NFL: i (miei) Top 5 4-3 Defensive End

Le squadre che vogliono utilizzare un sistema di difesa della 4-3 generalmente adottano questo schema con lo scopo di dara grande pressione sulla linea offensiva, presidiare con più uomini i gap ed andare più velocemente sul quarterback. I DE sono una chiave di questo schema, sono normalmente più piccoli degli altri difensori di linea (6’3”-6’5” per 265-295 libbre) per avere la massima resa in velocità. Naturalmente deve essere un atleta dotato di forza, perché deve poter risolvere a suo favore un conflitto contro un Offensive Tackle, ma deve possedere la velocità per correre dietro ai running back che girano verso l’esterno, o lo devono inseguire all’interno. L’End ideale della 4-3 è atletico e agile e la sua forza deve possedere rapidità. Sono i giocatori che affrontano il Left Tackle nel lato cieco del quarterback destro, di solito sono i migliori atleti sulla linea di scrimmage, unendo ad un corpo muscoloso quella rapidità e l’agilità che serve per aggirare i blocker che sono più grandi e più pesanti di loro. I DE nella 4-3 generalmente giocano ad 1 gap, anche se a volte si trovano a giocare a 2 gap, in caso in cui debbano presidiare i gap del TE. Nella maggior parte degli schemi sono anche responsabili del controllo sul quarterback nel caso in cui esca dalla tasca e cerchi il guadagno di terreno con la corsa. Ci sono varianti nell’uso difensivo della 4-3. Alcuni team usano un forte e grande DE da tanto peso nello strong side, per fermare le corse nella formazione di base, e nei down su pass inseriscono uno specialista della pass rush. Tradizionalmente, i DE sono difensori a tre punti, con la mano libera piegata indietro pronta al “punch” sul lineman offensivo, oppure, nelle posizioni defilate, come la wide 9, stanno in due punti come un linebacker. Come tutti gli uomini di linea, i DE hanno le assegnazioni di attaccare la OL e di impedire di svilupparsi del gioco delle corse. Vista la posizione defilata per i DE spesso sono corse esterne o screen pass. Possono anche avere compiti di copertura sui blitz. Vediamo i miei top five nel ruolo.

Michael Bennett, Seattle Seahawks

Certo, spesso sono i sack che misurano l’efficienza di un End, anche nella 4-3. Nel caso di Bennett la sua scarsa produzione in quell’assegnazione è spesso uno degli appunti che gli vengono mossi. Bennett, 28 anni, è stato titolare partente solo tre volte nel 2013 con Seattle, collezionando 8,5 sacks e un fumble forzato durante il suo impiego da DE e DT, operando principalmente nei sub-package da pass rusher. Non è un giocatore da every-down, ma i Seahawks applicano un continua rotazione nelle linee, e la versatilità di Bennett è un fattore importante nella loro filosofia; avrà solo sette sacks, ma ha messo insieme 53 affrettamenti al quarterback, più tra un qualsiasi altro DE della 4-3. E’ anche una forza contro la corsa, uno dei migliori esterni della Lega. Per trovargli un appunto vero, paga un prezzo un po’ alto in sanzioni, 13 nel 2014. A causa della sua poca produttività in sack, non è andato al Pro Bowl, decisione poco condivisibile. E’ un atleta con la struttura da Tackle (6’4″ per 274 libbre) e la velocità dell’End. E’ in grado di andare contro le corse alto e dritto e fare danni, è un grande placcatore, sa sfuggire ai blocchi per arrivare ai back. Per ogni lineman offensivo fermare con continuità Bennett è un incubo, la sua rapidità gli permette spesso di venire fuori dai blocchi per andare al tackle. Anche se, come detto, non raccoglie un mucchio di sacks, Bennett, con la sua versatilità è capace di correre sul quarterback dall’ esterno e dall’interno, e questa è una risorsa enorme. Si può allineare in 3-tech o da End puro, per portare pressione. Ha una grande leva, è rapido, potente, nell’arco di un incontro diventa devastante. Non è il giocatore più spettacolare o il più produttivo, ma per costruire una linea difensiva d’elite, nella 4-3, non può mancare.

Robert Quinn, St. Louis Rams

Chris Long considera Robert Quinn, “il miglior defensive end nel football”, e non è un parere interessato, ma forse quello di chi conosce da vicino le caratteristiche dell’atleta. Quinn è un pass rusher d’elite. Per misurare quanto lo sia, è stato considerata una sua annataccia la stagione scorsa, con 10.5 sacks. Questo genere di aspettative ci sono solo per giocatori dominanti nel ruolo, non per nulla il 2013 aveva chiuso con 19,5 sacks, ed ha contato 34,5 sacks in 48 partite in carriera. Ha messo insieme anche 46 tackle e 5 fumble forzati. Ha 25 anni (6’4″ per 264 libbre), è un Pro Bowler e prima squadra All-Pro. E’ il prototipo dell’End a destra. Potente, veloce e tecnico, quasi la perfezione per un rusher nel ruolo. Queste caratteristiche lo rendono temibile anche quando difende contro le corse. Si dice che i Rusher Edge sono pessimi difensori contro le run. L’idea che amino i sacks, amino affrontare i Tackle, ma che odino l’idea di aggrovigliarsi contro il running game e di fare il lavoro sporco mettendosi nella odiosa rissa della difesa sulle corse è diffusa in NFL. Ma Quinn non è uno di quei Defensive End, lui eccelle anche in questa difesa. Molti Tackle fanno fatica a mettergli le mani addosso e a contenerlo, vista la sua rapidità di movimento e le sue contromosse, e sa schierarsi all’interno, rendendosi pericoloso anche dalla posizione del Tackle. I suoi 33 run stop del 2014 dimostrano le sue ottime attitudini anche contro il running game. Punto finale, che la dice lunga sul carattere del giocatore e del suo spirito combattivo, ottiene questi risultati sportivi con un tumore della dimensione di una moneta alla base del cervello, per fortuna benigno, e diagnosticato quando aveva 17 anni. Un atleta che sarà nell’elite del ruolo per parecchio tempo.

Cameron Wake, Miami Dolphins

Wake (6’3 “e 262 libbre) ha 33 anni, certo, ma vedendolo giocare non si direbbe. Nelle sue i sei stagioni a Miami, si è distinto come un ottimo pass rusher, mettendo insieme 63 sacks. Quest’anno si mette in fila con il miglior Tackle difensivo della NFL, Ndamukong Suh, rendendo la difesa di Miami una difesa da vedere nel 2015.Wake, come spesso accade agli End della 4-3, è sempre stato meglio come rusher che contro le corse e nelle coperture, ma è una vera forza da non sottovalutare quando si tratta di fare pressione e attaccare il quarterbacks. Nel 2014 è andato a 11,5 sacks, e tre fumble forzati, in più PFF gli ha accreditato 39 affrettamenti al quarterback, considerandolo nel top three come DE nella 4-3. Gioca come Left End e quindi si trova contro i Right Tackle nella pass rush, rendendo il loro matchup difficile e complicato. Sa sfuggire all’attacco della sua spalla con la sua accelerazione ed è efficace nel girare l’esterno per andare sul QB. E’ continuo e molto flessibile, semplicemente non ha la corporatura da Run-Stuffer. Giocare End a sinistra vuol dire che spesso è in posizione per tenere l’esterno contro le corse verso destra, ed ecco come mai, nonostante non ami particolarmente questa assegnazione, Wake ha accumulato 23 tackle in solitario. Un giocatore All-Pro, comunque, con la sola limitazione del tempo che passa.

Everson Griffen, Minnesota Vikings

E’ stato un backup a Minnesota, Everson Griffen (6’3 “- 273 libbre, sei stagioni) ma appena ha avuto l’occasione della continuità, sotto il nuovo allenatore Mike Zimmer, iniziando tutte le 16 partite per i Vikings, ha registrato 12 sack nel 2014, dimostrando che è un giocatore di ottimo livello. Ha sfruttato l’occasione, certo, ma ha doti atletiche che aveva sempre messo in mostra, ed ha dimostrato un’efficienza rara, giocando 900 snap. Oltre agli atterramenti ha accumulato anche 40 affrettamenti al quarterback finendo quinto tra gli End della 4-3, anche se nelle sue 11 sanzioni era terzo, dimostrando che deve ancora lavorare nella disciplina, anche se 27 anni cominciano ad essere un età in cui l’esperienza dovrebbe fagli mettere la testa a posto. Lui non è un edge-rusher particolarmente scattante come tanti in NFL, ma mette insieme un mix di potenza, velocità, tecnica e doti fisiche che lo rendono speciale nel ruolo. Non si arrende se è bloccato al primo impatto, e possiede la capacità interiore e la forza nelle gambe per andare in bull-rush contro i Left Tackle. Giocando a destra spesso è dietro la corsa ma ha istinto e velocità per trovare le corsie, in più dalla sua parte è efficiente nel fermare le corse verso l’esterno. I suoi 44 tackle in solitario lo dimostrano. Griffen forse non entra, per qualche specifica dote, tra l’élite dei pass-rusher, ma la sua capacità di gioco e la sua affidabilità lo rendono un three down immancabile nella linea difensiva.

Jason Pierre-Paul, New York Giants

E’ un giocatore ad effetto jo-jo. Ha avuto un paio di stagioni poco produttive, per ritornare, nel 2014 a 12,5 sacks. I Giants lo aspettano a questo livello, se le ferite e la perdita del dito dopo l’incidente extrafootball, non influenzeranno le sue performance. E’ stato considerato tra i più forti End della lega l’anno scorso ed ha fatto vedere anche una grande attitudine contro le corse con 53 tackle da solo. Ha costretto tre fumble, ne ha recuperato uno, ha messo insieme la ragguardevole cifra di 38 affrettamenti al QB. Nella Run Defense è un difensore robusto (6’5 “- 278 libbre), ha forza, sfrutta la sua altezza, e trovare le corsie esterne dal backside è la sua specialità, ma si allinea, senza problemi, anche all’interno nei gap dei Tackle. E’ un ottimo placcatore, anche se gli sono stati attribuiti 11 placcaggi persi. Nella pass rush la differenza è data dalla rapidità del suo primo passo e la sua capacità di convertire la velocità in forza, un rebus per gli OT capire come fermare un atleta di quelle dimensioni. Se l’incidente subito non lascerà strascichi, i suoi 26 anni sono un viatico per una carriera lunga e prolifica, grazie al suo livello di élite sia come pass-rusher che come run-Stuffer. E’ tra i Defensive End più equilibrati del football.