NCAA: i College Football Playoff

I College Football Playoff saranno la grande novità del 2014, in NCAA.
Anni di lavoro per questa roba, teste su teste per generare due semifinali e una finale, caspita!

Ma andiamo con ordine. A partire in questa stagione, le prime quattro squadre del paese giocheranno in due partite di semifinale (1a contro 4a e 2a contro 3a) ed i vincitori si ritroveranno la settimana dopo a giocare per il titolo nazionale. Con il kickoff alla stagione di college football dietro l’angolo, è bene iniziare a familiarizzare con questo sistema che, purtroppo, ci è stato affibbiato

Quest’anno infatti per la prima volta un comitato di 13 persone compilerà un ranking di 25 squadre a partire metà stagione, tutte le settimane ed infine deciderà i playoff selezionando le quattro squadre che vi parteciperanno. Un bel passo in avanti dal BCS che aveva introdotto i ranking computerizzati per ridurre l’errore umano.
I padroni di casa di queste due gare di semifinale ruoteranno ogni anno tra sei delle più prestigiose gare di post-season del paese: Peach Bowl, Fiesta Bowl, Orange Bowl, Cotton Bowl, Rose Bowl e Sugar Bowl.
Quest’anno, le partite di semifinale saranno ospitate dal Rose Bowl e dal Sugar Bowl, che si terranno il giorno di Capodanno, così come gli altri quattro Bowl non scelti come semifinali, tra San Silvestro e Capodanno. Un totale di 36 ore di football che faranno imbestialire parecchie mogli e fidanzate…
Per il prossimo triennio, le semifinali saranno:

  • 2015 Rose/Sugar
  • 2016 Orange/Cotton
  • 2017 Peach/Fiesta

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La gara per il Titolo Nazionale verrà giocata altrove rispetto a questi sei siti, almeno una settimana dopo le semifinali. Le città interessate potranno presentare offerte per ospitare il gioco, simile al processo per il Super Bowl, giusto per fare cassa un altro po’.
L’AT&T Stadium di Arlington ospiterà il primo Championship il 12 gennaio 2015. Arizona lo ospiterà nel 2016 e Tampa, in Florida, nel 2017.

Tutto rose e fiori? Personalmente non credo lo sia, in fondo mettiamo in mano ad una giuria di esperti quello che dovrebbe essere deciso dal campo, ovvero il merito sportivo, peraltro con criteri vaghi e largamente per via equitativa. La giuria è così composta:

  • Jeff Long (presidente, AD di Arkansas, SEC)
  • Barry Alvarez (AD di Wisconsin, Big Ten)
  • Michael C. Gould (ex soprintendente dell’Air Force Academy)
  • Pat Haden (AD di USC, Pac-12)
  • Tom Jernstedt (ex-vicepresidente esecutivo della NCAA)
  • Oliver Luck (AD di West Virginia, Big 12)
  • zio Archie Manning
  • Tom Osborne (ex coach e AD di Nebraska, Big Ten)
  • Dan Radakovich (AD di Clemson, ACC)
  • Condoleezza Rice (pare per i trascorsi a Stanford, ma non credo come cheerleader)
  • Mike Tranghese (ex-commissioner della Big East, The American)
  • Steve Wieberg (ex reporter di USA Today)
  • Tyrone Willingham (ex coach di Stanford, Notre Dame e Washington)

Pare fosse stato interpellato anche Alfonso Signorini ma ha altri impegni.
Il gruppo è composto da cinque categorie di soggetti: le persone con esperienza come allenatori, studenti-atleti, amministratori, membri dei media e direttori atletici, con particolare attenzione a non rappresentare tutte le conference che fanno parte della FBS.

Quali sono le loro loro responsabilità? Classificare le migliori 25 squadre del paese settimanalmente e, infine, stabilire le partecipanti ai playoff a quattro squadre. Oltre ad assegnare le squadre ai quattro principali Bowl che non ospitano la semifinale. In base a cosa? Diciamo in base a tutto e a niente, in base ai soliti criteri che hanno fatto fiorire gli svariati poll che il sistema BCS aveva cercato di limitare abbinandoli a ranking computerizzati.

Non esistono criteri obbiettivi, sparisce qualsiasi barlume di oggettività, e tutto questo darà la stura a fiumi di parole ed inchiostro che faranno vendere giornali e guardare trasmissioni a riguardo. Ed a proposito di trasmissioni, ESPN farà la padrona di casa per tutta la procedura, sia trasmettendo semifinali e finale, sia trasmettendo la cerimonia di assegnazione dei quattro posti, sia trasmettendo gli altri quattro Bowl non sede di semifinale.

C’è gioia in NCAA, abbiamo finalmente un turno eliminatorio, ma da questo a chiamarli playoff, onestamente, ce ne passa.