Draft 2014 Aftermath: San Diego Chargers

San Diego non si può considerare completamente soddisfatta del proprio Draft 2014.

I mali dei Bolts partono probabilmente dalla stagione scorsa con la qualificazione ai playoff ottenuta al cardiopalma nel corso dell’ultima giornata ed il successivo passaggio del turno contro i non irresistibilii Bengals, circostanze che hanno regalato come prima scelta ai Chargers una scomodissima pick #25.

Le need erano abbastanza definite: NG, CB (come praticamente tutte le squadre), OLB, WR, G e forse anche S. Decidendo di non fare trades al primo giro o non avendo potuto materialmente farne, considerato la grande necessità comune a tante squadre di migliorare il reparto defensive backs che ha fatto andar via al primo giro 4 cb’s che ha rischiato di far salire di valutazione prospetti di seconda fascia, i Chargers sono andati sul CB per la preoccupazione di non riuscire a portare materiale talentuoso a casa nel secondo giro. E’ così arrivato Jason Verrett (Pick #25, CB, Texas Christian, 5-10, 189). Riguardo Verrett, sono consapevole che era tra quelli da primo giro e sarebbe stato scelto molto più in alto se non fossero persistiti sul suo conto dubbi unicamente legati alle dimensioni. Purtroppo, resta il dato di fatto che spendendo una prima scelta per un CB ci si aspetti da lui di poterlo utilizzare contro i WR’s numero 1 avversari e quindi gli toccherà marcare quest’anno giocatori del calibro e del fisico di D. Thomas, L. Fitzgerald e C. Johnson tra gli altri. Verrett porta però in dotazione spiccate doti di velocista e capacità innate di difendere man to man in particolare gli slot avversari ed una buona dose di aggressività, caratteristiche che torneranno utili ad un reparto che lo scorso anno aveva davvero lasciato molto a desiderare come i dati statistici testimoniano.

 

Al secondo giro per un DE/OLB è stata effettuata una trade costosa: San Diego ha selezionato Jeremiah Attaochu (Round #2, Pick #50, OLB/DE, Georgia Tech, 6-3, 252) dando in cambio una seconda e una quarta scelta.

Il giocatore è di grande interesse. Porta velocità e aggressività in un altro reparto piuttosto asfittico lo scorso anno. Doti atletiche infinite e forse inesplorate da mettere al servizio della 34 di Pagano. Starà poi ai coaches affinare molti aspetti tecnici soprattutto se verrà usato come ovvio da OLB. In particolare, dovrà curare molto la capacità di coprire a uomo un tight end o un running back fuori dal backfield così come migliorare il suo backpedaling e la capacità di lettura nelle coperture a zona.

 

Al terzo giro Telesco ha selezionato una G che non pare ready-to-start, Chris Watt (Pick #89, OG, Notre Dame, 6-3, 310). Giocatore che ha speso la sua carriera giocando da guardia sinistra da titolare negli ultimi 3 anni e che ha giocato guardia destra al primo anno. Forte nel running game e con trascorsi di zone blocking ma che deve migliorare forse leggermente la stance per poter più rapidamente essere efficace sui second level blocks e sicuramente deve affinare le sua capacità in pass protection.

Manti Te’o ha fatto da Cicerone per la città all’ex compagno di squadra a Notre Dame tessendone da subito le lodi e Watt si è detto contento di ritrovarlo in maglia Bolts. Alcuni analisti pensano che possa riuscire a giocarsi il posto da titolare mentre altri non si spiegano la sua scelta al terzo giro che doveva forse essere spesa per un velocista offensivo, tipologia di giocatore che in quel momento era ancora disponibile.

Al quinto giro il NG monumentale Ryan Carrethers (Round #5, Pick #165, NT, Arkansas State, 6-1, 333) un run stopper considerato da molti un furto al quinto giro per le sue dimensioni ed anche per la discreta velocità rapportata al peso (5.54 sulle 40 yds). Preoccupa solo il fatto che possa rivelarsi monodimensionale e quindi giocatore da primi due down.

 

Al sesto giro un altro RB, Marion Grice (Round #6, Pick #201, Arizona State, 6-0, 207). Giocatore elusivo con un buona tecnica di corsa e innate capacità di ricezione fuori dal backfield. Detto questo: ci serviva? Sembra un buon completamento di un reparto però già molto affollato . La scelta però pare sia dovuta anche alla situazione contrattuale dei nostri RB’s dopo la prossima stagione soprattutto Woodhead e non ultimo per le sue capacità di ritornatore, reparto nel quale davvero necessitavamo di linfa fresca.

 

Al sesto un miniricevitore, Tevin Reese (Round #7, Pick #240, WR, Baylor, 5-10, 170). Per essere una “scommessa” da 7° giro, il suo arrivo è molto interessante per il sistema che San Diego gioca da un anno a questa parte. Indubbiamente i Chargers avevano bisogno di qualcosa nel reparto considerato che Alexander è andato e Floyd ritorna alla sua età da un bruttissimo infortunio al collo.

Tuttavia, ci si aspettava altra tipologia di giocatore magari più fisico e non così mingherlino anche perchè nella posizione di flanker e di slot eravamo già coperti con Royal e Woodhead. Reese però pare essere anche un buon ritornatore e per questo unitamente a Grice si giocherà un posto come ritornatore con il RB Williams e il WR Palmer acquisiti già qualche mese fa. Tra gli undrafted invece Breian Chancellor a North Texas era proprio kick returner di professione e Chris Davis di Auburn era punt returner anche se la famosa azione contro Alabama la mise a segno in un ritorno di field goal.

Tra gli undrafted di rilievo sembrano gli innesti della safety Alden Darby da Arizona State, compagno di Grice, il quale in carriera ha messo a segno più intercetti di Verrett. Il ragazzo ha solo un piccolo problema di altezza e di leggerezza ma è un grande talento che potrà tornarci molto utile in tutti gli special teams. Poi, da segnalare anche il DT Palepoi, il DE Underwood, il CB velocista Ducre oltre che il fratello di Joe Flacco, tight end 26enne con alle spalle una carriera da prima base nelle minor league dei Baltimore Orioles.

 

Intanto hanno avuto inizio i minicamp per i rookies al quale sono stati invitati anche ulteriori 10 giocatori: Gustave Benthin DL Western Oregon, Randy Greenwood DS John Carroll, Vaness Harris LB San Diego St., Andrew Maxwell QB Michigan St., Blake Oliaro LB Univ of San Diego, Brian Owusu DC Harvard, Devin Smith OL Purdue, Craig Watts OL West Texas A&M, Khalil Wilkes OC Stanford, Malcolm Willis DS Penn St. Non si sono però allenati Verrett che è ancora reduce da un’operazione alla spalla e Grice per un problema al piede mentre Reese è ancora impegnato per motivi accademici a Baylor.

Interessante quanto espresso da McCoy che considera questo primo appuntamento non solo un modo per far capire ai ragazzi con quali campioni si troveranno ad avere a che fare ogni giorno nel prossimo futuro quanto un modo per far capire loro che si trovano ad altro livello di gioco, livello che richiede un nuovo modo di essere allenati e di imparare le cose per potersi giocare una chance. McCoy e Telesco, riferendosi in particolare al lavoro per il draft hanno affermato che l’anno scorso è stato il caos mentre quest’anno un caos controllato…

Questo il quadro, quindi, che ha lasciato perplessi per alcune scelte.

Al primo round non sarei andato su un CB perché usciti i primi nomi che potranno fare la differenza sul serio (Gilbert, Dennard) il valore tende ad appiattirsi ed al secondo e forse al terzo giro si sarebbe trovato comunque qualcosa di interessante. Al primo sarebbe stato più utile andare su un WR come Marqise Lee e sistemare per i prossimi dieci anni il reparto dei ricevitori con Allen oppure andare su Kyle Van Noy per ritrovarsi un Olb capace e versatile in tutte le fasi del gioco oppure il DT Rashede Hageman o al limite Louis Nix o la G Su’a Filo.

Con Lee al primo, al secondo si sarebbe potuto optare per Stanley Jean-Baptiste o sul già citato Louis Nix che comunque difetta come rushatore. Non scegliendo Lee al primo ma Van Noy o Su’a Filo, si poteva al secondo prendere il CB o la NG e al terzo si poteva andare su Donte Moncrief come WR. Al quarto, DeAnthony Thomas se ne è andato alla 24 e per lui una mini trade l’avrei provata a fare se è vero che la parola d’ordine quest’anno deve essere velocità oppure avrei preso come CB Pierre Desir o Keith McGill prendendo un NG al secondo.

Il NG preso al quinto ci può stare per dare profondità ad un reparto davvero scarno ma gridano vendetta la perdita alla 23 e alla 24 di Murray e McCarron per iniziare a costruire un futuro per il post Rivers. Al sesto magari un pensiero al tackle Seantrel Henderson e al settimo un pensiero ad una safety da migliorare come Ahmad Dixon (un vero steal per Dallas) non fosse altro per evitare di prendere un altro RB ed un WR così sottodimensionato fisicamente.

Ma a monte di ciò resta il fatto che con altro ranking nel draft il quadro sarebbe stato rivoluzionato fortemente a nostro favore anche se qui ora sarebbe impossibile ipotizzarlo.

Domanda: San Diego si è rinforzata rispetto allo scorso anno o no? Io credo non del tutto e comunque non al punto da riuscire allo stato attuale a migliorare il risultato dello scorso anno che portò i Chargers in semifinale di conference. Ci si arrivò, giova ricordarlo all’ultima giornata strappando una vittoria coi denti a dimostrazione che c’erano in division squadre forti come Broncos poi finalisti e i Chiefs che finirono nettamente con un miglior record.

Ma cosa hanno fatto le squadre della nostra Division?

Broncos: tra gli altri hanno scelto Roby, Latimer e Barrow che potranno essere da subito un fattore per la squadra. Hanno preso Aqib Talib, DeMarcus Ware, T.J Ward, Emmanuel Sanders mentre hanno perso Eric Decker, Zane Beadles, Wesley Woodyard, Shaun Philips. Robert Ayers, Champ Bailey, Knoshown Moreno, Paris Lennon.

Chiefs: tra gli altri hanno scelto Ford, Gaines, D. Thomas e Murray oltre ad un tackle intrigante al settimo giro come Duvernay-Tardif. I primi due saranno starters, il terzo la sorpresa e il quarto il qb del futuro pronto ad entrare al primo scricchiolio di Smith. Hanno rilasciato e perso tra gli altri Dunta Robinson, Dexter McCluster, Brandon Albert, Geoff Schwarz, Jon Asamoah, Tyson Jackson, Quintin Demps, Kendrick Lewis, Derrell Powe.

Raiders: tra gli altri hanno scelto il miglior rushatore in Mack, poi Carr che potrebbe soffiare il posto a Schaub, Jackson che potrebbe partire titolare a guardia e Ellis a Dt ha le stesse chance così come McGill potrà essere la sorpresa nel reparto Cb. In free agency hanno preso Maurice Jones-Drew, Carlos Rogers, Matt Schaub, Kevin Boothe, James Jones, Antonio Smith, Lamarr Woodley, Donald Penn, Justin Tuck e hanno perso Mike Briesel, Jared Veldheer, Lamarr Houston, Tracy Porter, Jacoby Ford. Quindi, occhio ai Raiders.

Voto Draft: B-

Intriga la velocità di Verrett e Attaochu che porteranno una dimensione insolita nella nuova stagione. Intanto, va registrato come quest’anno non si sia andati col miglior giocatore disponibile ma con le needs, che essendo tante, hanno disperso e condizionato le scelte.

Verrett arriverà in un reparto deficitario che vede Wright come altro cb, poi l’esperienza di Marshall, l’incognita del neoacquisto Ghee dai Bengals finora troppo injury prone e che vede soprattutto il ritorno di Steve Williams da Cal che lo scorso anno appena scelto non ebbe modo di mettersi in mostra causa un brutto infortunio in pre-season. In molti e tra questi io, lo pronosticano come nickel back titolare

Attaochu, dovrebbe dare un senso alla nostra pass rush davvero inesistente lo scorso anno nella speranza che Ingram, dopo il brutto infortunio ed il recupero miracoloso, continui nei miglioramenti sperati in un reparto di LB’s di ottimo livello che vedrà il riconfermatissimo Butler in mezzo accanto a Te’o dal quale ci si aspetta il salto di qualità. In materia di pass rush, il ritorno in piena salute di Freeny dovrebbe essere un fattore.

Watt, pare furbo, sveglio e adatto ad un certo tipo di bloccaggio. Resta il dubbio se potrà costituire da subito un upgrade rispetto a Rinehart e a Clary che è ancora a rischio taglio.

Carrethers, invece arriva nel peggior reparto della squadra che vede come partente Lissemore. E’ giocatore che però fisicamente potrà tenere impegnati centro e guardie lasciando più liberi di muoversi i due ILB’s e questo è un aspetto positivo. Sicuramente, in passing situations e sui terzi down lascerà il posto a Reyes o addirittura a Liuget nei nickel package dove utilizzeremo in posizione di DE i vari Freeney, Ingram e lo stesso Attaochu.

Grice e Reese, come detto, non si spiegano come scelte relative al loro ruolo specifico per le ragioni dianzi spiegate ma potranno portare profondità e dare una dimensione finalmente vincente agli special teams come ritornatori.

Restano dubbi e perplessità ed alcuni buchi e a meno di novità nella second wave free agency in cui in tanti speriamo, c’è da augurarsi che Liuget e Reyes non abbiano mai un raffreddore, che il trio Lissemore- Geathers-Carrethers messi insieme facciano un buon nose guard, che Gilchrist e Addae imparino a giocare il ruolo a loro perora sconosciuto di safety, che Floyd ritorni quello di dieci anni fa, che D’Alessandris continui con la magia di far giocare in modo decente Clary e Dunlap e che preservi Hardwick in una campana, che Vincent Brown ritorni quello che sembrava essere due anni fa, che Rivers sia eterno.

Insomma, l’anno prossimo è un anno decisivo perchè alcuni giocatori importanti si stanno avviando sul viale del tramonto e per alcune situazioni contrattuali che emergeranno. Sarà un anno importante per capire se la strada imboccata è davvero quella giusta come in tanti credono, anno in cui avremo un nuovo offensive coordinator in Frank Reich riguardo al quale tutti sono curiosi di vedere quanto di suo aggiungerà al sistema vincente ed efficaci di Whisenhunt e in cui Pagano in difesa sarà chiamato a dimostrare le sue capacità considerati anche gli arrivi dal draft. Grandi cose ci si aspetta dal miglior arrivo via free agency e cioè Donald Brown che va a costituire con Mathews e Woodhead forse il miglior reparto running backs della lega.

Intanto, col calendario che aspetta i Chargers ed il rafforzamento delle altre squadre in division sarà dura ma in “Telesco we trust” e contiamo che ci abbia visto giusto come lo scorso anno.

GO CHARGERS !!!

Mario “CoachP”