Analisi dal Lato Oscuro: Oakland Raiders VS Chicago Bears (Week #4)
Eccoci tornati, dopo una settimana di assenza, a parlare di Raiders e di come questa Domenica sono riusciti ad essere sconfitti 22 a 20 da dei Chicago Bears in piena crisi. Da un punto di vista generale, questa partita è stata la peggiore disputata quest’anno, anche a paragone con quella dei Bengals in cui sembrava che la squadra si fosse addirittura dimenticata di scendere in campo; il punteggio non racconta affatto quella che è stata una partita pianificata male ed eseguita peggio, che ha regalato ad Oakland la sua seconda sconfitta stagionale e ha mostrato tutti i limiti di una squadra ben lontana dalla vera competizione.
Prima di addentrarmi nella analisi di vari reparti, volevo spendere due parole riguardo Attacco e Difesa, giusto per mettere i puntini sulle I e prepararvi a quella che sarà una lunga lista di critiche.
Da un punto di vista OFFENSIVO c’è stata una profonda regressione. Il Game Plan messo su da Musgrave sembrava ricalcare quello della prima partita (che ebbe tutt’altro che successo), limitando le giocate al marker del primo down, attacando di rado il fondo campo e persistendo negli errori fino all’ultimo drive.
La DEFENSE invece manca completamente di una identità e di una qualsiasi aggressività. Per la quarta settimana di fila i TE avversari (Bennett in questo caso) sono riusciti a mettere su numeri straordinari, grazie a dei Linebacker che non meriterebbero di stare in campo se non negli special team, e un secondario al di sotto dei livelli di decenza. Reggie McKenzie ha avuto la possibilità in offseason di migliorarlo, ma volendo puntare tutto sui giovani presenti, ha fatto una scommessa che fino ad ora ha perso miseramente… ma spostiamoci ai reparti.
QUARTERBACK
Derek Carr ha giocato benino per quanto abbia avuto la possibilità. Non avendo un running game sul quale contare e una selezione di plays molto conservativa, ha dato anche fin troppo alla squadra. Eccellente il lancio a Cooper per il TD, ma per il resto è stato un no factor: ha saputo approfittare dei drive brevi regalati dagli errori avversari, ma per il resto non ha fatto niente di cui valga la pena essere estasiati.
VOTO: 6.5/10
RUNNING BACKS
Latavius Murray è stato pessimo, e si gioca il titolo di peggiore della partita (senza però vincerlo). I 2 turnover commessi sono stati deleteri per la squadra e hanno rotto qualsiasi momentum che l’offense in generale stava costruendo piano piano. L’intercetto del QB è stata tutta colpa del fatto che il RB non ha ricevuto correttamente la palla (lasciandola sbattere sul petto), mentre il fumble nella pitch è frutto del suo “non tenere gli occhi sulla palla” quando chiamato in causa. Sicuramente non aiutato dalla linea, non è riuscito mai a rappresentare una qualsiasi minaccia per gli avversari, rendendo la sua sostituzione per Roy Helu a fine quarto quarto un gesto necessario.
Quest’ultimo, nonostante il poco tempo concessogli ha mostrato un grosso potenziale, ma data la pessima prestazione di Murray, il voto in generale resta comunque basso.
VOTO: 4/10
WIDE RECIEVERS E TIGHT ENDS
Amari Cooper e Michael Crabtree erano e continuano ad essere una pedina fondamentale dell’attacco. Per quanto il primo non abbia avuto il solito ruolo dominante, è stato comunque protagonista di uno splendido TD al limite della perfezione; il secondo invece è stato in più occasioni ciò che ha permesso al drive di non entrare in stallo, facendo avanzare la catena in terzi down critici.
I TE invece continuano ad essere invisibili, non producendo nessun tipo di numero interessante e contribuendo solo sulle corse (oltre alla casellina delle penalità ovviamente).
VOTO: 7/10
OFFENSIVE LINE
Sono passati dal dominare uno dei front 7 più temibili della lega, al soccombere contro uno dei meno credibili. I tackle, sia Donald Penn che Austin Howard, non hanno contribuito sulle corse, ammazzando ogni tentativo di Murray sul nascere, mentre J’Marcus Webb ha dato il peggio di se concedendo 2 sack su Carr. Solida la prestazione di Hudson e, soprattutto, Gabe Jackson, il quale si dimostra come un pezzo portate dell’intero reparto, anche se anche loro sono colpevoli sulle corse tanto quanto i tackle.
VOTO: 5/10
DEFENSIVE LINE
Sorprendentemente e contro ogni previsione ha giocato davvero bene. Dopo le prime due settimane in cui non ha avuto neanche un momento degno di un highlights, questa volta si è ripresa. Jay Cutler era sotto pressione continua, specie per via di un Khalil Mack piuttosto in forma (si porta a casa un altro sack dopo i due contro i Browns), ma per via della debole prestazione dei Linebacker, non serviva tanto tempo al QB avversario per trovare un uomo libero cui scaricare la palla.
In generale la prestazione è stata sufficiente, ma dato un play calling particolarmente conservativo, i numeri non giocano a loro favore.
VOTO: 6/10
LINEBACKERS
Il secondo più grande problema dei Silver&Black ha un nome e un numero: Curtis Lofton, #50. Questa è la quarta settimana di fila in cui il MLB mette su una prestazione oscena, sia sulle coperture (e questo è il vero motivo per cui i numeri dei TE avversari sono sempre altissimi), che sulle corse (con i vari tackle mancati). Per tutti quelli che pensavano che non fosse possibile peggiorare una situazione tanto disastrata come quella di Miles Burris, ci ha pensato l’ex Saints ha settare un nuovo livello di bassezza. Se dovessi considerare la sua prestazione, il voto sarebbe un tondissimo 0, ma visto che Aldon Smith è stato eccellente durante tutti i 60 minuti, e Malcolm Smith si è difeso egregiamente, il risultato finale non è così pessimo.
Restiamo comunque tutti in attesa (in quanto fan), di vedere Ben Heeney soffiargli il posto di starter e migliorare il quadro generale.
VOTO: 4/10
DEFENSIVE BACKS
Ed eccoci qui, nuovamente a parlare del reparto più debole in campo che ha regalato alla difesa l’ultimo posto nel ranking quando si tratta di yard concesse. DJ Hayden è semplicemente terribile, e a meno di gentili concessioni, non posso immaginare un quadro in cui l’anno prossimo (ultimo anno del Rookie Contract) potrà essere parte dello starting line-up. Per i QB avversari (e Cutler non è stato da meno), è abbastanza semplice metter su grandi numeri: basta continuamente prenderlo di mira e si può star certi che i grossi numeri arriveranno rapidamente. La scelta di non portar dentro nessun CB veterano da parte di McKenzie sta facendo sentire tutto il suo peso, e a pagarne le conseguenze è l’intera squadra.
Nell’ultimissimo drive avversario, oltre a giocare in maniera molto conservativa (frutto di una scelta contestabilissima da parte di Del Rio e Norton), hanno permesso di Bears di marciare senza ostacoli a portata di field goal; mi chiedo cosa sia passato nella testa dell’HC quando valutando le varie opzioni su quel quarto down prima del 2 minute warning, abbia scelto di calciare anziché di andare per il TD, lasciando che fosse una difesa che ha giocato malissimo ad esser “responsabile” del risultato finale.
Gli unici a salvarsi sono Charles Woodson e (leggermente) David Amerson; per il resto, tutti i DB, a prescindere dal loro livello in depth chart, sono giocatori da Special Team e non da difesa (TJ Carrie non è compreso in questo discorso perché infortunato).
VOTO: 2/10
In conclusione, questa partita doveva essere vinta e non lo è stata. Come ha detto Jerry McDonald, le squadre che sono in grado di competere in division per un posto nei playoff, riescono a trarre vantaggio dalle partite in cui giocano contro un avversario in difficoltà… e i Raiders con questa sconfitta hanno dimostrato di non esserlo. Prossima settimana i Broncos arrivano ad Oakland con il fine di rimanere imbattuti, e se i Raiders giocheranno come hanno fatto a Chicago, non avranno molta difficoltà a restarlo. Alla prossima settimana!