RGIII: Vince Young 2.0?

È stato un top five pick al Draft dopo una pluripremiata carriera NCAA in Texas. Ha emozionato nella sua stagione da rookie e si è portato a casa il premio di Offensive Rookie of the Year. Un infortunio al ginocchio l’ha spinto in un angolo. Di chi sto parlando? RGIII?Think again. Sto parlando di Vince Young. Ma andiamo con ordine.

New York, NFL Draft 2012. I Washington Redskins scambiano la loro scelta al primo round (6th overall), quella del secondo (39th overall), più le scelte al primo giro del Draft 2013 e 2014, per la seconda scelta overall dei St.Louis Rams, con la quale selezionano Robert Griffin III, quarterback, Baylor. Vincitore dell’Heisman Trophy alla sua ultima stagione collegiale, Griffin era, al momento del Draft, uno dei prospetti più attesi dell’ultimo decennio e proprio per questo il prezzo pagato dalla squadra di Dan Snyder per selezionarlo fu così alto. Il giovane ragazzo con la passione per le calze dei supereroi ha però, nella sua prima stagione, ripagato la fiducia risposta in lui con una spettacolare stagione che ha portato Washington ai playoff dopo una lunga assenza. Nel Divisional Round di quell’anno ha però aggravato uno stiramento al legamento crociato anteriore del ginocchio destro rimediato in regular season, rompendo sia l’anteriore che il collaterale e, da quel momento, non è più sembrato lo stesso. Infatti la sua sophomore season è stata anemica, l’infortunio subito non gli permetteva più di correre liberamente, portando alla luce i suoi limiti come “pocket passer” e i Redskins a un record di 3-10, per poi essere benchato da Coach Shanahan per prevenire il rischio di infortuni nelle inutili ultime tre partite di stagione. In questa preseason Griffin ha però continuato a deludere le aspettative, risultando inefficace (13/20 141yds 0TD 2INT  7rush 27 yds). Arrivati a questo punto mi è venuto da chiedermi: dove ho già visto una storia simile? Ed eccoci tornare a Vince Young.

Young, uscente dalla University of Texas, venne draftato nel Draft 2006 dai Tennessee Titans con la terza scelta overall, dopo una delle carriere collegiali migliori di sempre. Aveva però problemi di meccanica di lancio e footwork, anche se le sue doti fisiche e atletiche e un pedigree collegiale di quel livello facevano ben sperare. La stagione da rookie fu conclusa con un record da starter di 8-5 e con il premio di Offensive Rookie of the Year. Ma cerchiamo di mettere le cose in prospettiva:

GS Cmp Att Cmp% Yds TD INT YPA Rat Rec
Vince Young 13 184 357 51,5 2199 12 13 6,1 66,7 8-5
Robert Griffin III 15 258 393 65,6 3200 20 5 8,1 102,4 9-6

Mentre le rushing stats nelle loro rispettive rookie season si assomigliano molto, c’è una considerevole differenza tra i due nel passing game. È però da precisare il fatto che Griffin aveva diretto un pro-style offense a Baylor, mentre Young arrivava dalla spread offense di Mack Brown, dove giocava quasi esclusivamente dalla shotgun. Inoltre Vince Young torreggiava at 6’5” 235lbs con una struttura fisica massiccia, Griffin presenta invece un fisico più “modesto” at 6’2” 220lbs e soprattutto con una struttura più da velocista che da giocatore di football. Avanziamo velocemente al Griffin post-infortunio e compariamo di nuovo i due, questa volta nella loro sophomore season:

GS Cmp Att Cmp% Yds TD INT YPA Rat Rec
Vince Young 15 238 382 62,3 2546 9 17 6,7 71,1 9-6
Robert Griffin III 13 274 456 60,1 3203 16 12 7 82,2 3-10

Ancora una volta le rushing stats si assomigliano molto, per entrambi i giocatori sono infatti state praticamente dimezzate (Young segnò però 3 TD contro gli 0 di RGIII). La sorpresa sono però le passing stats. Come si può vedere mentre Young registrò una crescita passando al suo secondo anno da professionista, Griffin ha subito un involuzione , lanciando più del doppio degli intercetti registrando un abbassamento del passer rating di ben 20 punti, per non parlare della statistica più importante: le vittorie.

La stagione 2007 dei Titans terminò però con una sconfitta per 17-6 per mano dei San Diego Chargers alle Wildcard, partita nella quale Young fu un non-factor (16/29 138yds 0TD 1INT). Questo lasciò l’amaro in bocca a Jeff Fisher (allora Head Coach in Tennessee), cosa che si fece subito vedere la stagione successiva. Durante la prima partita della stagione 2008 contro i Jacksonville Jaguars infatti Young subì un lieve infortunio al ginocchio e fu sostituito dal veterano Kerry Collins, per poi non vedere più il campo per tutta la stagione (tranne che per l’ultima partita della stagione, nella quale i Titans riposarono i loro starters avendo già ottenuto il #1 seed della AFC). Young riuscì poi la stagione successiva a riprendersi il posto da titolare grazie alla pressioni dell’owner Bud Adams dopo un disastroso inizio di stagione di Kerry Collins (i Titans partirono 0-6) e cavalcò la 2000 yards season di Chris Johnson, per andare a guadagnare un record da starter di 8-2. L’anno successivo, dopo aver cominciato la stagione 4-5, Young ebbe un pesante litigio con Coach Fisher e non tirò mai più un pallone con la maglia di Tennessee. Da li in poi trovò un lavoro come backup quarterback di Michael Vick a Philadelphia per un anno, girovagò quindi i training camp NFL senza fortuna, per poi ritirarsi questa estate.

Ma torniamo al presente. RGIII, dopo una stagione 2013 deludente e questa pre-season estremamente sottotono, si trova in una posizione difficile.  Molti cominciano a domandarsi se sarà mai nuovamente il record-setting quarterback che era al college e da rookie o se l’infortunio ha segnato l’inizio di una parabola discendente. Kirk Cousins, il Kerry Collins della situazione (che ha però 26 anni e non 35), a differenza di Griffin, ha brillato in questa pre-season e potrebbe spingere per lo starting job in caso di un inizio di stagione sotto le aspettative. Queste condizioni sono simili a quelle precedenti la stagione 2008 di Vince Young, che non forse non ha potuto svilupparsi come quarterback a causa della pressione di performare da subito. A meno di infortuni importanti, difficilmente Griffin subirà un declino così veloce e punitivo come quello di Young ma ne corre certamente il rischio e la pressione sarà più pesante che mai. Riuscirà a gestirla in modo ottimale e tornare ad essere il franchise quarterback che era nel suo anno da rookie oppure soccomberà al mondo senza pietà che è l’NFL?