Analisi dal Lato Oscuro: Oakland Raiders VS Minnesota Vikings (Pre-Season Week #2)

Con un po’ di ritardo, eccoci tornati con una analisi sulla seconda partita di Pre-Season, che ha visto i Raiders ospitati in Minnesota dai Vikings. La partita giocata è stata quasi diametralmente opposta alla prima contro i Rams: errori a non finire e punti deboli fin troppo evidenti sono stati una costante durante lo scorrere del cronometro.
Da un punto di vista generale è andata male… non catastroficamente male, ma proprio nel momento in cui i media stavano iniziando a rivalutare la squadra, i Silver&Black sono ricaduti in quel vecchio luogo comune che li ha accompagnati per tutti questi anni.
Il primo dato che balza agli occhi e che induce inevitabilmente a scuotere la testa in gesto di rassegnazione sono state le penalità: 13 totali per 106 yard sono una campanello d’allarme non indifferente sulle capacità della squadra di affrontare un ambiente ostico come una trasferta, e si spera che il coaching staff sia capace di porre una grossa toppa su questa pecca, perché se tale indisciplina dovesse trascinarsi anche in regular season, sarebbe davvero la fine.
Di queste penalità, la maggior parte sono stati falli pre snap e, sfortunatamente, tutti fatti dagli starters. Nel lato sinistro, (Donald Penn, Gabe Jackson e Rodney Hudson), sono stati tutti flaggati per false start, mentre (inaspettatamente) il lato destro è stato solido e disciplinato.
Altro fattore negativo della partita è stata la quasi totale assenza di pass rush durante la prima fase: con Khalil Mack costantemente bloccato da almeno 2 giocatori (che molto spesso neanche bastano), il resto della difesa non è stato capace di mettere pressione; se le corse ancora una volta non sono state un problema, i passaggi hanno letteralmente aperto in due il secondario, perché Teddy Bridgewater aveva 15 secondi buoni per starsene in tasca a creare azioni dal nulla.
Ovviamente non è tutto da buttare; molti giocatori hanno sollevato il loro status e sono apparsi come forti candidati per ottenere un posto in squadra, ma vista la mancanza di tempo e il mio dover essere contenuto, passiamo alla solita analisi della Top 3 e della Flop 3.

– TOP 3 PLAYERS

1) Latavius Murray, #28, Running Back.
Per la seconda settimana di fila ritroviamo “Tay Train” (aka Murray) nella top 3, ma questa volta in cima alla lista. Semplicemente sensazionale. Guardarlo correre è stato un continuo piacere, e non solo ha consolidato il posto di starter distaccandosi dai suoi concorrenti, ma ha dimostrato di essere in lista come top Offensive Player della squadra. Oltre ad aver messo a segno il suo primo TD (e primo in generale del first team offense), ha in più occasioni messo in difficoltà la difesa avversaria che sembrava non aver risposte per fermarlo: in una azione in particolare, il RB si è ritrovato la strada completamente bloccata dallo scontro, ma anziché far concludere la giocata con un guadagno nullo o negativo, Tay Train è riuscito a fare un cut, trovare un piccolo spazio e correre per 6 yard.

2) Khalil Mack, #52, Defensive End.
Questo tipo di rubrica è molto interessante come costruzione, ma ha la grossa limitazione di dover ridurre il top soli 3 giocatori. Ebbene, il mio sforzo post partita è quello di cercare di valutare tutti i giocatori che non siano Khalil Mack, perché altrimenti il prodotto di Buffalo University sarebbe costantemente argomento di elogio e tutto diventerebbe ripetitivo… ma questa volta l’ex rookie merita davvero menzione, perché in una prima linea difensiva che è stata ottima sull’interno e molto meno sull’esterno, lui è stato l’unico a generare pressione e riuscire abilmente a liberarsi dai blocchi della linea avversaria, e trovarsi ad un pelo dal QB pronto a colpire. Nonostante i doppi blocchi, le stats mostrano quanto il Pass Rusher sia la vera linfa della difesa.

3) Ben Heeney, #51, Linebacker.
Ancora una volta ecco un giocatore che già nella scorsa partita mi aveva colpito particolarmente. Heeney ha un motore infinito e nonostante sia leggermente undersized, la sua presenza sul campo è tangibile ad ogni snap. Un sack condiviso con Mario Edwards, e un Forced Fumble che in realtà sarebbe stato da attribuire a quest’ultimo, sono solo la ciliegina sulla torta di una partita giocata molto bene. Il vero peccato è che, anche se ormai il posto in squadra è suo al 100%, la possibilità di vederlo nello starting lineup è ancora bassina, specie con Lofton che continua a mostrarsi solido in campo… ma ovviamente mai dire mai, specie con Del Rio che continua a lodarlo ad ogni Press Conference.

– FLOP 3 PLAYERS

1) D.J. Hayden, #25, Cornerback.
Se nessuno avesse mai inventato l’espressione “non c’è limite al peggio”, probabilmente sarebbe saltata fuori durante la partita di Sabato notte durante la patetica prestazione dell’ex First Round Pick. Negli ultimi anni i Raiders non hanno certo brillato per la grande qualità nel reparto CB (è dal mito Nnamdi Asomugha che qualcuno di spessore non si schiera davanti ad un ricevitore avversario), ma con Hayden probabilmente si è raschiato il fondo del barile. Di errori il giovane atleta ne ha fatti a bizzeffe, ad iniziare dall Illegal Hands in the Face nel primissimo drive (che ha permesso a Teddy di convertire automaticamente un terzo down). Oltre la penalità, la sua copertura è stata talmente inefficace ad ogni azione che ai QB avversari bastava semplicemente tirare a chiunque fosse coperto da Hayden per garantirsi un completo automatico. Nel primo TD dei Vikings (che potete vedere nella copertina), non si è nemmeno disturbato a girare la testa per localizzare la palla, regalando così una facile presa al ricevitore.
La qualità del suo gioco è imbarazzante, e si è mostrato chiaramente come punto debole della difesa: la speranza è che qualcuno più in basso nella depth chart riesca a spodestarlo, per evitare di far fare gioco facile a chiunque sia il “nemico”.

2) Trent Richardson, #33, Running Back.
Sono stato cauto settimana scorsa, e non ho voluto esprimere un opinione sul RB da Alabama perché “indietro” negli allenamenti rispetto ai suoi compagni di squadra. Questa volta però poteva godere di una settimana di full practice per dimostrare di avere ancora una chance, ma ha fallito miseramente. Guardandolo giocare (e guardando l’attacco arenarsi in un 3-Out dopo avergli concesso la palla due volte), ho avuto quel pessimo ricordo di MJD e McFadden che si schiantavano inutilmente sulla linea per guadagnare una misera yard: Richardson semplicemente non ha fatto nulla non solo per dimostrare di poter essere un valido #2, ma neanche per guadagnarsi un posto in squadra.
La scena più deprimente è stata guardarlo nella sua ultima corsa della serata, dove nel vano tentativo di sfruttare l’esterno per “seminare” gli avversari (cose che tutti i Power Back fanno comunemente -ironia-) è stato placcato brutalmente dietro la linea di scrimmage.

3) Ed Hochuli e la sua Crew Arbitrale, Reffree.
Sul fatto che i Raiders siano stati fallosi durante la partita non ci sono dubbi, ma ciò che mi è suonato strano per tutto il tempo (e che poi è suonato strano anche a Jack Del Rio come da lui sottolineato durante la Post Game Conference), è stato “ma davvero sono solo i Silver&Black a commettere falli? I Vikings niente di niente?”. Questo arbitraggio che sembrava essere a senso unico, a cui si aggiungono due falli personali per aver colpito un giocatore indifeso entrambi secondo me inesistenti (il secondo più che mai), regalano ai Ref un posto nella mia Flop Three, perché peggiori della maggior parte dei giocatori.