Jacksonville Jaguars 2015 season preview
Head coach: Gus Bradley (terza stagione, 7-25)
Arrivi chiave: Sergio Brown (SS), Julius Thomas (TE), Stefan Wisniewski (C), Dan Skuta (OLB), Bryan Walters (WR), Davon House (CB), Jeremy Parnell (OT), *Dante Fowler, Jr. (OLB out for season), *TJ Yeldon (RB)
(*via draft)
Julius Thomas, Bernard Pierce e T.J. Yeldon sono tre decisi rinforzi nelle skill position, personalmente attendo soprattutto il primo al varco, per capire quanto sia stato un prodotto del sistema-Denver e quanto invece ci abbia messo del suo nei 24 TD negli ultimi due anni in Colorado. La coppia di RB rappresenta forse una incognita minore perchè il primo avrà una parte non troppo consistente di lavoro dopo essersene andato da Baltimore, mentre il secondo viene da Alabama il cui ultimo prodotto nel ruolo, Eddie Lacy, ha corso due stagioni da oltre mille yard in una squadra dal potentissimo passing game. Importante per la linea anche l’arrivo di Wisniewski che dovrebbe sistemare il grosso punto interrogativo al centro che si è acceso al ritiro di Brad Meester.
Il Draft, al netto del l’infortunio di Dante Fowler, si può dire comunque positivo, con l’arrivo anche del TE Ben Koyak, del lineman difensivo Michael Bennett e del lineman offensivo A.J. Cann. Ovviamente e personalmente avrei scelto in maniera diversa la terza pick, andando su Vic Beasley, ma Fowler avrà maniera nel 2016 di farmi rimangiare tutto.
Partenze chiave: Alan Ball (CB), Will Blackmon (CB), Cecil Shorts (WR) JT Thomas (OLB), Teddy Williams (CB) Red Bryant (DE)
Cecil Shorts, il re del garbage time, lascia senza troppo rimpianto Jax, e con le partenze importanti in pratica finiamo qui. Una perdita senza dubbio importantissima è quella di Dante Fowler, #3 overall pick dello scorso Draft, infortunatosi al crociato anteriore al primo giorno di rookie camp con annesse polemiche sul lavoro al rookie camp per i ragazzi che vengono da realtà diverse come la NCAA, sotto il feroce sole estivo.
Uno sguardo generale
All’ingresso del training camp il problema del running game ha tenuto banco sia per le pessime prove del 2014 (88.8 rushing yards per game nelle precedenti tre stagioni), sia per gli interventi di offseason specificatamente nel ruolo ma anche sulla linea offensiva e non ultimo nel coaching staff. Il già nominato T.J. Yeldon a fare il paio con Denard Robinson, i free agent Jermey Parnell (RT da Dallas) e Stefen Wisniewski (C da Oakland) aggiungono esperienza ad una linea altrimenti drammaticamente giovane, e l’assunzione di Doug Marrone, OL Coach a New Orleans prima di andare a Buffalo, promette vita migliore per le corse dei giaguari.
Se le cose filassero tutte lisce, se la pazienza di staff e tifosi continuerà ad essere tale, il talento difensivo crescerà fino a livelli accettabili e i giovani del reparto offesivi si trasformeranno in giocatori temibili, non vi è dubbio che Robinson, Lee, Yeldon, Bortles, siano il futuro, ma si spera siano il futuro prossimo, non quello remoto. È chiaro che aspettarsi i playoff, in una division con l’attacco di Indianapolis e la difesa di Houston, è mera illusione, ma se il front Office dovesse iniziare a prenderci in offseason, il vento può cambiare relativamente in fretta, per far tornare il record positivo che qua manca dal 2007. La chiave della stagione potrebbe esserci in fretta con la gara di week #1 contro Carolina il 13 settembre: tenere a bada Newton e soci sarebbe una enorme iniezione di fiducia per i ragazzetti di coach Gus.
Viceversa, due fattori potrebbero affondare la barca facilmente: il collasso psicologico di Bortles, e gli infortuni che potrebbero minare una depth chart che ammassa scarsa qualità ed esperienza sulla linea. Uno scenario del genere potrebbe portare forse anche alla fine dell’era Bradley a Jacksonville.
Scoccia sempre addossare la croce al quarterback, ma Bortles è l’elemento attorno a cui rischia di girare la fortuna di Jax: se è quello dei 13 intercetti in otto gare, avanti il prossimo; se è quello dell’ultimo mese, con un cast di supporto migliorato, allora ci possiamo lavorare attorno.
Attacco
Ne abbiamo ampiamente parlato sopra. Aggiungiamo qualche elemento: l’assunzione di Greg Olson come OC ha destato pareri contrastanti anche se ha fama di essere un eccellente QB coach è sicuramente a Oakland con Carr lo ha dimostrato, e WalterFootball mi ha fatto scoprire che Olsen è l’unico uomo sulla terra ad essere riuscito a far giocare decentemente Josh Freeman.
La linea presenta l’interessante acquisizione di Jermey Parnell per la posizione di right tackle, apparso bene a Dallas seppur usato con il contagocce, chiaro che nella linea di Dallas anche due sedie impilate rischiavano di fare bella figura, qui Parnell sarà chiamato a guidare, non a godersi il panorama. Stefen Wisniewski è comunque un upgrade anche se i suoi problemi fisici lo dovessero limitare, nel caso sia sano, veramente Jax potrebbe aver trovato l’ancora della linea.
Dal Draft è arrivata la guardia di South Carolina, A.J. Cann che per ora dovrebbe rimanere un backup molto buono, in attesa di vedere cosa accade a Zane Beadles e Brandon Linder. Infine il Left tackle Luke Joeckel, che in offseason ha lavorato in sala pesi, sarà chiamato una volta per tutte a dimostrare che non fu una fregatura sceglierlo come #2 overall al Draft.
Toby Gerhart ad inizio camp rimaneva il runner titolare, ma è bastato relativamente poco per scombinare i valori e portare Yeldon in cima alla depth in vista della gara contro Carolina, con Robinson backup in attesa di vederli trasformare lo zoppicante backfield giaguaresco in qualcosa di più adatto al felino del logo. Detto sopra della posizione di TE con Thomas il cui backup sarà il veterano Clay Harbor il parco ricevitori sarà tenuto soprattutto dai sophomore Allen Robinson e Allen Hurns. Quest’ultimo l’anno scorso fece strabuzzare gli occhi da undrafted rookie, ma senza dubbio sono il primo e Marqise Lee ad avere il bagaglio tecnico più adatto ad un upgrade degno, la depth presenta anche Rashad Greene, WR draftato recentemente da Florida State.
Difesa
Ok, Fowler andato, no panic. Tuttavia la posizione di LEO disegnata perfettamente sul toro di Florida, dovrà essere coperta. Questo per dare continuità ad una difesa che tolte le prime quattro gare degne del groviera, ha tenuto gli avversari in media sotto i 22 punti. La linea interna sarà composta da Sen’Derrick Marks, che dovrebbe essere lo starter dopo essere tornato da un crociato anteriore, affianco a Roy Miller, il 28enne da Texas al secondo anno a Jacksonville. Jared Odrick, siglato in offseason, dopo una eccellente stagione a Miami, sarà l’end titolare opposto a Andre Branch che attualmente viene preferito al 33enne Chris Clemons, autore l’anno scorso di otto sack in una stagione comunque non brillante.
La secondaria presenta diverse novità: Sergio Brown in arrivo da Indianapolis, sarà la safety titolare dopo aver sostituito l’anno scorso “Canotto” Landry ed aver ben figurato anche negli special team, al suo fianco Jonathan Cyprien che ha finito egregiamente il 2014 dopo essere stato scelto al secondo turno del Draft 2013, il rookie James Sample è il backup del ruolo.
Davon House ed il sophomore Aaron Colvin sono i cornerback titolari, dopo aver spedito in sideline Dwayne Gratz e Demetrius McCray, dietro di loro una vecchia conoscenza di chi guarda la NCAA ovvero Nick Marshall, ex cornerback di Auburn converto a quarterback e presentatosi al Draft riconvertito a CB, scelto undrafted da Jax. Il corpo linebacker presenta la solita incognita Paul Posluszny con i suoi problemi fisici che limitano un giocatore altrimenti eccellente. Dan Skuta e Telvin Smith saranno all’esterno con quest’ultimo chiamato a confermare la grande stagione da rookie. Dietro di loro l’undrafted Thurston Armbrister da Miami, che si è guadagnato il posto grazie ad un eccellente camp. I migliori auguri per lui.
Obbiettivo 2015: pensare a cinque vittorie, dopo aver perso la prima scelta nonchè vitale elemento per una passrush anemica, se prima era ragionevolmente cauto, adesso è ragionevolmente ottimista. La squadra esce da una stagione in cui la linea verde è stata percorsa in maniera pesantissima, con qualche alto e molti bassi, tra cui una stagione non certo emozionante per il quarteback Blake Bortles che è stato gettato anzitempo nella mischia. Il bagaglio di esperienza maturato sarà vitale per schiodare la squadra da stagioni non oltre le quattro vittorie ma riuscirci sarà una grande impresa giù in Florida.