Week #3: San Diego Chargers @ Minnesota Vikings recap

Seconda sconfitta di fila per i Chargers maturata all’esito di una partita che lascia dubbi e perplessità. La prestazione non può essere giustificata nel complesso dalle assenze di inizio gara e dagli infortuni patiti nel corso dell’incontro perché non hanno convinto né l’approccio né tantomeno l’impianto tattico. Nel primo quarto, Rivers parte detenendo il record Nfl per percentuale di completi, recuperiamo Fluker, schieriamo Watt seppure parzialmente infortunato e Philips in assenza di Gates e Green viene utilizzato in differenti posizioni. Da subito non riusciamo a correre ma proteggiamo discretamente fino al primo sack di Barr. Prima che finisca il quarto, Watt esce definitivamente ed entra Robinson e Hairston viene dentro per Fluker evidentemente non del tutto recuperato. In difesa, Verrett si veste ma non gioca dopo i problemi in settimana e lo sostituisce Steve Williams mentre Wilson è ancora titolare in assenza di Addae. Dopo due immediate penalità di Williams e Liuget, il cb californiano mette a segno il suo primo intercetto in carriera in endzone ma nel drive successivo commette un altro pass interference per il quale paghiamo solo con un field goal.

Nel secondo quarto rientra Fluker ma esce per infortunio Franklin e Dunlap prima viene sospinto di forza da Griffin su Rivers e poi gli concede il secondo sack di giornata. David Johnson chiude un terzo down con una FB dive e la sua prima portata in maglia Bolts mentre Philips si rende protagonista di una spettacolare ricezione in tuffo ad una mano riguardo la quale probabilmente non mantiene il pieno possesso ma la sagacia e la rapidità di Rivers fanno si che rimettiamo subito in gioco la palla con una dive a Woodhead evitando l’instant replay. Dopo l’ennesima lunga ricezione in carriera di Floyd, Allen segna il primo TD di giornata dopo una ricezione di 34 yds in cui evita due difensori che si scontrano costringendo Rhodes a lasciare il campo infortunato. La sensazione netta è che la linea di difesa Vikings domini largamente la nostra linea di attacco e Barr e Kendricks col supporto dell’ottimo Smith finiscono il lavoro. In difesa la nostra linea di difesa viene quasi puntualmente spostata indietro di 2-4 yds rendendo difficilissimo il lavoro dei LB’s tra i quali Attaochu fa una buona prova spesso rimontando dal lato opposto. Dopo un bel tackle for loss di Robinson in azione di dog, Pagano ci mette del suo come purtroppo in ogni partita. Chiama una copertura a uomo a Weddle sul FB chiedendogli però prima di fintare un blitz sul lato opposto tra guardia e tackle. Inutile dire che Asiata chiude agevolmente il down ricevendo uno swing pass fuori dal backfield e vanificando l’irrealizzabile copertura di Weddle. Poi in situazione di goal line ci schieriamo con 3 MLB ma Perryman, il più piccolo tra i 3, viene posizionato al centro in blitz e viene fatto fuori da una semplice manata del FB mentre Te’o subisce la veemenza di Peterson concedendogli il TD.

Andiamo al riposo sotto di 3 punti e quindi con la partita assolutamente aperta ed in bilico nonostante la prestazione altalenante ma nel terzo quarto cala il sipario con un offense capace di guadagnare sole 7 yds nel periodo ed una difesa costretta a subire. Concediamo subito il terzo sack da Johnson per demerito di Fluker e intanto l’uscita di Hairston, sostituto di Franklin, ci costringe addirittura a schierare Wiggins. Un altro blitz di Barr, completamente dimenticato da Robinson e da Fluker, causa un duro colpo alle costole a Rivers che intanto completa su Floyd e che lo costringe alla panchina per un solo gioco. La false start di Barksdale chiude il quarto che invece in difesa ci aveva visti protagonisti nel subire un TD di 48 yds da Peterson al primo gioco della ripresa in cui il RB stende Wilson con uno stiff arm e supera di forza Weddle che arriva scoordinato e solo di spalle a placcarlo invano. Weddle intanto fin troppo spesso è costretto a tamponare gli errori dei compagni di squadra sfiancandosi in un lavoro di copertura dell’intero campo. Subiamo un field goal ma uno stranissimo holding difensivo chiamato a Ingram da il primo down automatico ai Vikings che prima chiudono un altro down giocando una counter option che nessuno riconosce e nessuno legge tra DE’s e OLB’s e poi segnano ancora col FB Line di nuovo centralmente per il 7-24.

Il quarto periodo si apre con un ottimo audible chiamato da Rivers che pesca Steve Johnson in un bellissimo slip screen per chiudere un lungo terzo down ma subito dopo un lancio sullo stesso Johnson solo deviato ma non trattenuto viene intercettato dal LB Greenway che lo riporta intoccato in TD per 91 yds. Colpisce come nessuno dei nostri riesca a raggiungerlo nonostante il LB Vikings non sia un fulmine di guerra quasi a testimonianza che la squadra avesse già deposto le armi. Dopo un altro holding di Fluker, Dunlap esce per infortunio e l’ultima parte del quarto periodo la giochiamo con una linea del tutto rivoluzionata: Barksdale a tackle sinistro, Hairston guardia sinistra, Robinson centro, Fluker guardia destra e Wiggins tackle destro. Fluker commette un’altra penalità di uneleigible player downfield su uno screen pass e sul quarto e sei Floyd mette a segno il quarto sack di giornata sul povero Rivers. Nell’ultimo drive entrano Oliver e Clemens che chiude con un bel lancio per Allen che su una post mette a segno il definitivo 14-31 e la sua dodicesima ricezione di giornata oltre che il secondo TD.

La partita ci lascia molti spunti sui quali bisognerà riflettere. Chiudiamo il primo tempo con 11 corse e sole 32 yds e la partita con 4 sack concessi. Rivers sotto pressione per l’intero incontro colleziona il quarto intercetto in tre partite. La difesa subisce troppo al centro ma in generale le linee perdono la sfida. Va tenuto conto che i Vikings sono una squadra piena di talento in difesa con Floyd, Griffin, Barr, Kendricks, Smith, Thodes, Waynes ma una partita così sotto tono era difficile da prevederea. D’altronde 8 turnover in 3 partite ci fanno primeggiare nella relativa classifica in tutta la lega e non è un caso che le ultime due prestazioni poi siano state piuttosto mediocri. È mancata una reazione se pensiamo che nel terzo quarto abbiamo raggranellato 2 punt, un intercetto e un downs sul quarto non convertito. Tacendo il fatto di aver subito un perentorio 21-0. Le posizioni di partenza poi (dalle 17 per S.D. e dalle 34 per Minnesota) completano il quadro. A tal riguardo, davvero ottima la prestazione del kicker Walsh capace di spedire ogni kick off nelle prime file della curva ma data la giornata no, ovviamente nell’unica occasione di kick off ritornabile Oliver perde palla e mentre la recupera viene rimontato dal kick off team aversario. Nel contempo il nostro Scifres nel primo tempo esegue un bellissimo punt di 80 yds.

Sul banco degli imputati vanno messi innanzitutto i coaches. Reich insiste con questo no huddle che sembra portare più disagi che vantaggi. Le azioni partono sempre con uno o due secondi dal delay e ingenerano agitazione che si riverbera poi sull’esecuzione. Siamo monocordi nel modo di correre e di questo Gordon certamente non beneficia e spiace perché il talento da Wisconsin sembra in più occasioni pronto ad esplodere. Continuiamo ad insistere su quella sorta di draw dalla shotgun che è sempre meno credibile perché i tackle non arretrano ma avanzano da subito come in una normale dive e che si sviluppa in maniera talmente lenta che diventa di facile lettura per LB’s e linea. Poi in pass protection, considerata la pressione forte non si comprende come non si siano usate più spesso formazioni con extra blockers ma si sia insistito spesso sulle empty backfield.

Pagano dal suo canto ha utilizzato molti meno blitz ed in ogni partita compreso ieri sera ci ha messo lo zampino con alcune chiamate di coperture piuttosto bizzarre puntualmente punite. Certo la linea di difesa è quella che è ma dovevano accorgersene a tempo debito lui e Telesco. Fatto sta che ad oggi non mette pressione, nessuno vince un duello uno contro uno e non regge il confronto fisico costringendo i LB’s ad un lavoro extra. Le coperture sono spesso figlie di chiamate peculiari ma ieri abbiamo giocato anche senza due titolari nel reparto. Su Spencer ormai non getto più inchiostro ma le nostre squadre speciali sono sotto gli occhi di tutti e l’assenza di Jones non credo giustifichi nulla.

Prossima settimana si gioca coi Broncos e non possiamo che augurarci di ritrovare l’orgoglio necessario per affrontare questo tipo di gara, ovviamente al netto degli infortuni dei quali si saprà di più nelle prossime ore.

Go Bolts !