Week 1: Green Bay Packers @ Chicago Bears preview
GB@CHI Due città, due franchigie, una grande rivalità; lo chiamano “il derby d’America” e quest’anno è anche la prima partita stagionale.
Sulla carta l’NFL ha confezionato un’apertura di stagione coi fiocchi: subito fuochi d’artificio fra parecchie avversarie divisionali, molte delle quali impegnate contro le rispettive rivali storiche. E’ il caso dei Chicago Bears e dei Green Bay Packers che si affronteranno domenica pomeriggio sull’erba del Soldier Field, dando vita al loro centonovantunesimo incontro dal 1921 ad oggi.
Le due squadre, a onor del vero, si presentano in campo in condizioni diametralmente opposte col rischio che la partita, più che un appassionante scontro fra titani, si riveli una battaglia a senso unico. Green Bay si presenta tra le mura nemiche con una corazzata a prova di qualsiasi trasferta: coesa, rodata e più che mai agguerrita. Durante la decennale gestione McCarthy, i Packers hanno mancato ben poche volte i Play Off e negli ultimi cinque anni son sempre stati a ridosso della possibilità di partecipare al Gran Ballo stagionale. Considerati anche quest’anno un top team in NFC (e nell’intera lega), tra il primo e il secondo posto nel ranking a seconda del selezionatore, i Packs scenderanno in campo a Chicago ripresentando ben 19 dei giocatori titolari arrivati all’NFC Championship Game l’anno scorso. Insomma riparte da qui la corsa al Super Bowl da parte di uno dei team più completi della lega, l’unica defezione, peraltro non indifferente, è rappresentata da Jordy Nelson, infortunatosi al crociato anteriore in preseason. Green Bay è corsa ai ripari firmando pochi giorni fa James Jones, ex ricevitore green&gold, passato poi ai Raiders, ed ora tornato ai Packers per dare esperienza (l’affidabilità è da vedere, data la sua leggendaria predisposizione ai drop).
Tutt’altra è la situazione riguardante i Bears: tutto nuovo, tutto ignoto, tutto da scoprire. Primo anno per il general manager Ryan Pace, primo anno per l’HC John Fox, primo anno per il DC Vic Fangio e l’OC Adam Gase; prima volta anche per molti dei giocatori che scenderanno in campo domenica con alcuni rookie già in possesso della starting position, affiancati dai veterani provenienti da altre squadre. Il team preparato da Fox, quindi, è una grossa incognita in quanto del tutto differente da quello strapazzato da mezza lega negli ultimi cinque anni. E’ infatti dal 2010 che i Bears non vedono i play off, risucchiati da una spirale discendente che li ha portati, l’anno scorso, a cedere più di 50 punti in ben due gare consecutive (di cui una proprio contro Green Bay).
Ecco perché la partita rischia di essere un assolo gialloverde: una presunta top 5 del power ranking contro una delle ultime dieci, un team rodato e completo contro un cantiere ancora aperto tutto da regolare. Quando la palla sarà in mano ai Packers, sappiamo che girerà forte e avanzerà liscia; Aaron Rodgers, che ha perso Jordie Nelson ma potrà probabilmente contare su Randall Cobb ed il sophomore Davante Adams, cercherà di spingere forte fin da subito cercando di intontire una difesa rimaneggiata su quasi tutti i fronti e formata da molti giocatori sconosciuti ai propri compagni. Di fronte al QB#12 sarà da vedere come reagiranno la linea e i linebacker, impostati in una 3-4 tutta nuova e presumibilmente guidata dall’ex Ravens Pernell McPhee. In fase di pass-rush dovrebbero brillare lui e Jared Allen (con Lamarr Houston e Willie Young come backup) mentre all’interno della seconda linea saranno Shea Mc Clellin e Christian Jones a gestire soprattutto le corse e i lanci corti; a parole, questo assetto è sembrato l’ideale durante i Training Camp lasciando tutti soddisfatti. Peccato che la partita sia poi tutt’altra cosa… che coprire Eddie Lacy sia tutt’altra facenda. Nella secondaria sembra saranno l’ex Giants Antrel Rolle e il Rookie Adrian Amos a prendersi cura del profondo, con Kyle Fuller e Alan Ball a coprire i ricevitori. Tutta questa gente nuova e che non si conosce tra le fila di Chicago potrebbe essere il pasto adatto per Rodgers e compagni.
A fronte invertito, le cose non migliorano; Green Bay non ha una difesa stellare ma può contare dei buoni giocatori in parecchi reparti: Julius Peppers e Clay Matthews a spingere sul Quarterback, Ha’Sean Clinton-Dix ad occuparsi del profondo e Sam Shields a coprire il WR1 di Chicago. Ai Packers manca forse un ILB corp d’elite, con Sam Barrington e Nate Palmer, e qua potrebbe aprirsi l’unico spiraglio di luce per l’attacco Bears: mandare Matt Forte (e il buonissimo Backup Jeremy Langford) all’assalto del middle field avversario, cercando di guadagnare quanto più possibile correndo. Certo, questa mossa non sarà una sorpresa; del resto, se Green Bay può contare su una buona secondaria, Chicago si trova sprovvista di ricevitori. Come se il QB non fosse già un mezzo problema di suo, in agosto si sono aggiunti gli infortuni del WR1 Alshon Jeffery e del promettente rookie Kevin White che anno obbligato Coach Gase a ripiegare su Eddie Royal (ex Chargers, teoricamente WR3 e ritornatore) e Marques Wilson: un WR corp che meno d’elite non si può. A ricevere resta solo quel Martellus Bennett che verrà costantemente coperto neanche fosse Rob Gronkowsi. Insomma, quasi tutto dipende dalla bravura, la sicurezza e l’estro di Jay Cutler. Che Dio ci aiuti, starà pensando qualsiasi fan di Chicago.
La tanto attesa Rivarly Opener, quindi, si trasforma in una partita già per metà scritta; del resto i Packers corrono dritti per la supremazia in NFC North mentre i Bears, facilmente pronosticabili come ultimi in Division, cercheranno di concentrarsi al massimo durante quest’anno di transizione votato a calibrare la squadra e il suo staff. Resta la voglia di combattere più per una questione di numeri che di risultati: Chicago è la squadra con più opening victories nella lega (54) seguita da, udite udite, i Packers (53) a una sola vittoria di distanza. La serie, inoltre, inizia a farsi stretta coi Bears avanti 93-91, al netto dei pareggi. Perdere questa partita (e magari anche il ritorno) vorrebbe dire consegnare le chiavi del sorpasso a Green Bay. Sediamoci quindi in poltrona sperando che l’orgoglio dei Bears possa dare del filo da torcere alla fame dei Packers perché una faida storica come questa merita sfide di livello…e perché ogni season opener ha diritto di vedere l’hype che si porta dietro rispettato.
So calm the f**k down people, it’s football time again!