Week 1 recap: male la prima, più ombre che luci.
Basterebbe il solo infortunio di Terrell Suggs, T-Sizzle per i tifosi, per definire la gara di ieri: una debacle quasi totale.
Il Defensive Player Of The Year del 2011 ha una lacerazione al tendine d’achille, stesso infortunio di tre anni fa, allora la squadra riusci nonostante tutto a vincere il Superbowl e a recuperare uno dei suoi leader difensivi prima della fine della regular season. Speriamo sia ancora una volta così. Di sicuro T-Sizzle non vorrà ritirarsi da infortunato per cui ce la metterà tutta e noi tutti gli auguriamo un grande in bocca al lupo.
Come se questo non bastasse già, le dolenti note continuano. La sfida contro i Broncos che ha aperto la stagione è stata una gara dai due volti. Difesa dominante, attacco totalmente asfittico.
A tratti pareva di vedere i vecchi Ravens del 2003-2004. Una difesa in grado di limitare Peyton Manning a 4 field goal non è certo cosa da poco, chiamate difensive davvero creative, pacchetti di blitz imprevedibili hanno seminato il terrore nella OL dei Broncos. Ci sono ben 4 sack all’attivo contro Peyton Manning. Per non parlare delle secondarie rivitalizzate dal ritorno in grande stile di Jimmy Smith, per lui tanti passaggi deviati, un intercetto ritornato in TD (gli unici sette punti messi a segno), e tanti tackle con perdita di yarde. Arrington è stato decisivo anche lui soprattutto nei blitz, all’attivo anche per lui parecchi placcaggi decisivi. Ottime le safety, nessun passaggio sul profondo per Manning, e la linea difensiva con Brandon Williams in grado di impegnare sempre due uomini di linea: immenso. CJ Mosley, devastante nei blitz con ben 2 sack all’attivo, e Daryl Smith vicino anche lui ad un clamoroso intercetto riportabile quasi sicuramente in TD completano un quadro esaltante. Purtroppo al netto dell’infortunio di Terrell Suggs che pesa come un macigno.
Adesso prendete questa prestazione e ribaltate il fronte: la difesa dei Broncos ha fatto la stessa cosa al nostro attacco.
Se la difesa ci ha fatto tornare agli anni esaltanti di Ray Lewis, Peter Boulware e Sam Adams, l’attacco non è voluto essere da meno anche lui e precipita nell’inferno dell’anonimo passato. La linea d’attacco, e in particolare i due tackle offensivi James Hurst e Ricky Wagner, sono stati letteralmente ridicolizzati da DeMarcus Ware e Von Miller, sembravano dei birilli presi a sassate da tutte le parti. Joe Flacco avrà avuto si e no 1, 2 secondi dopo lo snap per cercare di trovare un ricevitore prima che il branco di lupi gli saltasse addosso. Nessun QB può riuscire in questo contesto specie se nell’ordine: il gioco di corse viene annullato, i ricevitori non riescono mai a separarsi, Trestman diventa la brutta copia di Cam Cameron e si ostina testardamente a fare le stesse identiche chiamate per tutta la gara quando ormai queste si rivelano inconsistenti.
Purtroppo nessun attacco può essere efficace senza un OL che blocchi bene per i giochi di corsa e protegga il suo signal caller. Ma quello che è sconcertante è che non ci siano stati i necessari aggiustamenti quando il gameplan si è da subito rivelato inefficace (forse il nostro ex-OC Gary Kubiak sapeva bene come neutralizzare gli schemi di zone-blocking dell’OL). Non un quick screen, non una quick slant, niente, solo i consueti 2-3 giochi di corsa e lanci sul medio-corto in mezzo al campo. Certo è ancora più difficile quando i tuoi ricevitori sono tutti degli undrafted , e il solo Steve Smith Sr. a tirare la proverbiale carretta, che però a 37 anni può anche risentire dell’aria sottile del Mile High, specie a fine gara: vedi l’intercetto lanciato da Joe per disperazione sull’unico WR di cui forse si fida (chiaramente un errore da non ripetere) e la ricezione mancata in endzone che nonostante tutto ci avrebbe dato la vittoria.
Perchè si, nonostante tutto la gara si poteva vincere una volta che Flacco, liberato dall’inutile gameplan di Trestman ha diretto l’attacco nei 2 minuti finali. Prima Steve Smith “droppa” un passaggio in endzone che solitamente mette al sicuro, poi Crockett Gilmore si fa rubare la palla della vittoria dalle mani da Darien Stewart (con noi lo scorso anno). Mi dispiace, ma un TE titolare da NFL deve ricevere quell’ovale. Non si può forse dare la croce addosso ai due rookie Maxx Williams e Danny Boyle ma di certo anche il gioco sui TE è mancato completamente, Trestman dovrebbe riflettere anche su questo.
Adesso non resta che raccogliere i cocci. Per Dan Pees cercare di trovare il modo di rimpiazzare T-Sizzle sarà un’impresa titanica, non è solo un ottimo pass-rusher ma anche un edge-setter eccezionale e un animale da postseason (chiedere a Pittsburgh …) insostituibile, per cui che dire … speriamo bene.
Il lavoro più duro spetta ad Harbs e Trestman, soprattutto capire se questo sarà l’attacco che giocherà per il resto della stagione o se si è trattato di un episodio. Si può invocare la scusa della tremenda pass-rush dei Broncos, e di aver avuto contro Mr. Kubiak che conosce bene il nostro attacco … ma sulla strada si troveranno altre squadre temibili sul fronte della pressione al QB avversario: Rams, Chiefs, Bills, quindi o si trova subito un rimedio o saranno dolori.
Si dovranno dare già delle risposte per domenica prossima, i pur ridicolizzati Raiders dopo aver visto la nostra OL e i WR incapaci a separarsi stanno già leccandosi i baffi.
GO RAVENS!!!!!!!!!