New Orleans Saints @ Houston Texans: Top&Flop (Preseason week 3)
Altra (inutile) sconfitta casalinga dopo quella di settimana scorsa contro i Patriots di Bill Belichick per i Saints. I Texans si impongono al Superdome per 27-13 ma, come è sempre giusto sottolineare, i risultati della preseason contano come il due di bastoni quando la briscola è denari.
Vediamo più in dettaglio qualche giocatore che, in questa partita e nel corso della preseason in generale, si è messo in mostra e chi, invece, sembra destinato a lasciare New Orleans.
TOP
WILLIE SNEAD, WR
Lance Moore 2.0 non ha sbagliato praticamente nulla quando era in campo e anche contro i Texans ha fatto una buonissima partita (6 ricezioni per yard e una pass interference guadagnata). Difficilmente gli sarà negato un posto nel roster finale a questo punto: Snead, un undrafted free agent al secondo anno in NFL, potrebbe addirittura guadagnarsi il ruolo di wide receiver #4 dopo Brandin Cooks, Marques Colston e Brandon Coleman se riuscisse a mantenere questo livello di gioco anche contro le difese titolari nella stagione regolare.
Snead è un giocatore molto interessante da far giocare nello slot per poi sviluppare tracce che attraversano la parte centrale del campo, zona in cui un giocatore piccolo e rapido come lui può diventare davvero pericoloso: nelle tre partite di preseason ben 49 delle totali 117 yard conquistate sono state guadagnate da Snead dopo la ricezione in campo aperto.
HAU’OLI KIKAHA, LB
Il giovane pass rusher preso al secondo giro sta migliorando a vista d’occhio partita dopo partita. Ottima notizia in casa Saints dopo l’addio forzato di Junior Galette, il quale salterà tutta la stagione a causa della rottura di un legamento dopo essersi accasato ai Washington Redskins.
Kikaha non ha ancora messo a segno il suo primo sack tra i professionisti ma riesce sempre a mettere pressione sui quarterback avversari quando Rob Ryan lo sguinzaglia. In tre partite ha portato a casa 8 placcaggi, 4 QB hurries e 2 QB hits, secondo le statistiche di Pro Football Focus. Anche in copertura Kikaha se la cava riuscendo a contenere running back e tight end con costanza anche se in questo aspetto può ancora migliorare.
MARCUS MURPHY, KR/PR
Finalmente i Saints hanno trovato un kick returner degno di essere chiamato tale. Dopo l’addio di Darren Sproles l’impatto del returning game di New Orleans è stato praticamente nullo e l’unico giocatore in grado di combinare qualcosa di buono è stato Jalen Saunders nelle ultime partite della scorsa stagione.
Al draft i Saints hanno pescato al settimo giro Murphy, running back da Missouri, che ha ridato vita ai ritorni di kickoff. In tre partite ha collezionato 184 yard su 7 kickoff e 38 yard su 4 punt e con ogni probabilità sarà lui il quarto running back della depth chart (dopo Mark Ingram, C.J. Spiller e Khiry Robinson) e ricoprirà principalmente il ruolo di kick/punt returner.
FLOP
RYAN GRIFFIN, QB
Griffin finisce tra i flop non tanto per la sua prestazione (se di prestazione si può parlare visto che è entrato in campo a 42 secondi dalla fine dell’incontro) quanto per il livello di gioco dimostrato durante la preseason. RG4, come lo chiama Drew Brees, era partito bene contro i Ravens nella prima partita ma non è riuscito a migliorare ulteriormente e sembra essere destinato a lasciare New Orleans dopo che Sean Payton ha preferito far giocare il rookie Garrett Grayson prima di lui contro i Texans.
Nonostante un Luke McCown incerto pare che sarà di nuovo lui il quarterback in seconda dopo Brees, con Grayson terzo quarterback pronto ad entrare in caso di catastrofe. I tre anni passati con Brees saranno comunque importanti per Griffin (come lo sono stati per Chase Daniel, attuale backup di Alex Smith a Kansas City) che, se verrà tagliato come sembra, troverà sicuramente qualche squadra in cerca di un backup competente.
KYLE WILSON, CB
L’ex prima scelta dei New York Jets ha faticato ancora contro i Texans e gli verrà probabilmente preferito il giovane Stanley Jean-Baptiste che sembra aver fatto passi da gigante rispetto alla scorsa stagione.
PASS RUSH
Lo scorso anno l’assenza di una pressione decente sui quarterback avversari ha portato la difesa dei Saints agli ultimi posti in molte categorie. Quest’anno i primi segnali non sono esattamente dei migliori: un sack in tre partite è un bottino davvero misero. Se poi contiamo che quell’unico sack è arrivato dalle seconde linee e non dai titolari la situazione inizia a farsi preoccupante.
Come ho già scritto è soltanto preseason quindi non è il caso di andare nel panico adesso: aspettiamo le prime partite della stagione regolare e poi vedremo se sarà davvero il caso di cominciare a rimpiangere Galette.