Panthers: al lavoro sull’attacco e sui ritorni

Cosa dire dei Panthers, che dopo aver sopportato molte difficoltà nella stagione 2014, sono rimasti a galla in una division a dir poco deludente, per poi piazzare la zampata finale (quattro vittorie nelle ultime quattro gare) e giungere inaspettatamente alla post-season con un record negativo, rinverdendo le polemiche sulla distribuzione delle wild card? Nel corso dell’anno Greg Hardy è stato sospeso per abuso domestico; un guaio antipatico che si è sommato ai vari infortuni di giocatori chiave ed a una difficoltà cronica della linea offensiva; e Cam Newton nella prima metà dell’anno ha dato il peggio di sé stesso, sia in campo che alla guida di veicoli.

Fatta loro la sciatta NFC South, i Panthers nel turno di wild card hanno affrontato Arizona, che definire incerottata è farle un complimento: in una gara con tre turnover e 80 yard di penalità varie, Carolina è riuscita a contenere i Cardinals a 82 yard di total offense, volando a Seattle ed abbandonando la presa solo nel quarto periodo.

Ora, è lecito aspettarsi diversi interventi dai Panthers per il 2015, anche perchè trovare avversari divisionali che rimediano 15 vittorie e 33 sconfitte in un anno è difficile. Carolina ha faticato in generale in lega ma anche in conference non ha fatto valere più di tanto le proprie armi, terminando 6-6 grazie a tre vittorie nelle ultime tre gare divisionali. La difesa sopra la media (11ma e 16ma contro pass e rush) ed un buon reparto corse grazie a Jonathan Stewart, Newton, Fozzy Whittaker e, in misura minore un DeAngelo Williams senza TD in questa annata, ha supplito a un attacco su passaggio claudicante, costretto a schierare Derek Anderson in sei occasioni, con il risultato di averlo visto contribuire in maniera funzionale solo a due vittorie, quelle su Tampa Bay.
Come dire, ti piace vincere facile.

 

Nuovi arrivi

In una difesa dove il front seven ha lavorato con mestiere, la secondaria ha lasciato più a desiderare, in tal senso le firme del vecchio CB Charles Tillman e della S Kurt Coleman. Oltre a loro, sono arrivati l’ILB Jason Trusnik, il RB Jordan Todman, due WR Jarrett Boykin e Ted Ginn (che ritorna anche i calci), e l’OT Michael Oher.

Questi ultimi due sono le prese più interessanti di Carolina, che aveva bisogno sia in linea offensiva, sia per dare varietà di lancio a Newton ma soprattutto per migliorare sui ritorni dove i Panthers sono stati 19mi (KR) e 22mi (PR) in lega. Michael Oher, OT dai Titans. 29 anni, ha trovato un contratto biennale per cercare di risollevarsi dopo le brutte annate ai Titans ed ai Ravens. Ha ancora un grande talento, ma sembra che abbia iniziato in fretta l’involuzione, certo che la Baltimora post-SB e, soprattutto, i Titans, non hanno dato molto modo al gigantone di stare tranquillo, Carolina pare però, probabilmente, l’ultimo treno per dimostrarsi ancora un LT degno di considerazione. Ted Ginn, WR/PR, arriva (o meglio, torna) dai Cardinals con due anni in più sulla groppa ma con un talento nei ritorni che non sembra poi così appannato, continuando a superare le 10 yard di media a ritorno di punt e sfiorando le 20 sui kickoff.

Tra gli altri arrivi, Charles Tillman, CB 34enne dai Bears, viene da due season ending injury consecutive ed i suoi tricipiti sono ormai buoni per il brasato al barolo. Jarrett Boykin, RFA WR dai Packers ha abbandonato una franchigia dove i receiver sono fitti come i mocciosi ai concerti di Fedez, e tenterà una avventura che potrebbe dargli buone soddisfazioni. Jordan Todman RFA RB dai Jaguars, è giovane (25 anni) ed ha buoni numeri sia come RB che come ricevitore dal backfield, ma soprattutto rappresenta una opzione estremamente valida sui ritorni di kickoff, dove quest’anno ha tenuto una media di oltre 25 yard a tentativo, settimo in lega.

Di contro, sono essenzialmente due le partenze che hanno fatto chiacchierare: Greg Hardy, DE 27enne, ha racimolato un contratto di un anno a oltre 11 milioni di dollari nei Cowboys, per Carolina era diventato un problema non indifferente, ma resta un talento, un grande idiota ma un talento. Il taglio di DeAngelo Williams, runningback poi firmato dagli Steelers in vista della probabile sospensione di Bell, è ragionevole perchè si tratta del RB meno produttivo del 2014 per i Panthers, pur nell’ambito di una squadra molto efficiente sulle corse. E poi, con cinismo, occorre dire che di runningback se ne trovano a minor prezzo.

 

Necessità

Squadra ha bisogno ancora di diverso materiale. La priorità #1 di Carolina in questa offseason è migliorare la linea offensiva esterna. La squadra ha bisogno di rafforzare la protezione di Cam Newton presto e spesso, Michael Oher attutisce il problema ma occorre un altro innesto, assolutamente. Per l’interno occorre una profondità maggiore, anche se i titolari si sono ben comportati.

Nelle skill position la squadra ha secondo me ben operato in free agency, ma è probabile che si possa utilizzare qualche giro medio per puntellare al WR o al RB, dove Jonathan Stewart è stato eccellente ma su di lui pesa sempre l’ombra della incostanza.

In difesa, pur avendo firmato Kurt Coleman, sembra inevitabile un intervento nella safety, ed un arricchimento nel cornerback, con Carolina che si è ben comportata alla voce intercetti. Nel front seven ovvio che molti giocatori sfigurerebbero di fianco a Luke Kuechly e Thomas Davis ma Carolina cercherà un Will degno di affiancarli. In DL, Greg Hardy è andato, rimane Charles Johnson e l’incognita Kony Ealy (round #2 al Draft 2014), ma con la ricchezza di passrusher di questo draft, è probabile che arrivi qualcosa. All’interno, rifirmati Colin Cole e Dwan Edwards, giocatori di rotazione, potrebbero essere inseriti nomi freschi da costruire.

Infine, il Punter: Brad Nortman è stato il peggiore della lega, ma ha anche avuto due punt bloccati e ne ha messi comunque 26 nelle 20 yard, si potrebbe cambiare a patto di migliorare chi ha attorno nello special team.