2005
Domenica 17 aprile 2005, campionato di serie A. I Gladiatori giocano in trasferta la prima della nuova stagione. L’americano di turno è un canadese, Greg Carr. Le speranze sono le solite: disputare un campionato all’altezza e cercare di raggiungere la post-season.
Giocano al campo di Via delle Industrie a Osio Sotto, affrontando i Lions Bergamo.
All’intervallo il team di casa conduce 28-6: i Lions sono andati a bersaglio con lo straniero Cross e, tra gli altri, il solito Barbotti; i nostri con una buona giocata di Carr.
L’atmosfera del football nazionale sembra non promettere niente di buono, con appena un centinaio di irriducibili spettatori sugli spalti. Finirà 35-6 con i Gladiatori rimandati a casa a ripassare i compiti.
Il 24 aprile il football approda allo stadio Flaminio e i Gladiatori si smarriscono tra i fili d’erba.
“La sconfitta contro i Warriors è di quelle che bruciano, senza attenuanti o giustificazioni d’alcun genere: per gran parte dell’incontro i Gladiatori non sono esistiti. E dire che erano stati compiuti sforzi senza risparmio, come ricucire i rapporti con l’altro team romano; svolgere in pochissimi giorni un lavoro di equipe in assoluta armonia; preparare l’evento del Flaminio in maniera tale da poter avere addirittura due incontri in mezza giornata. Poi è accaduto ciò che non doveva accadere: sono mancati i Gladiatori. Non voglio aggiungere altro”. Parole e musica di Marcello Loprencipe.
Gladiatori Roma-Warriors Bologna 7-47.
La successiva trasferta a Falconara Marittima non porta niente di nuovo, nonostante una prima metà giocata alla pari; i romani portano via un’altra sconfitta (8-29) e il ricordo simpatico della presenza in campo del quarantenne Bobby Davis (ha messo le mani e i piedi nei punti realizzati oltre a correre per 72 yard). Per la verità la partita è stata rotta da una crew arbitrale inadeguata, la peggiore di tutto il campionato.
Le vittorie di Torino (Giaguari-Gladiatori 0-28 con la difesa protagonista), Roma (Gladiatori-Hogs 10-0 con gli intramontabili Davis e Pietrangeli) e Parma (Panthers_Gladiatori 22-24, con il futuro coach Papoccia in campo per i parmensi e il fresco Letren uscito dal tryout degli Atlanta Falcons per i romani) arrivano prima di due sconfitte a tavolino. La partita casalinga contro i Giants viene assegnata a Bolzano dal giudice sportivo causa segnature irregolari del campo e nel derby contro i Marines la squadra decide di non scendere in campo per la scomparsa di Giovanni Paolo II.
La wild card allo stadio Europa di Bolzano del 3 luglio è l’ennesima occasione persa: finirà 14-7. L’unica segnatura dei Gladiatori è in un pass da 51 yard da Somerville a Letren.