NFL: I (miei) Top 5 ILB
Il Linebacker interno è un giocatore che varia il suo gioco se si trova inserito in uno schema 3-4 o in un 4-3. Nella 4-3 il ‘Mike’ sta per linebacker centrale ed è considerato il regista della formazione difensiva, ma anche nella 3-4, tra i due LB interni, quello con maggiori attitudini ed esperienza viene designato come ‘Mike’. Il linebacker centrale nella 4-3 è il quarterback della difesa. Ha un assegnazione complicata, fatta di spazio da presidiare, intuizione per il football ed istinto. Deve saper avanzare rapidamente, o prendere un bordo, magari rimontando, e deve saper andare sul profondo centrale. Molto spesso chiama i segnali difensivi leggendo i movimenti pre snap e deve controllare che la difesa sia ben posizionata. Deve conoscere benissimo la maniera di portare i tackle e come andare sui gap aperti per le corse, ovviamente deve conoscere le assegnazioni della cover soprattutto se gioca in schemi come il Tampa 2.
Nella 3-4 il linebacker interno è simile al Mike dellal 4-3, con le dovute differenze. Copre meno terreno sia se deve intervenire sulle corse o applicarsi nella cover sui pass, ma deve essere attrezzato per affrontare i lineman offensivi che arrivano al secondo livello, visto che la prima linea è composta di soli tre giocatori e questo vale soprattutto per chi si trova a presidiare due gap. La maggiore atleticità ed esplosività degli uomini difensive della prima linea, si paga in termini di peso e sempre meno atleti sulla linea di scrimmage sono degli occupatori di spazio, il che evidenzia l’importanza del ILB nel football moderno. In pratica la grande differenza tra i ILB della 3-4 e quelli della 4-3 sta nella gestione dei blocchi. Il linebacker interno della 3-4 può tranquillamente trovarsi a dover lottare in un corpo a corpo con una guard o un offense tackle, che, a parte i Nose di vecchio stampo, sono i può grandi e grossi giocatori che trovi su un campo da football. Proprio per questo il Mike della 4-3 è più piccolo, scattante e veloce perchè per lui la gestione dello spazio è il must più importante. Come spesso si dice i linebacker d’elite sono giocatori che non reagiscono in base a ciò che vedono, ma si muovono in base a ciò che immaginano. Magari sembrano fuori gioco, ed invece il runner finisce per correre dove si sono portati. Come si è detto tutta la velocità del mondo non ti farà mai rimontare una posizione sbagliata, e questo vale soprattutto per i linebacker interni. Sono atleti che devono avere un movimento di cambio di direzione rapido e fluido, devono avere la forza sufficiente per portare tackle vincenti e per respingere un blocker, abbastanza velocità per avere dimestichezza nella cover. Sono giocatori difensivi che si caricano di un sacco di responsabilità ed assegnazioni, non per nulla i migliori sono ben pagati, noti al grande pubblico, e soprattutto cambiano l’aspetto della di una difesa. Le dimensioni? Giocatori diversi dalla 3-4 alla 4-3 e le misure variano, in linea di massima, 6’2”- 6’3” per 250 libbre, ma soprattutto nella 4-3 le dimensioni possono calare. I miei top five.
Luke Kuechly, Carolina Panthers
E’ riconosciuto come il più forte ILB della Lega, almeno tra quelli che hanno giocato il 2014. Gioca in una 4-3 e in tre stagioni NFL, e 24 anni (6’3″- 238 libbre) ha già avuto due selezioni al Pro Bowl. Non ha ancora mancato una partita, non è sicuramente il più grande atleta nel ruolo ma è veloce ed istintivo, un grande cacciatore di runner. Non è molto sfruttato nella pass-rush, negli schemi difensivi i Panthers lo adoperano più nella cover, e questo dà la lettura dei suoi pochi sacks, ma se è impegnato su un blitz sul gap A ha sempre dimostrato velocità ed attitudine anche in questa assegnazione. Nella cover è d’elite assoluta e si spiega il suo intenso uso nello spazio; la velocità e la capacità di non farsi sopravanzare lo rendono coriaceo per i ricevitori slot ed i TE, compresi Gronko e Graham. Altro must del giocatore sono i tackle, dove è assolutamente eccellente. Gli sono stati attribuiti 122 tackle da solo il top della NFL negli ILB. Dimostrano come istinto, dinamicità, velocità e forza formano in Kuechly un mix esplosivo che potranno farne il Lewis del decennio futuro.
Bobby Wagner, Seattle Seahawks
Il Mike della difesa migliore della NFL. Ha 25 anni, 6’0” per 241 libbre, dotato di ottimo istinto e buona tecnica è veloce e leggero, ha ottimi tempi di reazione. Ha perso cinque partite, la scorsa stagione, ed ha fatto capire, al rientro, quanto è importante che lui sia in campo. Vedendolo giocare impressiona pensare come è inserito in quella difesa, solo al suo terzo anno di NFL. E’ grande contro le corse, ha registrato 74 tackle solitari in 11 partite, mancandone solo sette, dimostrando potenza nello scontro. Non è solo istinto e velocità, dà filo da torcere a blocker molto più grossi di lui. Anche lui, come Kuechly non attacca spesso il backfield, il linea con il gioco di Seattle ma, anche lui, se deve mettere insieme un blitz ha la velocità e la determinazione per andare a buon fine. E’ realmente ottimo nella cover dove lo schema dei Seahawks lo chiama spesso, conosce lo spazio, sa muoversi fino alla copertura più profonda ed ha anche quella ruvidità tanto cara alla difesa del team del CenturyLink Field. Un giocatore chiave in difesa, fatta anche da una grande personalità in campo.
CJ Mosley, Baltimore Ravens
Un rookie anche in questa lista. Talento assoluto, scelto con la 17esima assoluta, CJ Mosley (6’2″, 235 libbre) ha conquistato il posto da titolare da ILB destro ed ha cominciato tutte le 16 partite. Il dato di 107 tackle da solo sono un dato impressionante per un esordiente, e sono frutto della capacità immediata di previsione del gioco e dell’istinto, non solo della sua fisicità. E’ comunque dotatissimo anche in potenza, non avendo problemi ad affrontare i blocker sia nel singolo evento, che nel tempo. Ha un passato universitario come pass-rusher ma si conosce la grande differenza, al centro, con la NFL. Infatti i Ravens lo hanno impiegato, tutt’al più, nei blitz, dove a raccolto l’onorevole dato di tre sacks, nove colpi e tredici hurries (affrettamenti) al quarterback. Si è dimostrato più che buono in copertura, sia pur con qualche, comprensibile, impaccio, soprattutto con i TE d’elite, derivato dal suo primo anno, ma ha già dimostrato che sa leggere lo spazio. Vedremo se sarà capace di confermare il livello, ma se questo avverrà, come molto probabile, siamo in presenza di una stella di prima grandezza.
James Laurinaitis, St. Louis Rams
Ha 28 anni, (6’2″, 248 libbre) gioca in NFL dal 2009 e non ha saltato una partita. Fondamentalmente è eccellente nella run defense dove ha sviluppato il successo della sua carriera ed è, effettivamente, la assegnazione principe del ILB. E’ un giocatore prestante e nella Lega è uno dei migliori, se non il migliore, nel portare i tackle; non c’è running back che lo metta seriamente in difficoltà. Ha avuto qualche problema di produzione nel 2014, dovuti ai problemi alla caviglia, ma questo non toglie che abbia passato i 100 tackle. Non trova grande impiego come rusher, non è la sua assegnazione, certamente può fare pressione sulla linea grazie al suo atletismo, ed ha raccolto 3,5 sack, ma il suo must è altrove. Se impiegato in cover è fluido, si muove benissimo per la sua taglia e sa leggere i giochi. Qualche volta paga il confronto con i migliori TE, ma è in buona compagnia. Il Mike classico di una delle migliori difese della NFL, viatico sufficiente per essere considerato uno dei migliori nel ruolo.
Navorro Bowman, San Francisco 49ers
E’ vero, ha saltato un anno intero, ma non è la classifica dei migliori dell’anno scorso, è la selezione dei (miei) migliori nel ruolo in attività. E lui, come anche Lee, sicuramente lo è. E’ 6’0″ per 242 libbre ha giocato quattro stagioni ed ha 27 anni, nella seconda linea porta una esplosività ed una velocità impressionante. Sa giocare con la testa ed è un dato fondamentale per un ILB, ma ha anche forza e potenza da vendere la sua presenza impegna la OL portando una ricaduta positiva sul reparto linebacker, in termini di gap da attaccare. E’ uno dei migliori rusher nel ruolo, sfruttando la sua velocità e la sua forza è capace di mettere in difficoltà regolarmente la linea avversaria, attaccando tra guardia e centro. Ha un grado di eccellenza nella cover dove le sue doti fisiche di rapidità e la sua intelligenza nel football danno il massimo. Domina lo spazio praticamente non sbagliando mai la sua posizione, e la sua velocità gli dà possibilità di rimonta in ogni assegnazione difensiva. Un vero dominatore nel ruolo, e se, come sembra, è completamente ristabilito dall’infortunio, riporta alla falcidiata difesa del 49ers quel valore e quel talento che possono salvare la stagione.