L’ULTIMO DEI NEURONI (BLU)
Illudersi fa male al fegato.
Demoralizzarsi, peggio.
Quindi mi godo la cancellazione dello 0 sotto la lettera W e cerco di contestualizzare. Prima le cose andavano male ma sapevo che si era in fase di cambiamento, e i cambiamenti non sono mai indolori. Un po’ storcevo la bocca, ma è naturale. Depresso? No, consapevole piuttosto, e guardavo avanti. Oggi va meglio, molto, e ciò mi autorizza a essere euforico? No, solo più consapevole di prima quanto al fatto che sarà una stagione di assestamento e di inevitabili alti e bassi, e dato che negli ultimi anni noi tifosi Blue abbiamo spesso preso l’ascensore per i piani bassi, siamo vaccinati e pazienti.
1) Per una volta comincio da lui, l’accusato principale degli ultimi anni, il capro espiatorio per ogni cosa dato che è quello più in vista: Eli. La progressione circa la qualità del suo gioco è sotto gli occhi di tutti. Dall’inizio della stagione, anche se siamo solo alla terza, le sue statistiche sono sempre migliorate e domenica non ha quasi sbagliato nulla (e zero intercetti, un miracolo). Se lui gioca, se gestisce con sicurezza il nuovo sistema e se è supportato, allora i compagni lo seguono perché sanno cosa può dare. Non più sbracciate senza arte né parte, ma un gioco solido e ottimamente gestito. Ma quand’è che il suo rendimento ha iniziato a crescere?
2) Guarda caso, da quando la OL ha iniziato a non assomigliare più a una diga di panna montata. Sembra incredibile viste le assenze e i giocatori fuori ruolo, ma da un paio di domeniche Eli ha quel secondo e mezzo in più, se non due, che occorre per gestire il gioco, e oltre alla pass protection anche il gioco di corse ne sta beneficiando, e non contro una difesa qualsiasi, perché di certo Houston non è composta da signorine in giro per lo shopping. Certo, tutto è da verificare nei prossimi appuntamenti, ma se anche Beatty sta giocando bene…
3) Lo dico da un po’: se gli schemi funzionano e ognuno fa la sua parte, Beckam jr può curarsi in pace. Il reparto WR da due partite sta dimostrando di poter dire la sua. Ancora qualche drop, un timing che può migliorare, ma ciò vale per ogni reparto e solo col lavoro si va avanti. Finalmente abbiamo visto un Cruz in grado di usare gli spazi fra le linee come sa e portare a casa un TD (con magia annessa) che mancava davvero da troppo tempo (ma solo a me è sembrato un po’ lento nella sgroppata dopo la prima ricezione?), un Randle solido e Parker che conferma quanto di buono fatto vedere in preseason. Del resto mai per un istante ho creduto che fossero diventati tutti brocchi da un anno all’altro.
4) E la sorpresa maggiore, forse, arriva dai TE. Intendiamoci, non abbiamo tra le mani uno Shockey (lacrimuccia di prammatica) fatto in casa, ma un Donnell che ancora una volta si dimostra solido e affidabile (andiamo, sul fumble lo giustifico pure: è davvero dura per chiunque tenere una palla quando l’avversario te la centra in pieno col casco mentre stai volando in una capriola). E inoltre Fells si sta rivelando una macchina da TD. Non avremo il Gonzalez o il Witten, ma i nostri fanno quel che devono e tanto basta.
5) E dei RB vogliamo parlare? Sarà che la OL ha funzionato, ma davvero Jennings ha spaccato le braccia Cushing & soci (e ho detto niente). E sappiamo tutti cosa significhi avere il gioco di corse che funziona in una WCO: gran controllo di tempo (abbiamo fatto drive lunghissimi grazie anche ai piccoli e costanti guadagni coi lanci) e difese avversarie che stanno lì a sfiancarsi. Ecco, se c’è una cosa che non capisco è per quale motivo a risultato acquisito McAdoo abbia continuato a utilizzarlo senza invece preservarlo grazie a un Williams che è degno backup. Invece mi ha depresso un po’ vedere Hillis relegato negli ST, neanche le situazioni da 1 & goal gli fanno più fare.
6) Segnali importanti stanno arrivando anche dalla DL, coi DE molto presenti e un JPP abilissimo nel contenimento e non solo nella caccia al QB. Onnipresente. E i DT molto compatti. In seconda battuta, molto sugli scudi McClain e il sempre rapido Williams, molto più che un onesto mestierante. Domenica funzionava tutto e persino Herzlisch ha fatto bella figura. Prosegue il mistero Paysinger, un OLB nato. Quando Beason e Kennard torneranno in salute, avremo anche una panchina davvero profonda.
7) Mi sono vergognato, lo ammetto, ma quando Kiwanuka è rimasto a terra, il lato cinico che è in me ha sperato in un infortunio. Niente di grave, per carità, mi bastava anche una distorsioncina da quattro o cinque settimane e il motivo è molto semplice…
8) … Damonster Moore libero!
9) Finalmente abbiamo visto le secondarie sognate per tre mesi. In pratica tutti hanno fatto un intercetto, coperto con efficacia (far sparire Johnson dal gioco non è cosa di tutti i giorni) e a parte un paio di sbavature (quei TD non si possono regalare, come la ricezione in doppia copertura fortunatamente annullata da un fallo) davvero bravi ragazzi. Dopo queste prime partite, mi chiedo dove si fosse nascosto Amukamara negli anni scorsi.
10) Ora, a parte continuare a lavorare sui dettagli, c’è da dare una regolata agli ST che davvero stanno regalando troppo agli avversari, e comunque eliminare gli errori. Commettiamo in serie delle gran stupidità, anche se domenica nulla di paragonabile alla partita contro Arizona s’è verificato. Però chi sbaglia paga, alla lunga, e il fatto che contro i Texans non sia accaduto, vuol dire poco.
Tenendo sempre presente il discorso iniziale su depressione e illusione, la vittoria dal punto di vista meramente di classifica cambia poco, ma solo perché il nostro obiettivo dev’essere costruire una squadra credibile il prima possibile, e sappiamo come quest’anno sia di mera transizione. Nessuna mira da primato, anche se quel che ho visto delle tre avversarie divisionali per ora non è nulla di trascendentale. Invece incide molto, moltissimo, dal punto di vista psicologico e il motivo è semplice: abbiamo perso con Arizona giocando bene e facendo regali (mica è colpa dei Cardinals, ovvio) e perdere con Houston giocando benissimo sarebbe stata una mazzata davvero pesante. Non tanto per il 0-3, quanto piuttosto per il morale che in questo momento ha bisogno di ogni spinta possibile. Ma quanto a morale e convinzione sono molto soddisfatto, e qui arrivo davvero all’aspetto più importante della partita di ieri: fumble a uno sputo dall’endzone e il drive seguente FG sbagliato per colpa di uno snap assassino, eppure niente, i ragazzi hanno continuato a giocare col sangue agli occhi quando nei due anni precedenti sarebbero già entrati negli spogliatoi dopo il primo quarto. E invece no, tutti concentrati e senza il benché minimo cedimento. Qualcosa, nella convinzione, è cambiato. Bene così, perché voglio vedere una squadra che perde o vince lottando, e al momento mi basta.