NFL Week #11: Philadelphia Eagles @ Green Bay Packers recap

Packers tritasassi al Lambeau Field. A farne le spese questa volta sono stati gli Eagles che si sono dovuti arrendere di fronte all’attacco guidato da Rodgers ma sopratutto alla difesa e allo special team di Green Bay capaci di riportare in TD ben tre turnover di Philadelphia.

La squadra di Chip Kelly è stata annullata proprio in quello che è il suo punto forte, la up tempo offense, e si è ritrovata dominata sotto tutti i reparti non riuscendo mai con Sanchez a prendere il ritmo e ad attaccare come nelle ultime uscite.

La partita si chiude già nel primo tempo con il risultato di 30 a 6 in favore di Green Bay a conferma dello stato di forma dell’attacco proprio nella prima frazione di gioco. Dopo l’iniziale field goal di Crosby. Gli Eagles vengono fermati grazie ad un sack di Letroy Guion che li costringe al punt. Green Bay segna con una ricezione del Rookie Devante Adams e immediatamente va sul 17-0 riportando con Micah Hyde un punt da 75 yard costretto da un nuovo sack di Mike Neal. Phila va a tabellone ad inizio secondo quarto ma si accontenta di un FG dopo un nuovo sack subito da Sanchez per opera di Matthews, in due minuti però i Packers replicano con Jordy Nelson per il 24-3 e chiude il tempo Eddie Lacy con una corsa breve a cui fa seguito una mancata conversione da 2. Sul capovolgimento Phila accorcia su un nuovo FG.

Il secondo tempo non cambia la musica: Green Bay ricopre un fumble nel drive di apertura, poi segna il 33-6 con Crosby su FG ed allunga con una nuova giocata difensiva di Julius Peppers che riporta in TD un intercetto a Sanchez. Indispone tuttavia la seconda trasformazione fallita dai Packers con un FG bloccato. Il resto è garbage time con Phila che trova il 39-13 con il sempre più prezioso Jordan Matthews, rookie che non sta facendo assolutamente rimpiangere DeSean Jackson, e Green Bay che risponde con una ricezione e corsa da “Lo chiamavano Bulldozer” di Eddie Lacy. C’è tempo per vedere un nuovo pick six di Casey Hayward ai danni di Sanchez, che permette alla difesa green&gold di mettere in cassa ben 13 punti diretti.

Green Bay, dopo aver faticato all’inverosimile nelle prime parti delle gare di inizio stagione, come contro i Jets, nelle ultime quattro partite ha prodotto un parziale nella prima parte di gara di 128 a 9 grazie anche alla difesa che si è riscoperta in chiave offensiva e allo special team in stato di grazia. Erano secoli infatti che non si vedeva un ritorno in td su un punt e Micah Hyde, dopo una corsa di 75 yard, ha avuto il compito di risvegliare dal torpore proprio uno dei punti deboli di Green Bay. Altra grande partita di Matthews nel ruolo di ILB e, nonostante il #52 abbia dichiarato di non amare tanto questa posizione, dobbiamo riconoscere l’impegno e la dedizione riposti in campo.

Il risultato è l’ennesima prestazione maiuscola della squadra di casa che dopo i Panthers e i Bears ha sotterrato di punti le aquile a dimostrazione del fatto che al Lambeau Field è difficile passare, a maggior ragione adesso che è iniziato il grande freddo. I Packers, che adesso condividono con i Lions il primo posto della NFC north, in seguito alla sconfitta di Detroit ad Arizona, devono cercare di proseguire con questo trend anche al di fuori delle mura amiche visti gli scarsi risultati fuori casa, e si dovranno preparare al meglio per un finale di stagione da giocare al massimo approfittando anche del vantaggio di una schedule sulla carta più facile della diretta interessata.

Gli Eagles escono ridimensionati da questa partita dove non sono riusciti a imporre il loro gioco e la sicurezza che Sanchez aveva dimostrato nelle sue tre uscite stagionali è scomparsa insieme alla protezione della sua o-line. Certo probabilmente è stata solo una partita storta e il rendimento fuori casa di Philadelphia è deficitario come quello dei Packers, ma a cominciare dalla prossima partita contro i Titans per proseguire con il doppio confronto con i Cowboys, gli Eagles dovranno fare ammenda degli errori commessi e vedremo quale sarà il ruolo che vogliono recitare in chiave postseason.