Promossi & Bocciati – New York Giants vs. Redskins

Al terzo tentativo finalmente i Giants riescono a vincere una partita dominata dall’inizio. Il punteggio finale è stato di 32-21, ma la partita non è mai stata in discussione, con 15 dei 21 punti dei Pellirossa arrivati in pieno garbage time (a quanto pare l’abitudine di far segnare gli avversari nei minuti finali del quarto quarto è dura a morire).

Sarebbe stato molto difficile risollevarsi da una terza sconfitta consecutiva. Invece è arrivata una vittoria che vale doppio, perché contro avversari divisionali e perché ci permette di smuovere lo 0 dalla casella delle vittorie, passo fondamentale che ci lascia ancora in piena corsa per il titolo divisionale. Il gioco espresso è ancora lontano dalla perfezione ed i margini di miglioramento sono ampi, i passi in avanti rispetto alle prime due settimane di stagione però sono stati evidenti e bisogna tener conto del fatto che la squadra giocasse senza ben sette titolari (tre quarti della Defensive Line, il CB numero 1, i due Offensive Tackle ed un importante playmaker offensivo come Cruz), che a scaglioni dovrebbero iniziare a tornare nelle prossime settimane.

 

PROMOSSI

Steve Spagnuolo. In pochissimo tempo, e senza tantissimi titolari, è riuscito ad organizzare una difesa che in quest’ultima uscita è apparsa veramente sontuosa. Solo 2  Field Goal concessi in 56 minuti e 20 secondi di gioco, due drive chiusi con un 3&out e ben tre conclusi invece con un turnover. Difficile chiedere di più alla terza giornata. Particolarmente positiva la difesa contro le corse, storico tallone d’Achille, capace di concedere la miseria di 80 yarde (comprese le 26 dell’ultima corsa a tempo scaduto, ininfluente per il risultato) ad un attacco che arrivava invece con oltre 170 di media. Questo ha costretto Cousins a mettersi sulle spalle tutto il peso dell’attacco e la nostra difesa ne ha approfittato, mettendolo in difficoltà con ripetuti e fantasiosi blitz che spesso lo hanno trovato impreparato nelle letture (purtroppo non sarà sempre così semplice). Il tutto sotto gli occhi di Perry Fewell, fino all’anno scorso DC dei Giants e croce dei tifosi, ora impiegato nelle file dei Redskins.

Prince Amukamara. Contro i Redskins abbiamo ritrovato il giocatore che l’anno scorso, prima dell’infortunio, era in orbita ProBowl. 8 placcaggi effettuati contribuendo quindi a fermare le corse avversarie, 3 passaggi difesi ed un intercetto frutto di una bellissima lettura difensiva. Abbiamo la fortuna di essere una delle poche squadre a poter vantare due CB numero 1, sperando di poterli vedere più spesso in campo assieme. Complessivamente bene comunque tutta la secondaria, pur con alti e bassi, e molto positivo anche il rookie Landon Collins, autore di alcune giocate decisive.

Rueben Randle. Nella preview della partita ho scelto lui come immagine copertina proprio perché convinto che, se coinvolto maggiormente dall’attacco di McAdoo, sarebbe potuto essere decisivo. Così è stato: 7 ricezioni per 116 yarde ed un TD. McAdoo per la prima volta quest’anno gli ha dato fiducia e Randle lo ha ripagato con una prestazione da ricevitore di livello assoluto qual è. Speriamo che il nostro OC non si dimentichi di lui come invece colpevolemente ha fatto nelle prime due partite. Detto questo, speriamo di non vederlo più recuperare gli onside kick.

Eli Manning. Partita perfetta. 71.9% di completi, 279 yarde per 2 TD e 0 intercetti, rating di 119.1. Non sbaglia neanche una scelta. Da manuale, per esecuzione e lettura di come si batte una man-to-man coverage, il lancio verso Odell che frutta il primo TD. Il tutto giocando senza un running game efficace e con una OL rattoppata.

Odell Beckham Junior. Nessun WR ha fatto così bene, in termini di ricezioni e yarde ricevute, durante le prime 15 partite della carriera. Contro i Redskins segna il secondo TD stagionale, il quattordicesimo in carriera, e si conferma il “go-to guy” preferito di Eli, cioè quel giocatore cui affidarsi quando il pallone scotta particolarmente.

Uani Unga & Trevin Wade. Un MLB ed un CB, cos’hanno in comune? Entrambi sono stati chiamati in causa per rimpiazzare compagni infortunati. Next man up. Unga, chiamato a dare respiro al rientrante Beason, ha guidato la squadra per numero di placcaggi (9), difeso due passaggi e messo a referto un intercetto (il secondo stagionale) ed un forced fumble. Wade invece, entrato per dare respiro ad un Amukamara momentaneamente costretto in panchina, con un forced fumble ha negato ai Redskins un TD praticamente fatto che avrebbe potuto riaprire la partita. Dettagli che possono fare la differenza tra il vincere ed il perdere.

 

RIMANDATI

Offensive Line. Non è stata un muro di granito, solo l’abilità di Eli di muoversi nella tasca ha fatto si che non arrivasse il sack, ma ha fatto molto più di quanto ci si aspettasse vista l’infermeria piena. Con i titolari questa potrebbe essere una delle migliori OL della nostra storia recente. Particolarmente positivo Justin Pugh, che, dopo aver ben figurato nella sua nuova posizione di LG, per necessità si trova ad iniziare per la prima volta una partita come LT; c’è un ruolo dell’OL in cui questo ragazzo non sappia giocare bene?

Larry Donnell. A quanto pare non c’è partita in cui qualcuno non faccia qualche sanguinoso drop in giocate potenzialmente decisive. L’anno scorso la partita contro i Redskins servì a Donnell per presentarsi al grande pubblico, quest’anno è rimasto dietro le quinte.

Special Team. Due errori macchiano una partita altrimenti perfetta. Il fumble di Harris ritornando un punt ed il ritorno in TD concesso grazie ad una dormita generale sul finale di partita. Quando un match sembra chiuso, troviamo sempre un modo per alimentare le speranze dell’avversario. Errori a parte, particolarmente sugli scudi Rashaad Jennings, che bloccando un punt causa una safety, Brad Wing, che in tre partite ha concesso solo 3 punt ritornabili (e nessun touchback ma anzi già un paio di palloni piazzati sulla linea della yarda) e Josh Brown, che mantiene il 100% di field goal segnati.

 

BOCCIATI

Il Running Game. Lo schema è sempre lo stesso: RB accanto al QB ed hand-off  ritardato di qualche secondo rispetto allo snap. Ormai anche chi vende hot dog tra gli spalti si aspetta questa giocata. Puntualmente non funziona, puntualmente la rifacciamo. McAdoo, sotto l’aspetto della prevedibilità, ancora una volta bocciato (ad esempio, perché Vereen, dopo aver fatto venire gli incubi ai Falcons, è stato cercato una sola volta fuori dal backfield?). Eppure i nostri RB hanno dimostrato che quando si cambia schema, è successo in poche e rare occasioni, c’è modo di guadagnare yarde anche via terra. Ma niente, si ritorna imperterriti sull’hand-off. Mistero.

Gestione del cronometro. Ancora una volta, quando c’è da perdere tempo, play-calling imbarazzante.

Dwayne Harris. Un punt ritornato, un fumble. Per fortuna che Darkwa passava da quelle parti ed è ben più lesto di riflessi del suo compagno di squadra.

 

 

Assenti per infortunio:

OL:  LT Will Beatty, RT/LT Ereck Flowers

WR: Victor Cruz

TE: Jerome Cunningham

DE: Jason Pierre-Paul; Robert Ayers, Owa Odighizuwa

DT: Markus Kuhn

CB: Dominique Rodgers-Cromartie