General Manager Per Un Giorno: Green Bay Packers Draft 2015
General Manager per un giorno è una rubrica ideata da Endzone, in cui gli Insider di ogni squadra si mettono nei panni del GM e provano a fare la chiamata al momento di dover scegliere il o i giocatori nel primo round. Ciò che vedrete in questi articoli, sono diversi scenari assolutamente verosimili, messi in ordine da quello ideale (che potremmo paragonare al piano A), a quelli sempre meno entusiasmanti (piano B e piano C). Ovviamente in questi scenari è l’insider a fare la scelta del pick, quindi il risultato varierà a seconda delle varie preferenze. C’è da aggiungere inoltre che le scelte stanno avvenendo prima della Free Agency, quindi potrebbero cambiare drasticamente nel caso tale need fosse riempito da un nuovo acquisto. Se siete d’accordo con noi, oppure se siete di un’altra opinione, fatecelo sapere nei commenti!
La offseason, in quel di Green Bay, sta seguendo un copione abbastanza prevedibile. Se si eccettuano gli sconvolgimenti apportati da Mike McCarthy al suo coaching staff, ovviamente. Finora sono stati tagliati il TE Brandon Bostick – la CAPRA espiatoria della assurda sconfitta nel Championship Game contro Seattle – e due starters difensivi di inizio stagione, Brad Jones e AJ Hawk. Tra il taglio di due Inside Linebackers, i problemi legali di Letroy Guion – arrestato in Florida con dosi massicce di maria e verdoni in macchina – e l’incertezza circa il ritorno di BJ Raji (UFA) dopo la season-ending injury patita nel corso della scorsa pre-season, ce n’è abbastanza per dire che i problemi principali su cui dovrà concentrarsi Ted Thompson nel corso della offseason riguardano il front-seven. A questo vanno poi ad aggiungersi gli unrestricted free agents della secondaria, Williams e House, e, soprattutto, dell’attacco, Cobb e Bulaga. Insomma le incognite e le incertezze, da qui al draft, ci sono tutte. Thompson, ad Indianapolis per la NFL Combine, in una per lui rara conferenza stampa ha parlato di come la priorità ad oggi per il suo Front Office sia quella di ri-firmare i free-agents. McCarthy invece ha lasciato chiaramente intendere come la priorità di questa off-season, dal punto di vista prettamente sportivo, sia quella di sistemare il centro della difesa, con un livello di priorità pari a quello con cui lo scorso anno si è corso ai ripari sul lato-safety. Il taglio di Jones e Hawk porterà ad un risparmio di circa 7 milioni di dollari sul salary cap, creando spazio per rifirmare alcuni dei FA. Molto difficilmente Thompson pescherà nel mercato dei free agents per tappare i buchi del roster, dunque la soluzione ai problemi ed alle priorità della squadra verrà ancora una volta affidata principalmente al draft, quest’anno di scena a Chicago. Ricapitolando dunque, ad oggi le need principali sono ILB e NT. I Packers, qualora Thompson non optasse per un trade-down, sceglieranno alla posizione 30 in un draft che, secondo gli addetti ai lavori, scarseggia in quanto a 1st Round talent.
Proviamo allora ad immedesimarci nel sommo Ted Thompson. Siamo a Chicago, e la grafica in sovrimpressione su NFL Network recita: “On the Clock: Green Bay”, con il countdown che scorre inesorabile e preme affinchè facciamo una decisione. Che fare?
– Scenario #1 “Seguire il Copione”: ERIC KENDRICKS, ILB, UCLA
Già lo scorso anno gli addetti ai lavori davano Ted Thompson come molto propenso a scegliere un ILB con la 21esima overall. CJ Mosley o Shazier i bersagli preferiti secondo molti. Il “fato” ha però voluto che nè l’uno nè l’altro fossero più disponibili alla 21, e così Thompson ha virato sul best-player available, coincidentalmente un giocatore perfetto per colmare una grande lacuna del roster dei Packers: Ha-Ha Clinton-Dix, Safety da Alabama. Quest’anno, almeno sulla carta, la classe degli ILB non offre giocatori del calibro di un Mosley o uno Shazier, ma un giocatore che a mio modo di vedere dovrebbe a. essere ancora disponibile alla 30 e b. fare al caso dei Packers, è Eric Kendricks da UCLA. Giocatore metro alla mano probabilmente leggermente undersized, compensa le carenze fisiche con un’ottima visione di gioco, una buona capacità di giocare sideline to sideline, un innato istinto per la localizzazione del pallone. Sarebbe a mio modo di vedere il complemento ideale ad un giocatore come Barrington nella 3-4 base, e soprattutto ha la velocità per poter coprire i runningbacks nei checkdown o i TE nelle situazioni di short yardage. E, soprattutto, possiede il fuoco e gli “intangibles” che rendono i giocatori stars al piano di sopra.
– Scenario #2 “The Big Picture”: JORDAN PHILIPS, NT, OKLAHOMA
Uno dei più grossi problemi della difesa di Dom Capers, soprattutto nella prima parte della scorsa stagione, è stata la Run-D. Nel corso della off-season si era puntato ad una D-line più leggera ed atletica ancorata al ritorno nel ruolo di NT di BJ Raji. Tutti sappiamo però come è andata a finire, con Raji in season-ending IR, e Guyon catapultato nel ruolo di NT dopo una intera pre-season in injury-report. Nel season-opener di Seattle i risultati sono stati catastrofici, con 200 rushing yards concesse. E le cose non sono migliorate nelle successive settimane, con la Run-D dei Packers costantemente ultima o penultima nelle yards concesse su corsa. Solo nella seconda parte di stagione, con lo spostamento part-time di Matthews a ILB, l’emergere di Barrington ed il miglioramento di Guion la Run-D ha smesso di essere il tallone d’achille della difesa. Considerato quanto detto all’inizio sui problemi legali di Guion e l’incertezza sul ritorno di Raji, un modo per aiutare immediatamente la D-line, e conseguentemente anche i linebackers, sarebbe quello di draftare un mammuth a cui ancorare l’intero front-seven. Solo cataclismi inimmaginabili potrebbero far sì che alla 30 il migliore NT del draft, Danny Shelton, sia ancora disponibile però. Così la scelta potrebbe ricadere su Jordan Phillips, redshirt sophomore di Oklahoma, incidentalmente la squadra di Montgomery, new entry del coaching staff difensivo. E’ un giocatore sicuramente acerbo, e con qualche punto interrogativo riguardante le sue condizioni fisiche (ha subito un intervento alla schiena). Atleticamente però siamo di fronte ad un giocatore potente, massiccio, nonchè molto giovane e con un grande upside. La presenza di Montgomery, suo mentore al college e persona che lo stesso Phillips considera “un fratello maggiore”, ne faciliterebbe sicuramente l’inserimento e la maturazione tra i pro. La scelta di un NT insomma, oltre a non pregiudicare l’upgrade nella posizione di ILB al secondo o terzo giro (la classe, come detto, è abbastanza profonda pur non presentando veri e propri fenomeni), aiuterebbe in maniera istantanea la run-D e conseguentemente l’intera difesa Green&Gold. Come si sente spesso dire, le battaglie si vincono in trincea.
Scenario #30 “Aggiungere un Playmaker Offensivo”: MAXX WILLIAMS, TE, MINNESOTA
Al momento del draft, le questioni più spinose riguardanti gli UFA saranno già abbondantemente risolte. Sapremo, in particolare, se Cobb e Bulaga saranno riusciti a trovare un accordo soddisfacente per restare in Wisconsin. In ogni caso, dati i gravi problemi in redzone nella seconda parte della stagione – per un esempio lampante basta guardare il primo tempo del Championship Game a Seattle, un vero e proprio microcosmo di ciò che non ha funzionato nel 2014 nei Green Bay Packers – l’aggiunta di un playmaker offensivo, di un big target in redzone farebbe sicuramente bene all’attacco del neo-coordinator Bennett e del neo-playcaller Clements. D’altronde uno dei pochi motivi per i quali si era scelto di tenere nel roster Bostick era proprio la speranza che potesse diventare il giocatore dinamico in mezzo al campo ed in redzone che doveva essere Finley prima del terribile infortunio che ha posto fine (per il momento) alla sua carriera. E quindi la scelta potrebbe cadere su un TE moderno, dinamico ed esplosivo come Maxx Williams di Minnesota. Mani sicure, abilità da playmaker tra le hashmarks ed in redzone potrebbero proprio aiutare Aaron Rodgers in molte situazioni complicate. La scelta di un altro TE un anno dopo Richard Rodgers non sarebbe di certo una bocciatura per l’omonimo dell’MVP, che anzi è riuscito a migliorare parecchio ed a diventare una sicurezza sui 3rd&short (ancora una volta, per esempi, guardare il Championship Game). Ma di certo l’aggiunta di Williams gioverebbe all’intero attacco, e potrebbe portare anche una maggiore varietà nelle formazioni offensive. Senza contare che alla 30 potrebbe ancora essere disponibile l’idolo del Wisconsin, Melvin Gordon…….
Salvatore Ioppolo