NFL Week #3: Indianapolis Colts @ Jacksonville Jaguars recap

Dopo Denver e Phila, che avevano imposto due sconfitte di misura, i Colts cercavano come ossigeno una gara contro una squadra più abbordabile, e Jacksonville, suo malgrado, si è offerta senza mezzi termini a Andrew Luck e compagni, andati oltre le migliori aspettative nella loro trasferta in Florida.

Luck ha lanciato quattro passaggi in touchdown, di cui tre in un primo tempo che si potrebbe definire un massacro, guidando Indy alla prima vittoria di stagione e lasciando Jacksonville ancora a zero vittorie, perdipiù subendo la quarta sconfitta consecutiva con passivi a due cifre (21ma nelle ultime 35 partite).
Il quarterback, prodotto di Stanford ha completato 22 passaggi su 27 per 244 yard prima della pausa lunga, trovando nove diversi ricevitori, di cui il migliore è stato T.Y. Hilton (5-80). Dopo un primo FG di nonno Vinatieri, Ahmad Bradshaw con un touchdown da 6 yard per il 10-0, Dwayne Allen nel possesso successivo per il 17-0, e dopo altri due FG di Vinatieri, un passaggio da 7 yard per Coby Fleener per il 30-0.

In tutto questo, Jacksonville ha ammassato quattro punt ed un fumble di Jackson che ha dato avvio all’ultima segnatura di Indy, ed ha mostrato una sterilità offensiva veramente impressionante, oltre ad una linea che ha lasciato ai Colts la possibilità di sackare Henne quattro volte in due quarti. L’unica nota positiva dell’attacco di Jax è che non è stata la peggiore unità in campo: la difesa è stata pure peggio, e questo nonostante il Coordinatore offensivo di Indy, Pep Hamilton abbia fatto da talpa, coinvolgendo Trent Richardson quasi da subito, ma i Jaguars erano così orribili che hanno permesso ad Indianapolis di segnare punti ogni volta che hanno avuto il possesso della palla nella prima metà di gara.
A parziale discolpa c’è che i difensori sono rimasti in campo per un numero enorme di minuti: nel primo tempo il possesso offensivo dei Colts è stato di 21:28, contro 8:32 dei Jaguars.

Nella ripresa dopo l’intervallo lungo, si è giocata un’altra partita, per diverse ragioni. La prima è sostanzialmente il punteggio, larghissimo, a favore dei Colts, la seconda è la scelta di coach Gus Bradley di provare Blake Bortles dopo il 4-7 per 33 yard guadagnate di Chad Henne, ed il continuo cantilenare dalla tribuna “We want Bortles!”
La prestazione onesta di Bortles (14 su 24, più di 220 yard passate, 2 TD ma anche 2 INT, oltre a 30 yard in due corse), ottenuta in gran parte in quello che viene definito laconicamente “Garbage time”, ha permesso a Jacksonville di salvare almeno l’onore con due drive da 80 yard l’uno fatti in meno di tre minuti, ed di dare qualcosa di divertente da masticare allo scocciato pubblico di casa, dopo un pick six di Toler, con l’ultima segnatura ottenuta dopo una fake spike del QB rookie. Bradley ha poi confermato che la squadra sarà affidata a Bortles anche nelle prossime gare, cassando definitivamente Henne, che ai microfoni di ESPN ha dichiarato:

“La cosa più importante per me è semplicemente tenere la testa alta e cercare di essere un capitano del voto ricevuto quest’anno e aiutare Blake quanto più posso e cercare di aiutare realmente questo attacco a crescere. [Bortles] è stato draftato per questo momento, e l’ho capito dal primo giorno. Avremmo dovuto avere risultati molto buoni all’inizio dell’anno per permettermi di mantenere il mio posto da titolare. Spero che giochi davvero bene. Lavorerò veramente per lui, e ho intenzione di essere il suo più grande ‘cheerleader’ a bordo campo”

Tutto molto commovente, e forse l’avvicendamento tra Henne e Bortles, ed il conseguente scatto d’orgoglio, è stata l’unica nota positiva di una giornata in cui i giaguarotti hanno lasciato 330 yard ai Colts solo nella prima metà gara, e 529 in totale, mostrando imbarazzo persino nei tentativi di placcaggio. L’attacco nella prima metà della gara è stato assolutamente improduttivo, costretto a tre consecutivi 3&out nei primi tre possessi, e finendo il primo tempo con un fumble.

Per Indy finalmente una vittoria dopo l’inizio sfortunato e poco propizio, per Jacksonville una sconfitta pesantissima, solo “mascherata” dal cambio di timoniere, comunque tutto da verificare.