San Antonio Raiders?… La ricerca di una casa per i Raiders continua…
Il giorno è il 18 luglio. Questa giornata passa in sordina, nessuno sa niente, ma dietro le quinte della bella San Antonio, Texas, sta avendo luogo un incontro importante. Mark Davis, proprietario degli Oakland Raiders, si trovava lì quasi per caso. Mentre stava presenziando alla cerimonia di introduzione di Cliff Branch (leggendario ricevitore dei Raiders) nella PVILCA, Henry Cisneros, ex sindaco di San Antonio e amico intimo di Davis, propone al figlio della leggenda un incontro con alcuni ufficiali cittadini per discutere di una possibile rilocazione della sua squadra.
I Raiders si trovano ad un possibile punto di svolta. Nel 2014 è scaduto il contratto che legava i Silver&Black alla città di Oakland e all’ormai fatiscente O.co Coliseum. Per prendere tempo, date probabilmente le ancora poche conoscenze di Mark Davis nell’ambiente, il consiglio della città è riuscita a strappare un ulteriore anno, potendo così contare su 12 lunghi mesi per poter arrivare ad un accordo e far restare i Raiders ad Oakland.
Il proprietario tuttavia ha messo in chiaro fin da subito che non ci sarebbero state ulteriori proroghe, e che si aspettava dei miglioramenti nelle trattative durante la Off-Season. Siamo ormai in Pre-Season, e acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, ma nessuna buona notizia al’orizzonte… anzi, proprio l’opposto.
La città di Oakland ha raggiunto un accordo con la squadra cittadina di baseball, gli Oakland Athletics, estendendo per altri 10 anni il contratto e rendendo sempre più difficile per la squadra di football restare a casa. 500 sono infatti i milioni che separano i Raiders dalla costruzione di un nuovo stadio (dato che il Coliseum non è più utilizzabile), ma la presenza degli A’s e la stipulazione di quel contratto sembra aver messo un punto sulla discussione.
Mark Davis quindi sta facendo ciò che è giusto fare: guardarsi attorno. Se da una parte ci sono le pressioni del Commissioner Roger Goodell per una condivisione del Levi’s Stadium a Santa Clara con il nemico d’oltre ponte (i San Francisco 49ers per i non addetti ai lavori), dall’altra rimane quella che è ancora l’opzione numero uno… la città degli angeli. San Antonio è solo un altro tassello che si aggiunge al puzzle. Il fatto che nel 2015 scada definitivamente la proroga conferisce, inoltre, la lussuosa possibilità per Davis di poter scegliere una nuova locazione, senza incorrere in alcuna penalità finanziaria.
Analizziamo adesso assieme quelli che sono i Pro e i Contro di ciascuna opzione:
OAKLAND:
PRO: La fan base della città è ormai costituita da decenni. Famosa in tutto il globo la Raider Nation si caratterizza per la passione che mette nella squadra. I Raiders non sono solo sport, sono uno stile di vita e come tale vanno celebrati. L’amore è così profondo che in tanti, residenti e non (Dr. Death in primis) hanno scritto e promosso petizioni per tenere la squadra a casa. Altro tassello importante sarà la costruzione del Ball Park, con uno stadio per gli A’s e, se dovessero trovare un accordo le due parti, uno per i Raiders con 50 mila posti e niente più campo in terra su cui giocare metà delle partite in casa.
CONTRO: Il consiglio cittadino è il vero freno alla questione. Dopo aver chiesto e ottenuto una proroga, le trattative si sono arenate ormai da mesi a detta di Davis, e l’estensione con gli A’s sommata alla mancanza di soldi per poter costruire il Ball Park riporta gli speranzosi con i piedi per terra a fare i conti con la dura realtà.
LOS ANGELES:
PRO: la città è alla disperata ricerca di un franchise NFL da poter ospitare in maniera duratura. Ha presentato un progetto molto accattivante di uno stadio da oltre 75 mila posti e pronto per essere costruito (i Raiders non dovrebbero mettere neanche un dollaro). Presenta una fan base già consolidata visto che ha ospitato i Raiders dal 1982 al 1994 (con dei Raiders campioni del Super Bowl nel 1983) e ha la possibilità di commercializzare il brand in modo da riempire lo stadio ogni domenica. Infine, è abbastanza vicina ad Oakland da poter richiamare anche i vecchi tifosi.
CONTRO: di contro ce ne sono ben pochi… anzi forse nessuno.
SAN ANTONIO:
PRO: San Antonio è una città grande, così grande da non far storcere il naso quando si parla del fatto che potrebbe ospitare un franchise. I fan degli Spurs accoglierebbero bene la nuova squadra (per quanto Jerry Jones affermi che il 97, 98, 99% di loro siano dei fedelissimi dei Cowboys). La cosa più importante è però che c’è interesse, un qualcosa che ad Oakland sembra mancare. Anche se solo temporaneamente sono comunque una ottima meta sul quale Davis potrebbe puntare.
CONTRO: Il Texas non è la California, quindi la fan base sarebbe comunque completamente da ricostruire (per quanto siano già abituati a indossare Nero e Argento alle partite). Il mercato di San Antonio è molto più piccolo di quello di Los Angeles quindi le opportunità non sono per nulla equiparabili, ma la cosa più importante riguarda l’Alamodome che non solo necessita di una messa a nuovo, ma anche di un “allargamento”, soprattutto per quanto riguarda le Luxury Suites, altrimenti dovrebbero costruirne uno tutto nuovo.
SANTA CLARA (CONDIVISIONE CON I 49ERS):
PRO: La lega lo desidera davvero tanto. Rimane una opzione buona se vista sotto la prospettiva di una “Casa Temporanea”, perché comunque è uno stadio nuovo, non troppo lontano da Oakland e che permetterebbe all’attuale fan base di poter comunque assistere alle partite.
CONTRO: Oltre alla più ovvia ragione del “condividere la casa con il tuo acerrimo nemico non è mai una buona idea”, esiste una limitazione che non in molti hanno considerato: i luxury seats. Quando i tifosi dei 9ers più abbienti hanno comprato il loro abbonamento per i luxury seats, non si sono solo aggiudicati il poter vedere i loro 49ers in casa, ma hanno comprato per migliaia di dollari il posto fisico. Questo vuol dire che qualsiasi evento ospitato dal Levi’s Stadium (che sia un concerto, un Bowl del College o qualsiasi altra cosa), il proprietario del posto potrà andarci… ad eccezione delle partite dei Raiders. Sì, perché nel momento in cui c’è una partita dei Raiders, quello stesso posto acquistato per migliaia di dollari dal ricco signore, sarà dato per meno di un centinaio di dollari al primo tifoso Silver&Balck in tenuta da partita. Una situazione che non verrebbe mai permesso dai 9ers. Questo, sommato poi alla NON volontà di Mark Davis di condividere la propria casa, lascia alla opzione di Santa Clara il tempo che trova
Concludendo posso dire che San Antonio non potrà mai rappresentare la vera alternativa ad Oakland, ma quello che probabilmente sta accadendo è che con la diffusione della notizia che i Raiders potrebbero traslocare proprio lì, ci sarebbe un grosso guadagno per entrambe le parti:
San Antonio manifesta la sua volontà di entrare nel circuito dell’NFL, ponendosi quindi tra le probabili città che potranno ospitare in un non lontano futuro un franchise (nuovo o vecchio che sia).
Mark Davis non solo ottiene la visibilità che tanto gli serviva per attirare l’attenzione di altre città (potendo quindi avere il lusso di poter scegliere il migliore offerente, cosa che gli A’s non hanno potuto fare), ma riesce anche a mettere fretta alla città di Oakland che sembra essersi adagiata troppo sugli allori considerando i Raiders ormai incatenati al O.Co Coliseum.