NFL: I (miei) Top 5 Strong Safety
Safety. I Re del campo aperto, delle cover, delle discese nella seconda linea, dell’ultimo, disperato tackle e del blitz. Ruolo chiave della difesa troppe volte colpevolmente trascurato con tragiche conseguenze soprattutto nella difesa a zona. In genere si schierano tra le 10 e le 15 yard dietro la linea di scrimmage. Nella formazione tipica ci sono due varianti di questa posizione: il free safety (FS) e lo strong safety (SS). I loro compiti dipendono dallo schema difensivo utilizzato ma, essendo l’ultima linea di difesa, i safety devono essere entrambi dei buoni placcatori. Lo strong safety (SS) ha il compito di coprire il “lato forte” (strong side) dell’attacco, ovvero copre lo spazio dove è schierato il tight end, generalmente nella parte sinistra della difesa. Le sue assegnazioni del vanno dal pass al TE al compito di seguire gli eventuali wide receiver, oppure andare sul running back, e fermarli il prima possibile. Generalmente le corse si sviluppano da quella parte e questa assegnazione difensiva diventa fondamentale. Fisicamente chi ricopre questo ruolo non eccelle in velocità ma ha una dominante prestanza fisica. È un linebacker con la velocità di un safety. E proprio come il linebacker strong side, il strong safety è più grande degli omologhi free, ma anche abbastanza veloce per recuperare terreno nel running game. Deve essere duro, e deve affrontare senza timore i blocker conoscere gli angoli per raggiungere anche il corridore più veloce. È il safety che Blitza sul quarterback nei terzi down come una aggiunta in linea su entrambi i lati della formazione.
I(miei)top five strong safety.
Kam Chancellor, Seattle Seahawks
E’ uno dei fondamenti della ‘ Legion of Boom’. Eppure anche lui è figlio della gestione del front office di Seattle, perché se è vero che Thomas è stato 14esimo assoluto nel 2010, Kam è stato redatto, sempre nello stesso anno al n° 133 e Sherman con 154esimo l’anno dopo. Chancellor gioca dappertutto e fa di tutto. Ha assegnazioni da linebacker e le assolve perfettamente, ha assegnazioni da free safety e le assolve perfettamente; la vera chiave della difesa di Pete Carroll. Ha messo insieme, tre selezioni al Pro Bowl in cinque anni. Il fisico è da linebacker (6’3″, 232 libbre) ma è stato, a parte una brevissima esperienza a corner, una safety fin dal college. E da safety sa giocare e bene, lo dimostrano i 27 catch su 39 target(stiamo parlando di un safety non di un corner) e un touchdown, con un intercetto e tre pass deviati. La forza di questo atleta è la grande fisicità unita ad una velocità di base ed ad una agilità che gli permettono di affrontare i top TE nella loro mattonella senza rischiare di perdere a priori, di chiudere sui WR o di correre verso l’esterno su un back riuscendo a rimontare. Sono solo i giocatori d’elite più agili, veloci e soprattutto esplosivi a metterlo in difficoltà, approfittando dei tempi di reazione che, nonostante tutto, il suo fisico gli impone. Contro il running game si dimostra uno dei migliori, però. Come detto è difficile sfilargli dall’esterno, ma affronta blocker potenti anche nelle corse interne e sa muoversi nel traffico. I suoi 70 tackle sono uno dei dati più alti della NFL, anche se, per le ragioni suddette, annovera anche 14 tackle persi. Un giocatore che si piazza in cima alla lista dei top.
Antoine Bethea, San Francisco 49ers
Antoine Bethea (5’11 “, 206 libbre, nove stagioni) sembra essere all’apice della sua carriera in NFL con i suoi 30 anni. Riesce a mettere insieme un mix di prestazioni fisiche convincenti, con una ottima adattabilità e con le acquisite competenze tecniche in modo da dare alla secondaria un vero faro. Ha un’ottima capacità di diagnosticare i giochi nelle zone profonde regolalandosi in base a come si comporta il resto della difesa. Probabilmente sarà un punto di riferimento di una squadra in completa rifondazione. La sua capacità di leggere i giochi è decisamente superiore al suo atletismo, e questo si riverbera sia nella run defense, dove la capacità di piazzamento gli permette di non dover rimontare spesso, sia nei tackle che deve affrontare, in cui mette in mostra un tecnica, una esplosività ed una aggressività che sopperiscono alla prestanza. Non per nulla su 1050 snap giocati gli vengono attribuiti solo 13 tackle persi. Uno dei migliori Strong della NFL.
Donte Whitner, Cleveland Browns
Questo è il prototipo dello Strong Safety, (5’10”, 208 libbre)per le sue capacità di gioco. E’ fisico ed intelligente sa adattarsi ad ogni tipo di copertura, forse solo ad esclusione del blocco sui TE molto fisici. C’è da dire che nella cover è meglio se ha accanto un buon free, ma la sua capacità di stare in campo è un valore aggiunto per la difesa. Non è grande e grosso, ma ha potenza, cattiveria ed aggressività e le fa valere nei contatti; non teme affrontare blocker molto più prestanti e questo lo rende ottimo contro le corse. Ha 30 anni, ma non accenna a diminuire la sua prestante presenza in campo.
Robert Blanton, Minnesota Vikings
Da tre anni in NFL, (6’1″, 200 libbre), ha messo in mostra un personalità che fanno pensare ad un ottimo futuro nella Lega, per lui. Più che buono in copertura, con 14 completi concessi su 24 tentativi, ha messo insieme anche un intercetto e un pass deviato. Non è un giocatore impressionante in copertura ma è capacissimo a limitare i giochi che passano dalle sue parti. Contro le corse, al contrario, è tra i migliori del ruolo, capace di porsi nel box, o nel secondo livello, capisce benissimo le tracce ed è a suo agio in questa difesa, non per nulla ha messo insieme 84 tackle in solitario e ne ha mancati solo quattro. Un solidissimo 2014 ne fanno un titolare sicuro.
Reshad Jones, Miami Dolphins
Un Safety da every down, con un andamento alterno nella sua carriera quinquennale a Miami, (6’1″ per 215 libbre), l’anno scorso ha messo insieme una solida stagione, contro i TE ha concesso 15 ricezioni su 24 tentativi, con purtroppo tre touchdown, però gioca nella Division che lo costringe ad incontrare due volte Gronko. Un buon giocatore nel portare i tackle (79 da solo) attacca bene il portatore di palla sia nello spazio, dove mette in evidenza le doti di inseguitore, che nel traffico, dove sa leggere lo sviluppo del gioco. Forse non particolarmente appariscente, ma un leader.