Draft 2014 Aftermath: Miami Dolphins
Alla fine della deludente stagione 2013 che ha visto la franchigia di Miami mancare l’obbiettivo playoffs nonostante i grossi investimenti in Free Agency e un Draft che ai più era apparso ottimo, l’Owner Steve Ross era chiamato a delle scelte drastiche.
In molti auspicavano quello che oltreoceano chiamano “clean the house” e cioè una pulizia a fondo, Intesa come licenziamento di tutti i colpevoli di un fallimento inaspettato che vedeva, a 2 partite dalla fine, Miami artefice del proprio destino.
Sarebbebastata una vittoria nelle 2 partite da giocare contro Bills e Jets, squadre già eliminate.
Invece 2 sconfitte nette e a casa.
Ancora.
Invece il tanto auspicato “repulisti” non c’è stato. Ross ha licenziato solo il GM (Ireland) e permesso a Philbin, per molti il vero colpevole della disfatta e dello scandalo Incognito/Martin, di rimanere come Head Coach a patto che cambiasse Offensive Coordinator. Cosa avvenuta praticamente subito.
Il mancato licenziamento di un Philbin incapace di motivare la squadra a fine stagione, di sviluppare i rookies e di gestire al meglio spogliatoio e partite ha portato al fallimento dell’acquisizione di un GM esperto, visto che i migliori candidati avevano messo tutti come clausola la possibilità di scegliere il capo allenatore.
Alla fine di una lunga ricerca e di molte porte sbattute in faccia, Ross si vede costretto a ripiegare su un General Manager non di spicco, Dennis Hickey dai Tampa Bay Bucks, che mai aveva affrontato una Free Agency e men che meno un Draft.
C’è da dire che se da una parte in FA il nuovo GM si è mosso bene, chiudendo contratti importanti (su tutti il DT Randy Starks e il CB Brent Grimes) e acquisendo giocatori come l’esperto CB Cortland Finnegan, il forte LT Branden Albert e il RB Knowshon Moreno, dall’altra il suo Draft desta molte perplessità.
Un draft affrontato MAI con l’idea di prendere il BPA (miglior giocatore disponibile) ma con la sola volontà di coprire buchi in un roster che di needs ne aveva diverse.
Mai si è cercato un vero playmacker, ma sembra che si siano presi giocatori con alta work ethic, con pochi o nessun problema dentro e fuori lo spogliatoio e quasi tutti capitani delle squadre universitarie in cui avevano militato.
Molti giocatori, 5 su 8 totali, vengono da piccoli e semisconosciuti college e la netta impressione è che tra loro diversi sarebbero potuti finire undrafted o almeno sarebbero potuti essere scelti uno o più giri dopo. Questo fa del GM o un grandissimo scout o un grandissimo imbecille.
Ma veniamo al dettaglio delle scelte:
Round 1, Pick 19, Ja’Wuan James, OL, Tennessee (6’6”, 311 lbs)
Una scelta che lascia perplessi, non tanto per il giocatore in se, ma perché 2 squadre avevano chiamato Hickey per salire dal fondo del primo giro alla 19 cedendo ai Dolphins la loro 3^ scelta e James sarebbe stato sicuramente ancora disponibile intorno alla 30^ assoluta.
Il giocatore è forte, un Right Tackle di ruolo molto bravo in pass protection e forte anche a bloccare sia al primo che al secondo livello, anche se spesso fa l’errore di abbassare troppo la testa.
Il ragazzo è molto bravo nella lettura pre-snap, un po’ meno a gioco iniziato quando si concentra su un solo avversario e perde la visione periferica.
Buon Footwoork, buona agilità, difficile da aggirare (ha giocato benissimo contro tutti i pass rushers SEC), mantiene bene la posizione in pass protection ma resta troppo alto e quindi a volte l’equilibrio ne risente e contro i rushers della NFL la cosa può diventare problematica.
GRADE: B per il giocatore, D per la mancata trade down
Round 2, Pick 31, Jarvis Landry, WR, LSU (5’11”, 205 lbs)
Scelta inaspettata, ma dettata come quasi tutto il draft, dalla volontà di dare al QB Ryan Tannehill un altro target.
Un WR un po’ undersized e non velocissimo (4,77 nelle 40 alla combine) né agilissimo, ma perfetto nel seguire le tracce e con le mani d’oro.
Buono anche nei bloccaggi grazie ad una buona forza generale e soprattutto nella parte alta del corpo.
Grande equilibrio e controllo del corpo fanno sì che il ragazzo riesca a ricevere anche palloni “impossibili”.
Forse poteva essere preso nel 3° rd.
GRADE: B
Round 3, Pick 3, Billy Turner, OT/OG, North Dakota St. (6’5”, 315 lbs)
Dopo un paio di trade down prima della presa di Landry che portavano un paio di scelte in più, ad un certo punto Hickey si spaventa e fa trade up per arrivare a questo giocatore che NESSUNO e sottolineo NESSUNO probabilmente gli avrebbe portato via nemmeno al 4° giro, figuriamoci al 3°.
Il giocatore non è male. Adattabile a più ruoli, molto forte fisicamente e con esperienza, se pur in un college piccolo, da LT ne fanno un jolly che potrebbe rivelarsi importante.
Il dubbio che sia stato draftato in previsione futura (per il dopo Albert) e non per essere spostato a LG io personalmente ce l’ho. IL ragazzo ha molte potenzialità ma il lavoro da fare è molto e ci vorrà pazienza, ma se in 3 anni fosse pronto a fare il LT questa scelta potrebbe rivelarsi buona, meno se fosse stato preso come G, visto che giocatori di ruolo già pronti e che avevano giocato in campionati più importanti a tabellone ce n’erano ancora e visto che manca di capacità sia come puller che nei blocchi al secondo livello.
GRADE: C
Round 4, Pick 25, Walt Aikens, CB, Liberty (6’1”, 205 lbs)
Mancava un CB alto e forte fisicamente tra i Defensive Backs dei Dolphins ed il dinamico duo Hickey-Philbin individuano in questo ragazzo (prospetto da 6° giro) da una minuscola università la risposta al loro problema.
Come per gli altri giocatori che arrivano da piccole scuole il dubbio è se le loro ottime performance siano frutto di bravura vera e propria o dal fatto di aver affrontato avversari non propriamente di primo livello.
Sappiamo tutti quanto sia difficile il salto Coolege/Nfl, possiamo immaginare cosa possa significare passare da un campionato di infimo livello a quello più difficile del mondo.
Anyway… Il ragazzo è un colpitore eccezionale. Concentrazione e velocità lo fanno arrivare rapidamente al contatto che difficilmente sbaglia.
Buono contro le corse, perché grazie alla sua forza riesce ad uscire dal blocco e colpire.
Qualche problema di troppo in man coverage, perché non essendo agilissimo coi piedi concede spesso la separazione al WR.
GSicuramente potrà dare un contributo immediato nello special team come gunner, se entrerà nei 53.
GRADE: C
Round 5, Pick 15, Arthur Lynch, TE, Georgia (6’5”, 258 lbs)
Questa, IMO, è una scelta buona dettata ancora una volta dalla volontà di proteggere il QB nel miglior modo possibile.
Buon TE, soprattutto bloccatore, di quelli vecchio stampo. Forte fisicamente (28 colpi coi 100 Kg alla combine, più di tutti gli altri TE) riesce comunque anche a ricevere nel medio-corto grazie anche ad un buon equilibrio e al fatto di saper allungarsi bene verso la palla. Deve comunque migliorare la presa, perché commette un po’ troppi drops.
Fortissimo dopo la ricezione, grazie ancora una volta alla sua forza fisica.
Manca un po’ in agilità e in velocità nei piedi, il che potrebbe essere un problema contro i velocissimi DE della NFL.
Probabilmente Clay e SIms saranno i primi 2 TEs e Lynch si giocherà il posto a roster con Egnew.
Sarà una sfida interessante tra i 2.
GRADE: B-
Round 5, Pick 31, Jordie Tripp, OLB, Montana (6’3”, 234 lbs)
Un LB serviva e un LB è stato preso.
Un ragazzo molto serio, attento all’alimentazione e grande lavoratore sia in sala pesi che sul campo.
Velocissimo nelle letture ad altrettanto veloce ad arrivare sul portatore di palla.
Il suo atletismo unito al work ethic ne fanno un giocatore che potrà dire la sua sia negli special teams che in difesa, anche se deve migliorare molto nelle coperture.
Da non sottovalutare il fatto che può fare anche il long snapper di riserva, ruolo ricoperto nei 4 anni al college.
GRADE: B-
Round 6, Pick 14, Matt Hazel, WR, Coastal Carolina (6’1”, 198 lbs)
Un ragazzo che vive per il Football. Non particolarmente dotato fisicamente, ma velocissimo.
Può creare separazione e ricevere deep balls facendo sembrare la cosa di una normalità assoluta.
Nonostante la stazza non eccelsa è anche un buon bloccatore.
La mia impressione è che Philbin e Hickey abbiano tentato, con questa scelta, di capire se il ragazzo in un anno o due possa sostituire Mike Wallace come deep receiver, liberando la franchigia da un contratto forse troppo oneroso. In definitiva si sta tentando di pescare un jolly meno caro di quello che si ha già in mano.
GRADE: C+
Round 7, Pick 19, Terrence Fede, DE, Marist (6’4”, 276 lbs)
Per non farci mancare nulla ecco un giocatore da Marist, primo nella storia draftato da questo college.
Un prospetto chiaramente da sviluppare che può giocare un 5 tecnique in una difesa 3-4 o un DE classico in una 4-3.
Buon fisico, veloce, agile e dominante, almeno nel campionato che ha affrontato.
Anche in questo caso IMO si è usata una pick per capire se quando Wake verrà lasciato andare si sarà riusciti a sviluppare in casa il suo sostituto.
GRADE: C
Considerazioni finali
Un draft strano quello di mr. Hickey, che può trovare delle chiavi di lettura solo nella copertura delle needs primarie della squadra, nel dare più protezione al QB Tannehill e in qualche scommessa per cercare di trovare dei sostituti da sviluppare in casa da piazzare in campo in un paio d’anni al posto di gente come Wallace, Finnegan, Wake.
Non si spiegherebbe in altro modo la mancanza di un QB tra le scelte o la mancata presa dei migliori giocatori disponibili a tabellone.
Ma nel football, si sa, è solo il campo il giudice supremo e vedremo se l’infallibile giudice consegnerà Hickey agli annali come genio o come imbecille.
Noi speriamo la prima, ma non sarà facile.
Alessandro “Ricky71” Ecchili