NFL 2014 Preview: Green Bay Packers
Oggi iniziamo l’analisi della NFC North, partendo dal team che l’anno scorso si è aggiudicato la Divisioni, i Green Bay Packers
Risultato 2013: 8-7-1, vittoria nella NFC North; sconfitta nel wild card game da San Francisco.
Head coach: Mike McCarthy (nona stagione)
Partenze chiave: James Jones (WR), Evan Dietrich-Smith (C), Jermichael Finley (TE)
Arrivi chiave : Julius Peppers (LB /DE), Ha Ha Clinton-Dix (S)
Una squadra che ha un anello e tre titoli consecutivi di division in quattro anni, è obbligata ad avere delle aspettative molto alte. Vincere la NFC Nord è un obiettivo per Green Bay, ma è l’obbiettivo minimo, che non ha lo stesso valore come per i Minnesota Vikings o i Detroit Lions: raggiungere i playoff e perdere al primo turno, se può lasciare la bocca amara a Cincinnati, figurarsi ai Packers, ma è esattamente quello che è successo nelle ultime tre stagioni.
In più, i record stagionali dalla vittoria del Super Bowl XLV per Green Bay sono stati 15-1 nel 2011, 11-5 nel 2012 e 8-7-1 lo scorso anno: i numeri certificano il problema. Anche se dovessero ripetersi in division, è probabile che alla fine si ritroverebbero in un matchup con Seattle o San Francisco nei playoff, come successo negli ultimi due anni, dove si sono infranti i sogni di gloria dei Green&Gold, se alla fine dei giochi i Packers si troveranno una delle due migliori squadre della NFC, la sensazione è che occorrerà una gara perfetta, ed un avversario un po’ distratto, per avanzare al Gran Ballo. E nel frattempo Aaron Rodgers avrà un anno in più, ripeto: Aaron Rodgers, non JaMarcus Russell.
Quando Rodgers si fratturò la clavicola sinistra nel primo quarto della nona partita della scorsa stagione, i Packers erano 5-2, quando Rodgers si rimise in sella dopo la convalescenza, lo score era 7-7-1, e solo a causa del fatto che Lions e Bears si erano autoflagellati con prestazioni indecenti, Green Bay fu in grado di arrivare al Soldier Field con la chance di vincere la division.
Difesa
Distogliendo gli occhi dalla questione quarterback backup, il problema è nato da una difesa che non ha aiutato a raccogliere più di due vittorie in un percorso lungo otto partite: Green Bay ha giocato cinque partite nel mese di novembre 2013 e non ne ha vinta una. Anche se c’erano Seneca, Scott e Matt, manco parenti di Rodgers, una buona difesa, una difesa motivata, una difesa che si carica sulle spalle una squadra che in altri reparti soffre, avrebbe trovato il modo di radunare almeno una grande prestazione in quel lasso di tempo e ottenere, non dico un filotto, ma UNA vittoria.
In totale, i Packers hanno finito la stagione 2013 al 25esimo posto in yarde concesse e al 24esimo in punti consentiti. Green Bay spera di aver trovato le risposte a questi guai facendo una rara operazione, per lo stile della squadra, ovvero andando a pescare nella FA la firma di Julius Peppers, 34enne, che non sembra essere quello che era una volta, ma che si carica della responsabilità di aiutare e guidare la difesa dei Packers.
Green Bay non conta esclusivamente su Peppers per fare la differenza. Se c’è una “morale” nella stagione appena trascorsa, è che la pletora di ragazzi giovani, undrafted e di belle speranze che Green Bay ha fatto giocare, non può far fronte alla mancanza di un giocatore come il suo QB. Il front office ha ascoltato il consiglio del cornerback Tramon Williams che affermava come ci fosse bisogno di più giocatori veterani, aprendo finalmente i cordoni della borsa. Peppers e Letroy Guion, il cornerback molto ben pagato Sam Shields (quattro anni, 39 milioni) nonchè quel ciccione indolente di BJ Raji e Mike Neal sono tutte mosse che sulla carta devono aiutare Green Bay a vincere subito.
Il coordinatore difensivo Dom Capers, bersaglio di ferocissimi commenti tra cui anche i miei personali, sta modificando il suo schema, aggiungendo la elephant position (di cui Peppers sarà una parte). L’obiettivo è quello di poter schierare in campo i migliori 11 giocatori difensivi disponibili, e se questo riduce la pressione su Clay Matthews, si tratta di una situazione positiva per i Packers.
Sulla carta, quindi, la difesa di Green Bay è migliore di quello che era la scorsa stagione. Tuttavia, ci sono così tante variabili con questo gruppo difensivo, che questa valutazione potrebbe essere rivoltata totalmente.
Matthews ha subito la frattura “significativa” del pollice per due volte la scorsa stagione, entrambe delle quali generate mentre effettuava un sack. L’uso di un tutore proteggerà quella zona, ma Matthews dovrà dimostrare che si fida di sé stesso abbastanza per usare le mani al 100% senza il timore di un altro guaio. Peppers potrebbe alla fine essere soprattutto uno spauracchio difensivo: per il nome e per la reputazione, è una grossa minaccia da neutralizzare per gli OC avversari, ma cosa succede se un infortunio si abbatte sul veterano di quell’età o se il declino che ha mostrato nella scorsa stagione prende una curva più accentuata? Succede che GB si ritroverà di nuovo con una banda di ragazzetti e poca autorevolezza, mescolata ad un coordinatore difensivo ogni anno sempre più impopolare tra i tifosi.
Il linebacker interno non è certo una posizione consolidata a Green Bay con i veterani AJ Hawk e Brad Jones che non possono essere la tipologia di giocatore dirompente nel backfield. Il settore delle safety deve mostrare un miglioramento drastico rispetto la scorsa stagione con il nuovo trio di Morgan Burnett, Micah Hyde e Ha’Sean Clinton-Dix. Datone Jones o qualche altro Defensive End ha bisogno di formare un duo efficace con Mike Daniels, e BJ Raji ha bisogno di svestire i panni dell’omino Michelin in preda all’altrui volontà.
Può la difesa, con tutti questi punti interrogativi, giocare abbastanza bene per sostenere quello che dovrebbe ancora una volta essere un attacco tra i più prolifici della NFL girando intorno alle doti straordinarie del quarterback Aaron Rodgers? Il reparto difensivo appare migliore e più profondo rispetto alle stagioni recenti grazie alle manovre dette sopra, ma sopra tutto, sarà lo spirito con cui giocherà questo reparto a determinare molta parte delle sorti dei verdeoro.
Attacco
In attacco, le note sono ben diverse. Sarebbe quasi impossibile per qualsiasi rookie di avere un impatto su un team come quello che Lacy ha avuto a Green Bay, la scorsa stagione. Lacy ha cambiato il modo in cui le difese avversarie affrontavano il Game Plan per Green Bay.
Per almeno un lustro, i Packers hanno pianificato un attacco unidimensionale, con punte di unidimensionalità veramente ridicole. Rodgers è statoMVP tagliando le difese pur non avendo alcuna minaccia reale nel backfield, ma dal 2012 ha subito le modifiche negli schemi difensivi dei team avversari, perdendo efficacia, specialmente contro le accoppiate profonde a safety. Lacy, da rookie, ha instillato la paura di corse profonde nella difesa contro Green Bay con il suo tipo di fisicità e il suo particolare stile nella corsa, infliggendo danni morali ai tacklers in arrivo e presentandosi spesso in anticipo nel machup.
Correndo per 1.178 yard e segnando 11 touchdown, Lacy è stato in grado di mettere insieme questi numeri nonostante abbia giocato con una linea spesso incapace di creare i giusti varchi, senza backup veramente validi a farlo rifiatare (Harris e Franklin fuori tutta la stagione), e con solo sei partite intere con Rodgers. Se Lacy migliora nella sua seconda stagione in NFL, con l’augurio che il gameplan non preveda situazioni demenziali viste l’anno scorso, ed ha il vantaggio di essere vicino a Rodgers per 16 partite, questa doppia minaccia nell’attacco di Green Bay potrebbe essere una chiave per fare tanti, tanti punti.
Rodgers e Lacy in attacco, ma un altro giocatore che può diventare fondamentale per Green Bay nel 2014 è il wide receiver Jarrett Boykin.
Due anni fa, Jarrett Boykin era un rookie undrafted che era stato appena tagliato dai Jacksonville Jaguars dopo pochi giorni. Quando arrivò a Green Bay, Boykin faticò per rimanere a roster, ma le sue grandi mani, la sua grande velocità e rapidità di esecuzione nello spot gli hanno fatto guadagnare la sesta posizione nella depth chart dei ricevitori, dietro giocatori del calibro di Greg Jennings, Jordy Nelson, Randall Cobb, James Jones e Donald Driver. Come ci si aspetterebbe, data la lista dei giocatori davanti a lui, Boykin ha contribuito con sole cinque ricezioni per 27 yard, da rookie.
La scorsa stagione, però, con Driver in pensione, Jennings a Minnesota e Cobb infotunato, Boykin avuto la possibilità di mostrare le sue capacità ed ha fatto un grande lavoro in ricezione con 681 yard.
Ora, Boykin è il terzo in rango dopo che la squadra ha perso James Jones nella FA. Con il modo in cui Rodgers piazza la palla, Boykin potrebbe facilmente superare la sua produzione del 2013. Se Rodgers è in grado di trasformare qualsiasi medio ricevitore in uno d’elite, c’è da chiedersi cosa possa combinare Boykin che il suo massimo di carriera (112 yard) l’ha fatto quando a lanciare c’erano Scott Tolzien e Seneca Wallace.
Infine, una parola sul reparto TE frustrato dall’infortunio serissimo capitato a Finley l’anno scorso contro Cleveland: quest’anno tornerà a pieno regime Brandon Bostick, cercherà di trovare conferme Andrew Quarless, onesto nel ruolo nel 2013, mentre si cercano qualità e voglia nei due principali rookie, Richard Rodgers, e l’undrafted Colt Lyerla, arrivato da Oregon con pessima fama, che ha lavorato bene in questa primavera ma che, purtroppo, sarà costretto ai box per un infortunio al ginocchio.