NCAA Week #10: Notre Dame @ Navy recap
Freddo e vento forte al FedEx Field nella serata che ospita un grande classico del college football.
Rip Miller Trophy, ovvero, Notre Dame vs Navy: una rivarly sviluppata in interminabili (e, per ora, infinite nel futuro) sfide annuali tra i Fighting irish e i Midshipmen, con la serie totalmente in mano ai primi.
Come tutti sanno, ND deve partire forte e dominare Navy se vuole vincere e convincere per scalare il playoff Ranking, mentre i Marinai devono contenere l’attacco degli Irish e cercare di sfruttare la loro pessima tendenza al Tournover facile, se vogliono domarli.
La sfida si apre con un Drive di ND che dura la bellezza di 53 secondi: primo snap, corsa senza guadagno di Folston, secondo snap, Golson per C.J. Prosise, 78 yard e TD.
Sembra che il massacro sia cominciato subito, ma così non è: Navy non sarà un top team ma resta una squadra solida, rodata e con un grandissimo head coach che contro ND da il meglio di se, ogni anno.
E così i Midshipmen iniziano il loro drive correndo e…correndo. L’attacco in Triple Option crea scompiglio nella giovanissima (e molto moderna, quindi più attenta al gioco aereo) difesa di ND che in poco più di cinque minuti permette a Navy di raggiungere la Red Zone, con la palla portata una decina di volte da ben NOVE giocatori diversi (QB comrpeso); l’ultima azione è, finalmente, un lancio da 26 yard di Reynolds che, sotto stretta pressione, pesca Wilson direttamente in Endzone.
Questo scambio di drive è più o meno la cronaca della gara; nel primo quarto vediamo ND andare in TD ad ogni drive (0 punt, 0 FG), mentre Navy corre sempre e con costanza, guadagnando molte yard ma fallendo la Red Zone fino a fine secondo quarto.
A metà gara i Midshipmen ci mettono il cuore e invertono la polarità della gara; in quattro drive segnano quattro volte, tre su corsa (Brown, Whiteside e Swain) e una su calcio (Grebe).
E’ chiaro che la difesa di ND sta soffrendo moltissimo le corse di Navy che la mette sul piano fisico, a livello soprattutto di Safety, castigando l’avversario con un ottimo miscuglio di run-offense vecchia scuola e nuove soluzioni tattiche.
Tocca quindi al reparto guidato da Everett Golson il compito di riportare a galla la Balena Bianca; il QB chiuderà con un buon 18/25 per 315 yards e 3TD, più 3 rushing TD personali con un totale di 33 yard corse (Team 2nd).
Navy, dal canto suo, ci prova fino alla fine: TD pass da 12 yard di Reynold per Swain con trasformazione da 2 sempre di Raynold stavolta per Witheside.
Nel finale è ancora Golson che mantiene le distanze dai Midshipmen correndo per otto yard nel suo terzo TD personale.
Finische quindi 49-39 il botta e risposta fra le eterne rivali Navy&Gold.
Questa vittoria porta a Notre Dame più domande che risposte; da un lato, letto sulla carta, il risultato relega ND del tutto fuori dai PO: prendere 39 punti da una squadra ben lontana dalla top 25, vincendo solo di dieci punti, pare proprio troppo poco per convincere il comitato.
D’altro canto, se si guarda la partita, si assiste ad una vittoria sudata e meritata contro una squadra rocciosa e pesante che ha dato anima e cuore in quella che è, per loro, una delle due partite più importanti dell’anno (Brian Kelly, a fine partita, dirà: “Almeno non incontriamo più Navy fino al prossimo anno”).
Di certo restano i dubbi sulla gestione delle corse da parte della difesa di ND; giovane e piuttosto leggero, il reparto difensivo tanto pericoloso sui lanci e nella pass-rush, si fa affettare spesso e volentieri dalle opzioni di corsa avversarie.
Unica conferma, la classe di Golson e la facilità con cui si muove l’attacco degli Irish.
La #10 del Ranking quindi appare del tutto sbilanciata e spesso fuori registro; non certo la condizione ideale per un Team che sulla base dei talenti personali potrebbe giocarsela con chiunque ma che, come collettivo, sembra ancora abbastanza lontana dalla solidità delle prime 6.
– Nicholas J Hook –