NYG. La prima settimana di free agency

Partiamo da un presupposto, ormai noto a tutti. I Giants sono in modalità, e cito testuale l’owner, “win or else” (traducibile con un “o si arriva ai playoffs oppure il lungo regno di Coughlin si concluderà”).

E’ troppo presto per giudicare la free agency, siamo solo alla conclusione della prima settimana. E’ incredibilmente presto per giudicare la struttura di un roster, visto che da oggi a settembre succederanno un bel po’ di cose (una particolarmente grossa: il draft). Però dopo una settimana o quasi di mercato, c’è un quesito che chiunque segua la prima squadra di New York si sta facendo: i Giants stanno costruendo un roster da modalità “win or else”?

Se le premesse saranno mantenute, la risposta al precedente quesito sembrerebbe essere “No”.

Ed ecco perché. Cos’hanno in comune i giocatori firmati quest’anno con quelli firmati l’anno scorso nel medesimo periodo? La carta d’identità: tutti giocatori ancora giovani o comunque ancora poco usurati dal gioco. Eppure le due free agency al momento sembrano molto diverse. Partiamo dall’anno scorso, quando si è lavorato, e lo si è fatto bene, per portare nella Grande Mela un core di titolari giovani, forti, alcuni in cerca di affermazione, altri di stabilità. Quest’anno invece, al contrario, per ora sono arrivati solo giocatori con poca esperienza da starter (o poco successo, tipo Newsome) e tanta da situational player (anche di successo, come Vereen), back up (Collins e Thomas) e special teamer (Harris). Nonostante ciò, l’impegno economico nei loro confronti è stato significativo e potenzialmente (sicuramente, in certi casi) a lungo termine.

La conclusione è che la proprietà ha deciso di avviare già dall’anno scorso, a dispetto delle dichiarazioni, un programma di ricostruzione a medio-lungo termine (nell’NFL leggasi due-tre anni), che una serie di draft completamente sbagliati, contornati da tutta una serie di decisioni errate, avevano reso improcrastinabile e di cui adesso siamo circa alla metà.

Nella prima fase di questo programma abbiamo sfruttato due ottimi draft (2013 e 2014) ed una free agency aggressiva al fine di dare un’ossatura di titolari giovani e di qualità. Con la free agency di quest’anno, invece, stiamo pagando lo scotto proprio di quei draft mancati (fa riflettere ad esempio come dal triennio 2009-2010-2011 siano sopravvissuti a roster solo JPP, Beatty ed Amukamara), draft che oltre ad averci consegnato pochissimi titolari, seppur di livello assoluto come i tre sopracitati, non ci hanno lasciato in eredità letteralmente nessun giocatore capace di dare profondità al roster ed eventualmente subentrare nel momento del bisogno. La seconda fase consiste proprio in questo: andare oltre i 22 titolari e costruire un roster che possa sopportare qualche imprevisto (e dalle nostre parti l’imprevisto ultimamente è di casa) e dare garanzie a lungo termine, con innesti sulla carta non entusiasmanti ma mirati e funzionali allo scopo. Anche a costo di pagare più di quanto avrebbero pagato altri team. Ma, soprattutto, non è stato firmato o confermato nessun giocatore considerato nella fase calante della carriera e quindi giudicato incapace di avere un contributo sul lungo termine (su tutti i capitani Rolle e Tuck).

Chiaramente perché questa ricostruzione/rivoluzione vada a buon fine sarà imperativo aggiungere talento tramite un terzo consecutivo draft di qualità, tenendo presente che non siamo nella situazione dell’anno scorso, quando avevamo un disperato bisogno di talento praticamente in ogni reparto. Stavolta arriveremo al draft con delle need precise (un offensive lineman, almeno una free safety, un defensive lineman), per le quali potremmo avere un occhio di riguardo pur restando fedeli al principio del best player available.

Coughlin avrà ancora una volta la possibilità di provare sul campo di essere l’uomo giusto per guidare i Giants, però il front office, a ragione, non intende rimandare ancora la ricostruzione di un roster, arrivato ad essere privo anche delle sue fondamenta. Se poi il Coach vorrà godere dei frutti di questa ricostruzione, dovrà affrontare quella che probabilmente sarà una delle sfide più difficili della sua carriera: vincere subito con un roster che non è stato pensato e costruito per farlo.

 

Questo l’elenco dei FA firmati (in italics i principali giocatori rifirmati)

  • Shane Vereen, 25 anni, RB, 3 yrs/12.3M di cui4.75M garantiti
  • Dwayne Harris, 27 anni, KR/PR/WR, 5 yrs/17.5M di cui 7.1M garantiti
  • Marshall Newhouse, 26 anni, T, 2 yrs/3M di cui 1M garantito
  • Brett Jones, 23 anni, C, 3 yrs/1.5M
  • JT Thomas, 26 anni, LB, 3 yrs/12M di cui 4.5M garantiti
  • Jonathan Casillas, OLB, 27 anni, 3 yrs/8M  di cui 3M garantiti
  • Henry Hynoski, 26 anni, FB, 2 Yrs/2.1M di cui 0.5M garantiti
  • Mark Herzlich, 27 anni, OLB, 2 yrs/2.6M di cui 0.4M garantiti
  • Larry Donnell, 26 anni, TE, ERFA tender da 0.58M
  • John Jerry, 28 anni, G, TBD