La Mannaia Tracia #0

Iniziamo oggi una rubrica settimanale si puro opinionismo, confidiamo di far partire tantissimi flame, controversie, discussioni, litigi, battaglie di palle di neve o pomodori. Se ne occuperà il nostro nuovo collaboratore Manuel Tracia, responsabile del gruppo facebook Spazio NFL.

 

down Richard Jennings

Tra i giocatori che si sono messi in mostra in questa (fin troppo) lunga preseason voglio segnalare l’ex Raiders Rashard Jennings. L’ex settimo giro di Jacksonville cresciuto all’ombra di Maurice Jones-Drew, e poi sostituito proprio da quest’ultimo nella franchigia californiana in questa offseason, aveva lasciato Oakland senza troppi rimpianti nonostante i personali in yard e TD e ben 8 presenze da titolare. Arrivato alla corte di Tom Coughlin come secondo runningback, dopo l’infortunio accorso al giovane David Wilson si è aperta la possibilità per lui di diventare il RB #1 in quel di NY e ha risposto pronto all’appello fornendo prestazioni di qualità, finendo con 6.1 yard di portata media e 1 TD. Certo le portate sono state solo 35 ma i segnali positivi ci sono, e dopo la brutta stagione per il gioco aereo dei Giants nel 2013 potrebbe essere la chiave tattica per togliere pressione dalle mani di Eli Manning. 29 anni sono tanti e non pare essere lui il futuro della franchigia ma come investimento a breve termine potrebbe dare i suoi preziosi frutti.

down Jimmy Garappolo

Tra i tanti rookie che si sono distinti in questo mese (Clowney, Bortles, Bridgwater…) vogliamo spezzare una lancia in favore di Jimmy Garappolo. Ci aspettava in realtà già abbastanza dall’ex Eastern Illinois che è stato selezionato al secondo giro (62esima chiamata) allo scorso draft, e le sue prestazioni sono più una preziosa conferma che una sorpresa. Ma era dal 1993 – con Drew Bledsoe – che New England non selezionava un QB così in alto, e l’ex Panthers non solo ha confermato le attese ma ha anzi bruciato le tappe. Ha fin da subito mostrato feeling con il gioco a questi livelli, buona gestione del ritmo e un upside ben maggiore di quel Ryan Mallett che sembrava designato ad essere l’erede di Tom Brady. Sono bastate 4 prove di livello per spedire Mallett ai Texans (in cambio di un sesto giro) e a prenotarsi come the next big thing in New England, spazzando i dubbi legati alla sua esperienza nella non troppo competitiva FCS.

down Johnny Football mania.

Che ne dicano gli elitari conoscitori di football giocato, Manziel contribuisce inevitabilmente ad alimentare il gusto folkloristico di questa lega. Qualche anno fa era stata l’ora di Tebow, mentre adesso è quella di Johnny Football che nel bene o nel male è diventato un personaggio di spicco – aspettando di vederlo in campo, magari nel 2015) nel panorama sportivo. Non potrei pensare ad una NFL senza questi personaggi, come non potrei pensare ad una NBA senza Ron Artest o Shaquille O’Neal. Certo è che la sovraesposizione mediatica a volte rischia di spostare di troppo il focus dal campo giocato, riempiendo il palinsesto di contenuti di dubbia qualità e utilità. Ma tra meno di una settimana sarà il campo a parlare. Per chi giocherà almeno

down End Career Injuries

Sappiamo che un grande lavoro si sta facendo in NFL per evitare traumi gravi e conseguenti infortuni. Ogni anno il regolamento cambia, alcune giocate potenzialmente pericolose vengono vietate – non senza polemiche – ma questo purtroppo non garantisce comunque nulla. Anche quest’anno tra offseason e preseason infatti parecchi giocatori hanno dovuto dare l’addio al football giocato. Si sa il runningback è il ruolo meno longevo nel football, dovendo ogni singolo snap a lottare contro DL e LB. Ma ben 3 RB sono stati fermati in queste settimane da brutti infortuni a partire dal RB dei Giants David Wilson, che sarebbe dovuto partire titolare per la squadra di NY quest’anno prima che un infortunio al collo mettesse fine alla sua carriera. Prima di lui un altro RB, Jonathan Franklin. L’ex UCLA era reduce da una prima stagione ai Packers in cui era stato oscurato dalla grande stagione dell’altro rookie Eddie Lacy. Il nativo di LA aveva però mostrato qualità e quantità nella sua carriera collegiale battendo il record per yard corse (e fissandolo a 4,369) dell’ateneo. Mentre è invece notizia di qualche giorno che il rb ex Steelers Isaac Redman, dopo l’infortunio subito all’inizio della passata stagione e mesi di esami e visite specialistiche, ha dovuto appendere definitivamente le scarpette al chiodo. Ma non solo runningback purtroppo, infatti si aggiunge alla triste lista anche il LB dei Cowboys DeVonte Holloman dopo uno scontro nel match di preseason contro i Baltimore Ravens. Per i fan di lunga data le notizie di questi infortuni spesso scivolano addosso. Ma fa sempre riflettere quando giovani giocatori che hanno passato tutta la loro vita con l’ovale in mano e non hanno ancora espresso il loro potenziale tra i professionisti sono costretti al ritiro anzitempo. E di come possa essere al tempo stesso meraviglioso e crudele questo sport.

downLa lunga, noiosa, inutile ed ancora lunga Preseason

Non vorrei sminuire l’importanza di queste gare per la definizione di roster e depth chart ma quattro gare, in cui titolari scendono in campo a singhiozzo e dove fanno finta di giocare per non rivelare giochi e strategie, sono troppe anche per chi è in astinenza da football giocato. Spostare l’ultima di preseason ed allungando così di una gara la regular season potrebbe essere un buon compromesso, visto che sono anni che il commissioner spinge per l’allungamento del calendario senza successo.

 

downIl taglio di Giorgio Tavecchio

Il taglio di Giorgio Tavecchio, che prima ha perso la competizione con il settimo giro dei Lions Freese e poi si è fatto scaricare – ma qui più a ragione visto la presenza di una leggenda come Janikowski – dai Raiders, grida vendetta. Non ha una potenza di gamba da primo della classe ma visto i kicker che giocano in NFL si sarebbe meritato una occasione vera. Purtroppo i posti nel ruolo in NFL sono limitati e a volte è più questione di trovarsi nella squadra giusta nel momento giusto – e ci era andato vicino quando affiancò l’ormai veterano Akers prima e un ormai mediocre Cosby dopo – che di qualità personale. Peccato che il primo avesse ancora qualche cartucce da spararsi (compreso un 62 yard..) in quel di SF e che l’esperienza di Cosby agli occhi del coaching staff di Green Bay abbia comunque prevalso sulla inesperienza di Tavecchio.
Più passano le offseason e più le chance di una vera avventura in NFL purtroppo si affievoliscono. Ed è un peccato perché i Lions sembravano esattamente l’occasione giusta. Una squadra con un dome coperto – per limitare i problemi di potenza – e una competizione con un rookie. Come sempre facciamo un in bocca al lupo al buon Giorgio sperando di ritrovarlo in un 53 man roster tra un anno. O anche meno.