha fatto più o meno quello che gli è parso, dando prova di essere veramente cinghiale per le sue dimensioni non certo erculee: l’anno da senior gli ha portato quaranta tra sack e tackle for loss. Se vogliamo affibbiargli dei difetti oltre all’altezza, dobbiamo riferire di mani più abili che forti nella presa. Le sue insindacabili doti di interior pass-rusher sono molto ricercate in NFL, i Rams hanno fatto un gran affare.

14 – Bears
Fuller, Kyle (CB)

di lui apprezzo più di altri la tecnica di placcaggio che sempre di più viene lasciata in secondo piano dai ragazzi che giocano in difesa, e che puntano sullo strapotere fisico che è più facile da sviluppare per chi c’è l’ha già nel DNA, tuttavia nella tecnica occorre sviluppi ancora quella di presa perchè le sue statistiche sono “rovinate” da mani non particolarmente morbide. Riesce a mantenere facilmente la minima distanza dall’avversario e legge molto bene lo sviluppo dell’azione. Più in difficoltà quando deve andarsi a cercare l’avversario in campo aperto.

15 – Steelers
Shazier, Ryan (OLB)

è uno dei migliori linebacker della nazione, gran atletismo e ugualmente incisivo sia contro le corse che nel pass rushing, anche se ai Buckeyes è stato usato prevalentemente in coverage. In qualità di junior è sicuramente un talento grezzo: cambi di direzione, intelligenza nell’affrontare i blocchi, senso della posizione nel pass coverage… Sono elementi che vanno affinati per dare modo ad un giocatore di gran talento di diventare un vero campione. Di contro i lati positivi sono tanti, a partire dal fatto non indifferente che è un ottimo placcatore ed è un ottimo “cercatore” di fumble. Ma in generare contro le corse è tutto sommato molto a proprio agio, sia per la velocità che per la lettura dei movimenti, che per l’abilità e gli skill per affrontare e liberarsi dei lineman avversari, per cui è nel complesso anche un ottimo blitzatore.
Discorso diverso per la pass coverage a medio raggio dove trovarsi di fronte i moderni TE potrebbe metterlo in decisa difficoltà, sia per massa muscolare che per capacità di reagire alle situazioni, pur essendo rapido nell’accorcio e affidabile nel tackle.

16 – Cowboys
Martin, Zack (OT)

mi piacerebbe proprio vederlo nel fisico di Lewan, perchè è una gran brutta gatta da pelare. Rapidità, istinto, potenza e tecnica eccellentissima, anche se non si può definire un atleta di élite, ma tra i pro io lo prenderei perchè adoro chi sa fare bene il suo mestiere senza preoccuparsi di pollici e libbre.
Gli scout NFL lo sanno, hanno visto come è apparso indifferentemente dominante al Senior Bowl sia come guardia che come tackle, la sua versatilità potrebbe essere l’arma in più per navigare tranquillo nel mondo dei pro. Notare la capacità di uso dei piedi e degli arti inferiori, capacità di tenere il baricentro basso per sfruttare la potenza e l’agilità. Le debolezze purtroppo sono palesi: le dimensioni fisiche, che potrebbero finire per condurlo al ruolo di guardia: un po’ di altezza, un po’ di massa, lunghezza delle braccia, velocità non di élite. Considerando le voci che erano girate, i Cowboys hanno scelto saggiamente, direi quasi a sorpresa!