Season Opener: Miami Dolphins vs New England Patriots
L’anno scorso contro i Miami Dolphins ne abbiamo vinta una su due. Quella in casa, per 27 a 17.
I Patriots è da dieci anni che vincono la loro partita inaugurale, ma quest’anno contro i Dolphins sarà tutt’altro che facile perché daranno il massimo per dare prova di essere competitivi per il titolo di campioni della AFC East.
Bill Belichick, da quando è diventato HC dei Patriots ha perso solo tre volte la sua Season opener (2000, 201, 2003), ciò significa che Tom Brady solo una volta l’ha persa come starter (il disastroso 31 a 0 contro i Bills), segnando così un record ancora imbattuto nella lega (11-1).
A Miami i Patriots sono arrivati con diversi infortunati e due pilastri dell’attacco, Tom Brady e Rob Gronkowsky, al 50% della loro potenza. I Patriots che non toccheranno il campo di gioco in questa settimana di aperture sono: Josh Kline (OL) and Bryan Stork (OL); Michael Buchanan (DL) e Chris Jones (DL); Darius Fleming (LB); James White (RB); Aaron Dobson (WR).
IL MATCH:
La partita inzia in salita per New England. Dopo un primo drive deludente, appena due minuti dopo il fischio di inizio Brady lancia un’incompleto verso Gronkowsky, al quale segue, o meglio ci ha provato Allen, un punt, che invece di allontanare la palla il più possibile dalla propria endzone la lancia addosso a J. Trusnik (OLB) dei Miami, che ripartono dalle 15 yard dei Patriots. Per la seconda volta aggiungerei, dato che l’aveva già fatto anche contro i Panthers nella seconda partita di preseason. Senza attendere troppo, al minuto 11.52 Tannehill con una shotgun lancia Miller verso il touchdown più l’extrapoint. Dolphins 7 Patriots 0.
Touchback e si riparte all’attacco. Brady sembra inizi a prendere il ritmo e dopo una serie di buoni lanci a Edelman, Vereen e Ridley New England si porta sulle 31 yard di Miami. Qui viene lanciata la prima flag della partita per defensive holding di Miami da parte di D. Ellerbe che sposta l’attacco dei Patriots di 6 yard più vicino alla endzone di Miami. Penalità che faranno da padrone in questo match, 9 per New England che gli costeranno 100 yard e 4 per 26 yard per i Dolphins. A 5 minuti e poco più dalla fine del primo quarto arriva un touchdown anche in casa Patriots con un’azione in play action di Shane Vereen che si allunga nella mischia portando l’ovale in touchdown. Gostowsky realizza l’extrapoint.
Il primo quarto si conclude con un time out chiamato da Miami a poco meno di quattro minuti dalla fine, un fumble su Wallace recuperato da Jerod Mayo, tre lanci incompleti di Brady di cui uno in endzone per Gronkowsky imprendibile, l’infortunio di Ellerbe, una penalità per New England per face mask (15 yard) di Wendell. Prima che l’arbitro fischi Gostowsky dalle 47 yard segna un field goal goal portando i patriots in vantaggio. Dieci a sette per la franchigia di Boston.
Il secondo quarto inizia con un bel intercetto di Alfonzo Dennard sulle 6 yard proprie. E Tom Brady prima di segnare il suo secondo touchdown, che sembra rincuorare Bill Belichick sulla condizione fisica del suo quarterback, lancia tre incompleti (Gronkowsky, Vereen, Edelman). A poco più del secondo tempo, appunto, arriva il secondo touchdown, siglato dal numero #87 Rob Gronkowski. Dei tre il mio preferito, perché si è vista l’intesa che c’è sempre stata tra i due, dove ognuno si è mosso con il giusto tempismo. Quindi Patriots 17 Miami 7. Touchback.
Si riparte dalle 20 yard di Miami, e con un’ottima azione di corsa Moreno avanza di 15 yard, portandosi sulle 35 yard avversarie. Giocatore da tenere d’occhio nella seconda metà della partita. Anche Tannehill lancia un incompleto e nel down successivo a 2 & 10 sulle 47 yard di Miami c’è un fumble di L. Milliner recuperato da Darrelle Revis sulle 34 yard di New England. Fuori l’attacco di Miami e dentro quello di Brady e soci, giusto per lanciare due incompleti e ridare la palla alla squadra avversaria con un punt che l’allontana sulle 25 di Miami, ricevuta da Landry. Ma anche la squadra di casa riesce a mettere a segno solo 3 punti con un field goal segnato da Sturgis; perché a parte i 4 incompleti lanciati da Tannehill e la serie di penalità su New England e una su Miami, si arriva all’intervallo con un risultato non tanto lontano da quello dal quale si era partiti all’inizio del secondo quarto. Venti a Dieci per gli ospiti, grazie ad un field goal a 10 secondi dalla fine di Gostowsky.
Preparatevi perché Brady è tornato…si per tirare altri incompleti e farsi sackare quattro volte. Ma purtroppo è così quando hai la tasca bucata e sei perennemente sotto pressione in ogni azione. Se non li conoscete, be in questa seconda metà di gioco avrete modo di conoscerli, sto parlando del Rb di Miami Knowshon Moreno ed il Wr Mike Wallace, in parte autori della sconfitta dei Patriots.
Dunque, proprio per partire con il piede giusto, il terzo quarto inizia con una penalità di 5 yard per Offside on free kick. Cinque yard che ci saremmo potuti risparmiare, a parer mio. Il terzo quarto è dominato per il 90% dall’attacco di Miami. Dopo un’altra penalità, questa volta da 15 yard, segnata a carico di Chandler Jones per Roughing the passer su Wallace, Miami segna tre punti con un field goal (C. Sturgis) dopo un drive lungo. Passiamo quindi a 20 a 13, arrivando ad essere distaccati da un solo touchdown.
Entra l’attacco dei Patriots che a 2 & 8, non so per quale ragione, pensa che le 34 yard proprie siano il posto ideale per schiacciare un pisolino, infatti Tom Brady senza neanche troppi complimenti subisce un sack da Louis Delmas appena arrivato da Detroit. Il drive successivo di Miami sarà solo ed esclusivamente opera di Moreno e Wallace, ovvio con la regia di Tannehill che li lancia verso la endzone down dopo down. Appare inevitabile, dunque, il touchdown di Wallace che scatta in endzone ricevendo un passaggio che sembra telecomandato da quanto è perfetto. Ormai siamo pari.
Noi, al contrario conquistiamo un 3 & out un’altra penalità firmata Gronkowsky, l’infortunio di Sebastian Vollmer, come se la OL dei Ptriots già godesse di ottima salute, ed il secondo sack su Brady da parte del rookie free agent Chris McCain. Finisce così il terzo quarto.
Finalmente siamo arrivati all’ultimo quarto. Anche in quest’ultima fase di gioco le cose per New England non cambiamo, vengono lanciati un sacco di incompleti, soprattutto nei two minute warning dove si arriva addirittura a quota sette incompleti di cui 5 di fila. E per condire bene il tutto altri due sack e penalità per pass interference. Unica “nota positiva” in questo quarto il sack di Jerod Mayo sul QB di Miami, ma poco conta però, perché New England rimane a 20 mentre Moreno fa scrivere il suo nome affianco a quello di Wallace che ha fatto touchdown nel terzo quarto. Quindi 7 punti del touchdown più tre punti del field goal realizzato a poco meno di minuti dalla fine, Miami lascia indietro New England volando a 33 punti.
A mio modesto parere se dovessi descrivere le prestazioni dei Patriots con una curva, userei quella gaussiana perché nella prima metà di gioco l’attacco è andato crescendo facendo girare bene la palla e Gronkowsky, Edelman, Vereen e Brady ci hanno giocato come ci hanno abituato. Infatti la loro produttività si è fermata con l’intervallo, poi il collasso. La OL faceva acqua da tutte le parti e per questo la ringraziamo dei quattro sack su Brady continuamente sotto pressione. Io non seguo da tantissimo il football americano ma non penso abbia mai lanciato così tanti incompleti in una partita, anche se è vero che le sue statistiche sono scese da qualche stagione a questa parte. Fremevo, nel vedere Darrelle, spadroneggiare sulla sua Revi’s Island, ma invece Wallace e l’attacco di Miami gli ha dato filo da torcere. Unico paladino della difesa Jerod Mayo che ha messo a segno l’unico sack su Tannehill.
A Domenica prossima.