NFL Draft 2015: Indianapolis Colts Recap

Ed eccoci qui, dopo i frenetici giorni del Draft, a commentare le scelte del GM dei Colts, Ryan Grigson. Devo ammettere che, all’inizio, la scelta di uno tra i giocatori in questione, facile capire di quale si tratta, mi ha lasciato piuttosto perplesso. Per maggiori informazioni, continuare a leggere l’articolo!

 

Round 1, Pick 29: WR Phillip Dorsett (Miami)

Questo primo round dimostra quanto sia difficile prevedere come si svolgerà un Draft. Ben pochi avrebbero scommesso che, con un pacchetto WR come quello della propria offense, la prima scelta di Indy sarebbe stata un Receiver. E’ vero, i Colts hanno lasciato andare il veterano Reggie Wayne, ma hanno comunque portato in squadra, nel periodo della Free Agency, altri ricevitori di buon livello (Andre Johnson, Vincent Brown), che, a supporto di quelli già presenti, portano il reparto ad essere uno dei più attesi per la prossima stagione. Nessuno mette in dubbio la validità di Phillip Dorsett, il quale ha messo su delle career stats di tutto rispetto: 121 ricezioni per 2132 YDS e 17 touchdown in 45 partite giocate (30 starts); in più la sua media di YDS per catch della scorsa stagione (24,2) è la seconda migliore mai raggiunta da un giocatore nel college football. Grigson giustifica questa scelta dicendo che alcuni dei fattori che lo hanno portato a scegliere proprio lui sono stati la sua velocità e la sua particolare versatilità. Cambiamo a questo punto prospettiva; se dovessimo inquadrare, al momento, una superstar tra i ricevitori schierati dall’attacco biancoblu, si arriverebbe senza dubbio al nome T.Y. Hilton. Ebbene, il suo contratto scadrà al termine della stagione 2015/16. Non è dunque da scartare l’ipotesi che quella che appare come una mossa inspiegabile, sia invece frutto di un progetto ben definito.

 

Round 3, Pick 61: CB D’Joun Smith (Florida Atlantic)

D’Joun Smith, a parer mio, promette bene. Se pensiamo che, dal prossimo anno, si troverà a giocare insieme a Defensive Backs come Vontae Davis, Darius Butler Greg Toler, riesce difficile immaginarlo tra gli starter. E’ comunque un giocatore interessante, sicuramente una risorsa da sfruttare in caso di infortuni, o comunque in un futuro non troppo lontano. Interessante il fatto che, durante la stagione 2014/15, su 11 passaggi lanciati nel suo raggio d’azione, 8 siano stati difesi.

 

Round 3, Pick 93: DE Henry Anderson (Stanford)

Le statistiche del suo ultimo anno a Stanford parlano chiaro (13 partite giocate, 65 tackles, 8.5 sacks e 15.0 tackles for loss), questo DE, tra i migliori della 2015 Draft Class nel Pass Rushing, ha tutte le carte in regola per inserirsi, da subito, nell’operazione “D” 2015/16, la quale dovrebbe essere guidata, ancora una volta, dal grande Greg Manusky. L’addio di Cory Redding sancisce, tra le fila difensive di Indy, la fine di un’era e l’inizio di una nuova. C’è dunque bisogno di nuove forze capaci di mettere in difficoltà le migliori offense per giocare un campionato ai massimi livelli.

 

Round 4, Pick 109: S Clayton Geathers (Central Florida)

Ci sono buone probabilità che, durante la sua rookie season, Clayton Geathers si trovi ad occupare un posto negli special team (come peraltro fece in passato per Central Florida), senza essere troppo coinvolto, da subito, nel ruolo di Safety. Ciò deriva principalmente dalla presenza in squadra di Mike Adams (il quale, lo ricordiamo, viene da un’annata decisamente positiva ed una convocazione al Pro Bowl) e Dwight Lowery.

 

Round 5, Pick 151: DT David Parry (Stanford)

Altro arrivo da Stanford, college che solitamente consegna ottimi giocatori ai nostri Colts (Andrew Luck, Coby FleenerGriff Whalen etc.) ed in generale alle franchigie NFL. Chuck Pagano ha manifestato apertamente il suo interesse per David Perry, che sembra avere la mentalità giusta, grazie all’esperienza negli Stanford Cardinals, per adattarsi allo stile di gioco di Indy. Statistiche 2014/15: 11 starts, 34 tackles, 7.5 tackles for loss e 4.5 sacks.

 

Round 6, Pick 205: RB Josh Robinson (Mississippi State)

I risultati non esaltanti del running game biancoblu (2014/15), hanno portato i Colts a firmare con uno che di corse ne ha già fatte tante nella NFL, il RB Frank Gore. I due che avrebbero dovuto correre per i Colts, Trent Richardson Ahmad Bradshaw, non sono riusciti, per infortuni o per altri motivi, a portare a termine il loro compito, lasciando il posto al giovane proveniente da Ohio State Daniel Herron ed, in minor parte, a Zurlon Tipton. Ma, il prossimo anno, sarà quello del ritorno per un runner che aveva già iniziato a giocare per Indy e che, per gravi problemi fisici, è dovuto rimanere fuori dal campo per un ampio periodo. Vick Ballard (ex Mississippi State), starter della stagione 2013/14, non ha avuto, secondo lui, la possibilità di dare il massimo nella NFL, tuttavia ritiene che adesso, libero da ciò che lo tratteneva da un punto di vista fisico, possa essere il giocatore che i Colts cercano. Adesso, con l’arrivo di Josh Robinson, il quale ha corso per 1203 YDS (190 ATT), segnando 11 Touchdown (13 partite giocate), si aggiunge un altro potenziale corridore di alto livello alla formazione di questa franchigia, che ne ha un disperato bisogno.

 

Round 6, Pick 207: IL Amarlo Herrera (Georgia)

Amarlo Herrera proviene da due “back-to-back 100 tackles seasons” nella posizione di Inside Linebacker per Georgia. Con Nate Irving per il momento fuori dai giochi a causa di un infortunio, Amarlo ha buone speranze di vedere il campo abbastanza presto.

 

Round 7, Pick 255: OT Denzelle Good (Mars Hill University)

Nelle tre stagioni giocate per Mars Hill (31 match), Denzelle Good non ha concesso nemmeno un sack. Aveva iniziato la sua avventura nel college football giocando per North Carolina State, ma in seguito passò a Mars Hill (II Divisione). Nonostante l’infortunio di Gosder Cherlius, i Colts hanno a disposizione dei backup tackles sui quali sono sicuri di puntare, Joe Reitz e Ulrick John. Si ritiene dunque che questo giocatore inizierà il cammino NFL dalla practice squad.

 

Draft Grade: B